Arrigoni




Il casato Arrigoni dalla nativa valle Taleggio era passato in Valsassina, dove ancora oggi il cognome è assai diffuso.
In periodo medievale essi, che erano di parte ghibellina con gli Amigoni, gli uomini di Locatello e i Brembillesi, incendiarono e saccheggiarono il paese di Rota, in valle Imagna e si scontrarono aspramente con i Salvioni.
Di contro, nel ramo bergamasco abbiamo nel 1395 Jacopo Baiardi Arrigoni, domenicano, maestro del Santo Palazzo Apostolico e poi vescovo di Lodi - dove per due mesi ospitò il Papa Giovanni XXII -, di Trieste e infine di Urbino. All’inizio del secolo XV; Giacomo ebbe in feudo dall’imperatore Venceslao tutta la valle Taleggio. Gli Arrigoni ebbero privilegi dai Visconti nel 1438. Risulta che facevano parte del Maggior Consiglio di Bergamo nel 1472. Tra i personaggi si notano inoltre:
Francesco, tragediografo del XVII secolo e rettore del Seminario di Bergamo; Giorgio Maria, notaio ed autore di "Memorie storiche del Comune di Vedeseta".
Nel 1629 avevano terreni nella zona di Locate confinanti con la MIA.
Durante il periodo napoleonico si ricordano Carlo Maria, Domenico e Francesco, importanti membri della Municipalità della Repubblica bergamasca.
Antonio nel 1802 sposò l’ultima dei conti Oddi, da cui la famiglia Arrigoni Oddi.
Si ricorda infine Giulio, arcivescovo di Lucca nel 1849.
A Brescia nel 1092 furono sepolti Moresco e Orieldo (“Di Cristo per la fè con petto forte pronti furono ad incontrar la morte”, cosi li canta l’abate Angelini). Matteo nel 1438 difese Brescia dai Milanesi; infine si ricorda Francesco, poeta fatto cavaliere dal re d’Ungheria.
Gli Arrigoni si erano diramati anche a Mantova, Vicenza, in Friuli, a Roma e a Milano, dove nel 1398 Ambrogio ebbe onorato ruolo alla corte di Gian Galeazzo. Nel 1579 fu qui riconosciuta a Gian Pietro la nobiltà e nel 1674 a Stefano e Marco il titolo di conte con stemma molto simile a quello del ramo bergamasco. [GPA]
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. I pp. 428-429:
ARRIGONI.
ARMA: Troncato: nel 1° d’oro all’aquila di nero; nel 2° d’argento a tre, bande di rosso, con la fascia d’argento sulla partizione caricata della sigla AR di nero.
TITOLI: Nobile mf. Dimora: Padova.
Famiglia originaria di Bergamo e della medesima agnazione degli Arrigoni di Milano, Vicenza e Bergamo. GIOVANNI BATTISTA fu aggregato al Consiglio nobile di Padova il 30 aprile 1764 e le S. R. A. 4 settembre 1818 e 21 marzo 1819 confermarono tale nobiltà a GIOVANNI ALVISE del fu Giov. Battista ed a GIROLAMO del fu Salvion. Sono iscritti nell’Elenco ufficiale col titolo di nobile mf.: ALVISE di Giov. Lorenzo e di Angela Balbi, nato Montebelluna, 17 agosto 1861, spos. Bagnoli di Sopra li 27 nov. 1884 con Maria Salvagnini; da cui: 1. GAETANO, n. Montagnana, 19 sett. 1888; 2. VITTORIO, n. Montagnana, 30 luglio 1890; 3. Giovanna, n. Montagnana, 31 luglio 1897; 4. Caterina, n. Padova, 4 genn. 1903. Sorelle di Alvise: 1. Giovanna, n. Venezia, 3 maggio 1854; 2. Antonia, n. S. Lucia di Biadene, 1 marzo 1859; 3. Maria, n. S. Lucia di Piave, 21 luglio 1863. Cugina: Elisa di Cesare e di Teresa Velo, n. Udine, 22 genn. 1874.
p. b. [Pietro Bosmin]
ARRIGONI.
ARMA: Troncato: nel 1° d’oro all’aquila di nero; nel 2° di argento a tre bande di rosso, con la fascia di argento sulla partizione carica della sigla A R di nero.
MOTTO: Fasse felice chi virtù investica.
TITOLI: Nobile mf. Dimora: Villasantina (Udine).
È opinione diffusa fra gli storici valsassinesi che tutte le diverse famiglie degli Arrigoni provengano dalla Valle Taleggio e che siano passate in Valsassina nel corso dei secc. XIV e XV. La genealogia della famiglia udinese comincia da un PARTO Arrigoni di Valsassina, il di cui nipote ORLANDO detto de Arrigonibus o de Calderariis, passato in Friuli, si fermò a Udine, da dove, bandito per omicidio nella persona del dott. Francesco Ellero, riparò a Spilimbergo. Ritornato nel 1460 a Udine, vi fissò la sua residenza. Arricchitasi la famiglia coi commerci, venne ascritta alla cittadinanza udinese, rimanendo compresa nella serrata del Consiglio del 1518 fra le famiglie nobili. Da Parto, figlio del suddetto Orlando, ebbe origine un ramo che si estinse sulla fine del sec. XVII e da Bartolomeo, fratello di lui, derivò il ramo che ancora sussiste. GIACOMO figlio, di questo Bartolomeo e di Cassandra del Torso, fu creato cavaliere aurato e conte Palatino dall’imper. Carlo V con diploma dato a Bologna 24 febbraio 1533 e morì nel 1576 assassinato dal nob. Cesare di Sbroiavacca. GIOVANNI BATTISTA di Francesco, cancelliere della Comunità di Udine e cancelliere pretorio di Padova, intervenne nel 1563 e 1570 quale notaio nelle divergenze fra la Rep. Ven. e l’arciduca d’Austria a cagione dei confini. Scrisse in stile purgatissimo un trattato «De munienda urbe». PIETRO, di lui fratello, militò nell’esercito veneto contro i Turchi e comandò le milizie della galera capitanata da Francesco Duodo, sulla quale prese parte alla battaglia delle Curzolari, perdendovi la vita (7 ott. 1571). Chiesero il riconoscimento del titolo di nobile mf.: FRANCESCO n. Udine, 2 settembre 1881 di Giov. Battista, di Bartolomeo Luigi e di Maria de Rivo, spos. Tarcento, 6 ott. 1906 con Jole Morgante; da cui: 1 ARDEA, n. Udine, 8 maggio 1908; 2. ODDO, n. Udine, 19 marzo 1910; 3. ROBERTO, n. Villasantina 2 ott. 1911. Sorella di Francesco: Anna, n. 1871, spos. con Giovanni Ringler. Cugina: Nichea, di Alessandro, di Bartolomeo Luigi e di Caterina Pontoni, in Giacomo Madrassi.
e. d. t. [Enrico Del Torso]
ARRIGONI. ARMA: Troncato: al 1° d’oro all’aquila di nero, al 2° di argento a tre bande di rosso, con la fascia d’azzurro carica della sigla AR, accostata da due stelle (8), il tutto d’oro.
TITOLI : Nobile mf. Conte m.
DIMORA: Vicenza.
GIOVANNI PIETRO Arrigoni, nobile patrizio di Milano, nell’anno 1578 prese dimora in Vicenza e nel 29 gennaio 1678 la famiglia venne aggregata a quel nobile Consiglio. Ferdinando Maria, Elettore di Baviera, nel 2 ottobre 1674 creò conti con la loro discendenza legittima STEFANO e MARCO Arrigoni ed il Governo veneto, riconosciuto questo titolo comitale, con terminazione 18 aprile 1796, ne ordinò la iscrizione nell’A. L. T. Con S. R. A. 4 agosto 1820 e 13 aprile 1829, FRANCESCO, GIOVANNI MONTORIO ed ALESSANDRO MARIA di Alvise ottennero la conferma dei titoli nobiliare e comitale. Sono iscritti nell’Elenco ufficiale coi titoli di nobile mf. e conte m. i viventi: ALESSANDRO, n. Vicenza, 27 gennaio 1857, di Francesco e di Francesca Negri. Figlie di Luigi e di Claudia Muzzani: 1. Francesca, n. Vicenza 21 marzo 1877, in dott. Antonio Anti; 2. Giovanna, n. Vicenza, 28 novembre 1884 in Altegrado Zilio; 3. Maria Paola, n. Breganze, 28 luglio 1886, in dott. Carlo Noventa.
p. b. [Pietro Bosmin]
ARRIGONI DEGLI ODDI.
ARMA: Troncato: al 1° d’oro, all’aquila di nero, coronata del campo; al 2° di rosso a tre bande d’argento colla fascia d’argento sulla partizione, carica delle sigle AR, riunite, accodate a due stelle (6) d’oro, cucite.
DIMORA: Bergamo.
Famiglia bergamasca originaria di Val Taleggio figurante ascritta nel 1472 al Maggior Consiglio. GIACOMO, domenicano, maestro del S. Palazzo Apostolico nel 1395, fu vescovo di Lodi. FRANCESCO di Gio. Giacomo con sovr. risoluz. 26 ottobre 1818 e DOMENICO, LUIGI ed ANTONIO, fratelli suoi, ottennero con altra sovr. risoluz. del dicembre 1822 il riconoscimento della nobiltà. Un ramo di questa famiglia si trasferì a Padova, ove un ANTONIO (n. 1802) sposò l’ultima discendente della famiglia comitale degli Oddi, di cui assunse cognome e titoli co’ discendenti suoi. Attualmente sono iscritti nell’Elenco Ufficiale col titolo di «nobile» per mf. Cfr. A. S. M. Araldica.
a. g. [Alessandro Giulini]
Indice
Genealogia
Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003
Stemmi
Storia
Personaggi
Simone Arrigoni (1463-1507) (Dizionario Biografico Treccani)
Pietro Paolo Arrigoni († 1565) (Dizionario Biografico Treccani)
Dimore
Iconografia
Ritratti e dipinti
Archivio fotografico
Fonti
Giampiero Tiraboschi - ANAGRAFE DELLE PERSONE DELL’ALBINESE incontrate in documenti del XV – XVII secolo
Presso la Biblioteca Civica 'A. Maj' di Bergamo sono conservate le pergamene relative alle seguenti persone (per maggiori dettagli vai al sito):
Arrigoni Alberto, di Valdimania, notaio, 1292 perg 1554
Arrigoni Giorgio fu Giovanni Antonio d. Birlus, 1587 perg 0099
Arrigoni Giorgio fu Giovanni Antonio d. Birlus, di Lemine, 1587 perg 0233
Arrigoni Giorgio fu Giovanni Antonio d. Birlus, di Lemine, 1587 perg 0254
Arrigoni Giorgio fu Giovanni Antonio d. Birlus, di Lemine Inferiore, 1587 perg 0107
Arrigoni Giovanni di Alberto, notaio, 1519 perg 1150
Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1178.
Bibliografia
AA.VV., Cognomi e Famiglie del Bergamasco. Dizionario illustrato. Supplemento a “L’Eco di Bergamo”, Bergamo, Ottobre-Novembre 2000, p. 19:
Culla del casato Arrigoni furono la valle Taleggio e la Valsassina, dove ancora oggi il cognome è assai diffuso. Già in periodo medievale ne è attestata la presenza e la partecipazione alle lotte politiche che insanguinavano l’Italia, divisa fra partito guelfo e ghibellino. La famiglia aderì a quest’ultima fazione, partecipando a diversi scontri.
Gli storici ricordano l’incendio e il saccheggio che la famiglia Arrigoni, insieme con gli Amigoni, gli uomini di Locatello e ai Brembillesi, fece di Rota, paese della valle Imagna. Gli Arrigoni furono poi iscritti nel 1472 al Maggior Consiglio della città di Bergamo.
Fra i personaggi del casato vanno menzionati: Jacopo, insigne teologo dell’ordine domenicano, creato vescovo di Lodi, quindi di Trieste e Urbino all’inizio del secolo XV; Giacomo, che dall’imperatore Venceslao ebbe in feudo tutta la valle Taleggio; Francesco, tragediografo del XVII secolo e rettore del Seminario di Bergamo; Giorgio Maria, notaio ed autore di "Memorie storiche del Comune di Vedeseta". Durante il periodo di dominazione francese si ricordano Carlo Maria, Domenico e Francesco, importanti membri della Municipalità della Repubblica bergamasca, e Giulio, arcivescovo di Lucca nel 1849.
Il cognome deriva dai personali Enrico ed Arrigo, nel significato di "potente, signore, principe". Fra le varianti vi sono gli Arrighi, Enrico, Enrigo.
Le famiglie Arrigoni nel Bergamasco sono 572, soprattutto a Bergamo e Vedeseta; 3.182 quelle presenti in Italia.
http://verbanensia.org/biografie_details.asp?bID=29544&action=A&tipo=2