Branca
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana - Appendice, Milano, 1935, vol. I, pp. 425-427:
La famiglia Branca, assai comune nel Medio Evo col nome di Brancha, traeva le sue origini da Cannobio sul lago Maggiore, e si diffuse in Brissago, Milano, Pallanza, Gubbio, Napoli, Roma, Palermo e in fine in Baviera.
Senza avere attualmente alcuna prova di discendenza di questa famiglia dalle omonime suddette, è tuttavia interessante conoscere, per la parte araldica, che i Branca di Cannobio, Milano, Brissago, Pallanza e il ramo di Baviera, che fu poi insignito del titolo baronale, rami ai quali appartennero uomini insigni nelle armi, nella magistratura e nelle scienze, innalzarono la seguente
ARMA: Tagliato d’azzurro e di rosso, al leone d’oro, coronato dello stesso e tenente nelle branche anteriori una corona reale d’oro, appoggiata sopra una stella d’argento e attraversante; col capo d’oro all’aquila imperiale di nero.
Un’altra omonima famiglia di Milano innalzava la seguente
ARMA: Troncato: nel 1° d’oro all’aquila di nero, imbeccata, membrata e coronata del campo; nel 2° tagliato d’azzurro e di rosso al leone d’oro attraversante sul tagliato, tenente con la branca destra una stella dello stesso, sormontata da una corona pure d’oro.
Il ramo di Gubbio col nome di Della Branca, insignito del titolo comitale, ed investito del feudo della Branca, innalzava:
ARMA: Di rosso alla branca di leone d’oro.
Il ramo di Sicilia al quale appartenne quel GIOVANNI Branca, castellano di Mazzara al tempo di Re Pietro d’Aragona e poi coppiere di Federico II, usò:
ARMA: Di rosso alla branca di leone d’argento, rivoltata, posta in fascia.
Tutti questi rami sono oggi considerati estinti.
Assai nota e distinta è la Famiglia Branca attualmente vivente in Milano e alla quale appartenne BERNARDINO che nel 1835 fondò la grande Casa industriale dei Fratelli Branca, che tiene alto in tutto il mondo il prestigio dell’industria italiana, e che acquistò larghe benemerenze anche nel campo della pubblica e privata beneficenza. E le tradizioni religiose e benefiche furono continuate dall’attuale BERNARDINO, detto DINO, figlio di Stefano, oggi unico rappresentante della famiglia, insignito dal Pontefice Pio XI del titolo di Conte con Brevi 2 ottobre 1931 e 31 maggio 1932. S. M. Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, riconobbe l’uso nel Regno del predetto titolo con R. D. 5 gennaio e RR. LL. PP. 23 marzo I933-XI.
Il Conte Dino, Tenente di complemento nel 3° Savoia Cavalleria volontario e combattente decorato della medaglia commemorativa di guerra 1915-1918, chiamato al Ministero degli Interni, ebbe affidati incarichi delicati dalla Presidenza del Consiglio; fu insignito della Gran Croce e decorato del Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia. S. S. Pio XI lo decorò inoltre della Commenda dell’Ordine Piano che, in base agli Statuti di questo Ordine Pontificio, dà diritto all’ascrizione alla nobiltà. Questa famiglia contrasse cospicui parentadi: per la linea di femmine coi Conti Marcello del Maino di Venezia, coi Corvetto e coi Conti Pagliano; per linea maschile coi Melzi d’Eryl per il matrimonio della vedova di Giuseppe Branca, fratello di Stefano, col Duca Francesco Melzi d’Eryl; coi Conti Dolfin Boldù di Padova. La famiglia è iscritta nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’El. Uff. Nob. Ital. 1933 col titolo di Conte (c. p.) in persona di: BERNARDINO (DINO), n. a Milano il 7 marzo 1886, figlio di Stefano che fu Consigliere del Comune di Milano nella Giunta Mussi, e di Scala Maria, spos. a Padova il 6 maggio 1926 con la Nobile Teresa figlia del N. U. Angelo Legrenzi, R. Console d’Italia e della Contessa Dina da Schio. La famiglia è inoltre rappresentata da: Figli di Bernardino (Dino): STENO, n a Milano il 7 febbraio 1927; PIER LUIGI n. ivi il 16 febbraio 1928; Madina, n. ivi il 20 maggio 1929; GIUSEPPE, (PINO), n. ivi il 20 aprile 1931; Maria Adelaide, n. ivi il 3 aprile 1933. Sorelle di Bernardino (Dino): Dolores, n. a Milano il 3 gennaio 1883, morta a Padova il 5 aprile 1926. spos. a Padova col Conte Paolo Dolfin Boldù; Carolina (Lina), n. a Milano il 30 marzo 1888 spos. ivi col Conte Antonio Dolfin Boldù di Padova.
v. s. [Vittorio Spreti]
Indice
Genealogia
Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003
Stemmi
ARMA: Tagliato di azzurro e di rosso, al leone d’oro rampante, attraversante, linguato di rosso, tenente fra le branche anteriori una stella d’argento di 8 raggi. Lo scudo è fregiato di ornamenti esteriori comitali col cercine e gli svolazzi d’oro, d’azzurro e di rosso.
Branca di Cannobio, Milano, Brissago, Pallanza e ramo di Baviera, poi insignito del titolo baronale:
ARMA: Tagliato d’azzurro e di rosso, al leone d’oro, coronato dello stesso e tenente nelle branche anteriori una corona reale d’oro, appoggiata sopra una stella d’argento e attraversante; col capo d’oro all’aquila imperiale di nero.
Altra omonima famiglia di Milano:
ARMA: Troncato: nel 1° d’oro all’aquila di nero, imbeccata, membrata e coronata del campo; nel 2° tagliato d’azzurro e di rosso al leone d’oro attraversante sul tagliato, tenente con la branca destra una stella dello stesso, sormontata da una corona pure d’oro.
Ramo di Gubbio:
ARMA: Di rosso alla branca di leone d’oro.
Ramo di Sicilia:
ARMA: Di rosso alla branca di leone d’argento, rivoltata, posta in fascia.
Storia
Personaggi
Dimore
Milano
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Bibliografia
http://www.treccani.it/enciclopedia/branca_(Dizionario-Biografico)/