Belotti




Famiglia originaria di Val di Scalve, dove Bertramo fu console nel XIII secolo, ed attiva anche a Lovere, dove Giovanni fu capo ghibellino (XIV secolo). Di Gandino risulta l’eretico Pietro ed altri rami si trovano a Calcinate e Gaverina (XVI secolo). Al ‘600 appartiene don Regolo, fondatore di istituzioni pie in Borgo San Leonardo, dove la famiglia possedeva beni fuori porta Cologno. Nel primo ‘700 appare il secondo cognome di “Calini” e si registra Giovanni, scrittore religioso, di Romano. Nel XIX secolo troviamo Amilcare, attore.
Belottus, notaio bergamasco, rogò nel 1178 un atto di Cresino Pocacarnis di Curno a favore dalle moglie Anesia figlia di Martino Merloni di Seriate.
Giovanni Battista, combattente bergamasco in Polonia (sec. XIX). Severino, pittore bergamasco (sec. XX).
Prassede, madre di Giovanni Suardi (sec. XVIII).
Della Val Brembana, da lui tanto amata, emerge la figura di Bortolo (Zogno, 1877 + Svizzera, 1944). Avvocato, uomo politico liberale, Deputato nel 1913, ministro dell’Industria e del Commercio nel 1921 e 1922, e storico che scrisse la monumentale opera Storia di Bergamo e dei bergamaschi, una Vita di Bartolomeo Colleoni, Gli Eccellenti Bergamaschi, ecc.
Altro importante rappresentante dei Belotti fu Giuseppe (Trescore Balneario 1908). Laureato in scienze economiche e commerciali, dirigente d’azienda, uomo politico del movimento cattolico, partecipò alla Resistenza e fu autore de I Cattolici nella Resistenza. Nel 1946 venne eletto alla Costituente per la Dc. Deputato nel 1953, nel 1968 fu eletto senatore, Sottosegretario al Tesoro e poi alle Finanze. [GPA]
Indice
Genealogia
Storia
Personaggi
Dimore
Iconografia
Ritratti e dipinti
Archivio fotografico
Fonti
Bibliografia
AA.VV., Cognomi e Famiglie del Bergamasco. Dizionario illustrato. Supplemento a “L’Eco di Bergamo”, Bergamo, Ottobre-Novembre 2000, p. 30:
Cognome di antiche origini, ancora oggi fra i più diffusi nel Bergamasco con oltre duemila nuclei familiari. Due esponenti di casa Belotti, entrambi cremonesi, governarono la città di Bergamo fra il XII e il XIII secolo. Bonsiero de’ Belotti, podestà nel 1193, dichiarò Villa d’Adda borgo di Bergamo, liberando gli abitanti di ogni carico e concedendo favori ed esenzioni, come il mercato settimanale. Ravanino de’ Belotti fu invece podestà nel 1225 e 1226, dopo aver ricoperto la stessa carica nella città di Reggio Emilia. Nelle antiche vicende bergamasche si ricordano Bertramo, console del comune di Scalve nel 1219, Giovanni, capo dei ghibellini di Lovere nel 1368, e Pietro de’ Belotti, di Gandino, eretico vissuto nel 1554. Morì invece in fama di santità don Regolo Belotti, noto per le sue opere di carità. Con l’aiuto del vescovo Emo e del podestà Valier, fondò all’inizio del ‘600 due istituzioni che trovarono sede in una casa di San Lazzaro, nel borgo San Leonardo. In campo artistico-letterario il casato annovera Amilcare, detto il Belottino, attore brillante bergamasco del secolo XIX, e Giovanni, di Romano, scrittore religioso del 1700.
In tempi recenti spicca la figura di Bortolo Belotti, nato a Zogno nel 1877, avvocato, politico, studioso e scrittore di storie locali, che nel 1913 fu eletto deputato per la parte liberale e fu poi ministro nel governo Bonomi (1921 – 1922); per la sua posizione contro il fascismo, fu inviato al confino e si rifugiò infine in Svizzera, dove morì nel 1944; la sua opera maggiore e più nota è la “Storia di Bergamo e dei bergamaschi”.
Alla base è l’aggettivo bello come constatazione di bellezza o augurio che un figlio cresca bello. Tante le varianti, tutte derivate dalla radice Belli, presenti anche nel Bergamasco: Bellini, Belloli, Bella, Bellezza, Belloni, Bellone, Bellucci, Bello, Bellocchio.
Le famiglie Belotti nella nostra provincia sono 2260, diffuse in prevalenza a Bergamo, Trescore Balneario, Castelli Calepio e Grumello del Monte; in Italia sono 4095.