Averoldi
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. I p. 448:
AVEROLDI
Famiglia iscritta al Maggior Consiglio. Con sovr. risoluz. 4 settembre, 26 dicembre 1818 e 14 maggio 1819, gli Averoldi vennero confermati nell’antica nobiltà e riconosciuti nel la medesima con D. M. del 1886 e 1890. Attualmente sono iscritti nell’Elenco Ufficiale col titolo di «nobile» per maschi e femmine.
Cfr. A. S. V. Araldica.
a. g. [Alessandro Giulini]
Ivi, Appendice, parte I, pp. 246-248:
Delle origini di questa antichissima famiglia bresciana si hanno notizie da parecchie fonti delle quali purtroppo la leggenda ha turbato l’attendibilità. La provenienza Longobarda, che tutti gli scrittori enunciarono, si può desumere dal nome di quel Ermoaldo Averoldo Abate di Leno, del celebre Monastero della pianura bresciana, nel 768. Si parla poi di un Rambaldo che avrebbe ricevuto investitura nel 996 da Ottone III delle terre di Maguzzano e Manerba, e poi di un Aliprando che nel 1199 avrebbe difeso i popolani della Valtellina da altre famiglie potenti, infine di un cardinale Lionardo, dal titolo di S. Cecilia, che sarebbe vissuto attorno al 1150. Dalle fonti sicure invece, quali il «Liber Poteris», gli estimi ecc., rileviamo che nel 1236 viveva in Brescia un GIACOMO, nel 1253 un ROADO, padre di OGNIBENE vivente nel 1295 ed infine GHERARDO nel 1286 padre di GIOVANNINO ancora vivo nell’anno 1345. Da quest’ultimo deve essere nato quel GHERARDO che è presente nel 1428, padre di GIOVANNI, abitante nella quadra di S. Faustino in Brescia nel 1434. Figli di questi furono ANTONIO CARLO e GIOVANNI PIETRO i quali con ducale di Francesco Foscari del 4 novembre 1452 vennero riconosciuti Signori di Drugolo, terra e castello comperati dal padre loro da Stefano Vimercati. Dopo Giovanni Pietro la famiglia, sempre ascritta al Consiglio Generale di Brescia, si divide in due rami discendenti rispettivamente dai due figli: PIETRO GIACOBBE e GIOVANNI BATTISTA presenti nell’estimo del 1475. Il ramo primo si spense con ANGELO attorno alla metà del secolo XVIII; quello del secondo si suddivise subito in altri due rami provenienti da GIOVANNI FRANCESCO e da GIOVANNI PAOLO il primo dei quali rimase nell’antica residenza della famiglia (oggi Via Marsala N. 31) ed è tuttora fiorente, mentre il secondo si stabilì in Parrocchia di S. Nazaro (odierna Via Moretto 12) e si estinse anch’esso attorno alla metà del secolo XVIII. La famiglia diede parecchi personaggi insigni, sopratutto ecclesiastici e letterati. BARTOLOMEO (1403-1480) che fu Arcivescovo di Spalato e del quale si conserva un bel monumento funebre in S. Maria della Giara in Verona; ALTOBELLO (1465-1512) che venne eletto Vescovo di Pola nel 1497, legato di Papa Giulio II, inviato da Leone X quale Governatore di Bologna indi Modena, poi Ravenna e Provincie della Romagna, due volte legato apostolico a Venezia, prolegato di Clemente VII alla Provincia Flaminia; venne sepolto in S. Nazaro di Brescia. Un altro BARTOLOMEO († 1538) fu Vescovo di Calamona (Candia); AURELIO († 1629) Vescovo di Castellanetta; FERRANTE filosofo e matematico in Padova passato a Malta dove vestì nel 1565 l’abito di quella religione; infine GIULIO ANTONIO nato a Venezia il 6 gennaio 1651 e morto a Brescia il 5 giugno 1717 fu letterato, appassionato storico ed archeologo. Il ramo vivente discende, come si disse, da Giovanni Francesco nel seguente ordine: ERCOLE, che viveva nel 1568, GIULIO GIOVANNI BATTISTA (n. 1602), GIULIO ANTONIO (1651-1717), GIOVANNI VINCENZO (n. 1670) sp. la nob. Eugenia Chizzola, GIULIO ANTONIO (n. 1742) sp. la Nob. Cecilia Averoldi. Da questi nacquero tre figli: GIOVANNI (n. 1788), GHERARDO (1792-1857) e ANGELO (n. 1805).
Ramo di Giovanni
Dalla Nob. Apollonia Luzzago (1796-1858) Giovanni ebbe: Lucrezia (1815-1859) in Pagani, ANTONIO (1817-1895) Canonico della Cattedrale, CESARE (1820-1894) sp. Violante dei conti Cigola, Eugenia in Pagani e Cecilia in Conte Carlo Martinengo Villagana. Da Cesare e Violante nacquero: GIOVANNI, Avvocato (1852-1897), OTTAVIO, Dottore in Legge (1853-1881), Barbara (1856-1929) e ANTONIO (n. 8 settembre 1857).
Ramo di Gherardo
Questi, che fu Podestà di Brescia, sposò la nob. Ermellina Longo (1810-1868) e ne ebbe ETTORE (1832-1898) il quale sposò in prime nozze Matilde dei conti Martinengo Cesaresco, ed in seconde (1880) Vittoria dei Conti Morelli di Popolo ved. del Conte de Bresse Cavaliere Professo di Malta.
Ramo di Angelo
Dalla moglie nob. Anna Camozzi ebbe: ANDREA (1839-1921) ed altri cinque figli tutti morti senza discendenti. Sono iscritti nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933, col titolo di Nobile (mf.): ANTONIO, di Cesare, di Giovanni, n. a Paitone il 24 novembre 1857, spos. 17 settembre 1889 con Giuditta Teresa Lonigo. Figli: Antonietta, n. a Brescia 25 giugno 1890; Violante, n. ivi 22 maggio 1894; CESARE, n. ivi 20 novembre 1895; Maria Teresa n. ivi 15 dicembre 1896; GIOVANNI, n. ivi 8 ottobre 1898, spos. a Capriolo 5 ottobre 1927 con la Nob. Rosa Lantieri di Paratico. Sorella: Barbara, n. a Brescia 7 agosto 1856.
Figli di Giovanni: GIULIO ANTONIO, n. a Brescia 2 novembre 1828; Ghita, n. a Brescia 24 gennaio 1931.
ANDREA, di Angelo, di Giulio Antonio.
Sorella: Teresa.
GHERARDO, di Ettore, di Gherardo, n. a Brescia 24 novembre 1862, spos. 31 maggio 1893 con Maria dei Baroni Cavalchini Guidobono Roero Sanseverino.
Fratelli: Ermellina, n. a Brescia 28 maggio 1861; CESARE (1867-1921) Capitano di Cavalleria; Elena, nata a Brescia 18 marzo 1869, Suora della Visitazione; Ippolita, n. ivi 24 marzo 1871, morta 10 aprile 1924, spos. al Barone Alessandro Monti Della Corte.
f. l. [Fausto Lechi]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: D’oro alla banda di rosso.
CIMIERO: Un vecchio vestito di rosso tenente in alto un breve col motto: Tutus est a Deo. (Ricon. 1890).
Titoli
Nobili (mf]
Storia
Personaggi
Altobello Averoldi (1468-1531) Vescovo di Pola (Dizionario Biografico Treccani)
Dimore
Brescia e Lonato
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1183.