Belli

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti vol. II, p. 25
Spreti, App., vol. I, p. 321
Giuseppe Belli. Ritratto di Gasparo de Albertis. Bergamo, Accademia Carrara

Famiglia di nobiltà generosa, ritenuta per tradizione originaria dal Piemonte ove i Belli sono ricordati da cronache remote.

Bello fu console d’Asti l’anno 1123.

Alcuni suoi esponenti ebbero ruoli importanti nella vita cittadina di Alba e Asti. Da quella terra un ramo della famiglia si trasferì a Bergamo dopo il 1309, verso la metà del secolo, con il figlio di Guglielmo, Giovanni, († a Bergamo nel 1375) da cui discesero Andrea e suo nipote Benvenuto. I Belli risulterebbero Guelfi e imparentati con i Rivola, i Bonghi e i Garatti di Ponteranica.

Antoniolo di Benvenuto ebbe due figli: Bello (1459), che continuò la linea bergamasca, e suo fratello Andriolo, che tornò ad Alba dove rifiorì quel ramo dei Belli. Una Antonia de Bellis sposò Giovanni Pesenti (1471 † 1554). Antonio Giovanni, figlio di Bello, fu padre di Giovanni, probabilmente il famoso intagliatore di Ponteranica morto nel 1530 (o forse nel 1529) che chiamò a Bergamo Bernardino Zenale e Francesco Boneri per S. Maria. Giovanni fu padre di Giuseppe (1520 † 1580) pittore che lavorò a fianco di Lorenzo Lotto, il cui fratello Giacomo diede origine ad un ramo che dopo tre generazioni si estinse con le figlie di Antonio e Maria Pelliccioli: la prima di esse, Elisa, sposò Giovan Battista Camozzi de Gherardi, mentre la seconda, Costanza (1650), sposò un Gritti Morlacchi. Il ramo di Giuseppe continuò con il figlio Giovanni (1599) che ebbe da Maria dei conti Foresti un figlio Giuseppe († 1698). Quest’ultimo sposò la Nob. Antonia Fenaroli e ambedue furono ritratti da Ceresa. Dopo quattro generazioni abbiamo Paolo († 1841), giurista, magistrato e deputato a Milano, che sposò la Nob. Maria Anna Cortinovis. Il loro figlio G. Battista († 1860), dottore in Giurisprudenza, sposò la nob. Franca Piazzoni di Castelvetro. Paolo, figlio di questi ultimi († 1915), sposò la N.D. Bianca Corti dei M.si di S. Stefano Belbo; da loro nacque G. Battista, e da G. Battista nacquero Luigi ed Emilia, quest’ultima donna molto colta, rimasta nubile. Luigi sposò la c.ssa Olga Panzuti, ed ebbero due figli: il co. G. Paolo, caduto in Albania nel 1941, Tenente in SPE, medaglia al Valore e il co. Costanzo, dottore in Giurisprudenza e Cav. On. e Dev. SMOM che sposò M. Immacolata dei Nob. Ferrari Ardicini. Da costoro discendono il co. G. Paolo, sposato con Adi dei Duchi Melzi d’Eril, e la Nob. Bianca, sposata Diaz. [GPA, 13 feb 2008]


Genealogia

Genealogia Belli

Stemmi

ARMA: Partito: al 1° d’azzurro alla quercia al naturale nodrita sulla pianura verdeggiante, declinante in banda, movente dalla punta dello scudo, e sormontata da tre stelle d’oro, ordinate in fascia; al 2° d’argento, al leone al naturale, coronato d’oro.

Alias: D’argento alla fascia d’azzurro carica di tre stelle d’oro, accompagnata in punta da un bue di rosso.

MOTTO: Ne lacessas.

Stemmi famiglia Belli

Storia

Personaggi

Dimore

Bergamo

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

Belli Filippino fu Zeno, di Albino, notaio, 1400 perg 3368

Bibliografia

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. II, p. 25:

Famiglia bergamasca, alla quale appartenne PAOLO, che con R. Decreto di motu proprio 19 aprile 1894 ebbe la concessione del titolo di nobile con trasmissione maschi e femmine. Essendo in corso provvedimenti da parte della Consulta Araldica, si rimanda all’Appendice ogni ulteriore cenno riguardante questa famiglia. La famiglia è oggi rappresentata da: LUIGI, n. a Bergamo, 8 nov. 1881, di Paolo, spos. il 9 sett. 1911 a Olga nob. dei Conti Panzuti. Figli: GIAMPAOLO, n. 22 nov. 1912. COSTANZO EMILIO, n. 10 nov. 1915. Sorella: Emilia Maria.

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana - Appendice, Milano, 1935, vol. I, pp. 321-322:

Famiglia di nobiltà generosa, ritenuta per tradizione originaria dal Piemonte ove i Belli sono ricordati da cronache remote. BELLO fu console d’Asti l’anno 1123 (Genealogie nobiliari piemontesi, DELLA CHIESA Vol. I, pagina 99), OTTONE, Giudice della Curia di Federico Barbarossa 1186 (idem); ANDREA e BALDOVINO, suoi figli, vennero compresi tra i firmatari del trattato fra Asti e Alessandria il 3 settembre 1203 (Regestum comunis Albae Vol. I pag. 9); OBIZZO nel 1219, GUGLIELMO nel 1250, MANFREDO nel 1276 e TOMASO nel 1279 furono decurioni in Alba (Regestum comunis Albae - ex cron. Alferii).

A metà del secolo XIV i Belli compaiono in Bergamo e figurano partigiani dei Guelfi e fra le parentele dei Rivola e dei Bonghi. (P. D. Calvi, Campidoglio dei guerrieri illustri Bergamaschi).

Da BENVENUTO, figlio di Andrea, di Giovanni, morto l’11 aprile 1375 in Bergamo (not. P. Paninolo, Arch. Notarile di Bergamo), essi discendono con documentazione ininterrotta sino al vivente LUIGI.

BENVENUTO fu padre di ANTONIOLO, da cui nacquero BELLO e ANDRIOLO (atto 6 maggio 1459 Not. A. Cerro Arch. Notarile di Bergamo). Con Bello continuò la linea bergamasca, distintasi nella carriera -prelatizia e nella giurisprudenza e con Andriolo rifiorì quella d’Alba, ove il di lui figlio BARTOLOMEO si era trasferito, come risulta dai seguenti atti notarili 3 gennaio 1471 Not. Giacomo Negro di Alba; 15 ottobre 1476 Not. E. Botalio di Alba; 1° marzo 1476 Not. G. Rovello idem (Curia Vescovile di Alba).

I suoi discendenti si segnalarono nel maneggio delle armi; vestirono per giustizia l’abito di Malta e dei Cavalieri di S. Stefano di Toscana; ebbero le contee di Bonvicino, (18 maggio 1548), di Barbaresco (7 luglio 1593), le Signorie di Grinzane, Boizone, Babellino (10 maggio 1560), la consignoria del marchesato di Ceva (23 maggio 1714).

Il personaggio che più illustrò la casata fu PIETRINO, l’insigne giurista creatore (prima del Gentili e del Grozio), della scienza del Diritto Internazionale. Di lui scrissero ampiamente il Vernazza, lo Sclopis, il Mulas, il Rondolino ed altri. Consigliere di Guerra di Carlo V e di Filippo II, divenne in seguito l’ascoltatissimo Consigliere di Stato di Emanuele Filiberto e il suo nome è indissolubilmente unito alla gloria di questo Principe. Pietrino nato in Alba l’anno 1502, morì a Torino il 31 dicembre 1575. Aveva sposato Giulia dei Conti Damiani di Priocca, da cui ebbe FRANCESCO, Gran Cancelliere dell’Ordine di S. Stefano di Toscana, e quel DOMENICO che, Vicario di Chieri nel 1595, ambasciatore di Carlo Emanuele il Grande a Venezia nel 1581 ed a Madrid nel 1589, fu poi Gran Cancelliere di Savoia.

Domenico suddetto tolse in moglie Barbara Cacherano Osasco, figlia del Gran Cancelliere Conte Ottaviano, dalla quale nacque, unica figlia, Giulia, sposa del Conte Amedeo Dal Pozzo, marchese di Voghera, dei Principi della Cisterna.

Anche i figli di Vincenzo, fratello di Pietrino, del ramo dei Conti di Barbaresco, non lasciarono prole legittima per cui si spense questa linea di Alba diramatasi, come si disse, a mezzo il sec. XV, dal ceppo di Bergamo, col quale aveva comunanza di origine e di sangue e che oggi unico rimane a rappresentare quell’antica e nobilissima stirpe.

La famiglia è iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana e nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1933 coi titoli di Nobile (mf.) in virtù del D. P. di Ricon. 3 luglio 1929 e Conte (mpr.) in virtù del R. D. 21 gennaio e RR. LL. PP. 24 gennaio 1929 in persona di:

LUIGI, di Paolo Benvenuto, di Giambattista, di Paolo e di Donna Bianca dei Marchesi Corti di S. Stefano Belbo, n. a Bergamo 8 novembre 1881, spos. 9 settembre 1911 con Olga dei Conti Panzuti.

Figli: GIAN PAOLO, n. 22 novembre 1912; COSTANZO EMILIO, n. 10 novembre 1915.

Sorella: Emilia Maria, n. 29 luglio 1879.

m. z. [Mario Zucchi]


AA.VV., Cognomi e Famiglie del Bergamasco. Dizionario illustrato. Supplemento a “L’Eco di Bergamo”, Bergamo, Ottobre-Novembre 2000, p. 29:

La famiglia dei Belli è originaria del Piemonte fin dal secolo XII, quando alcuni suoi esponenti ebbero ruoli importanti nella vita cittadina di Alba e Asti.

Da quella terra un ramo della famiglia si trasferì a Bergamo verso la metà del XIV secolo e, a partire da Benvenuto, continua ancora oggi. Tra i personagi più illustri si ricordano Giovanni, intagliatore di Ponteranica, morto nel 1530; lo scultore Alessandro, vissuto nel XVI secolo, e Giuseppe, pittore che lavorò a fianco di Lorenzo Lotto.

Il cognome ha alla base l’aggettivo bello, come constatazione o augurio di bellezza. Tanti i derivati presenti nel Bergamasco: fra gli altri Belotti, Bellini, Belloli, Bella, Bello, Bellucci.

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