Calini

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti, Vol. II, p. 246
Spreti, App., parte I, p. 472
Calini (di Lorandino) e Calini Carini (Spreti, App., parte I, pp. 474-475)
Calini Duranti (Spreti, App., parte I, p. 475)

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. II, p. 246:

Famiglia bresciana che dette un GEZIO Calino, famoso crociato, che nel 1148 inalberò la croce sulle mura di Damasco e fu insignito dello stemma gentilizio dall’imperatore Corrado. Un MUZIO nel 1555 fu arcivescovo di Zara e vescovo di Crema. Con D. M. del 20 giugno 1913 le fu riconosciuto il titolo di nobile (mf.) e conte palatino (m.) ed iscritta nel Libro d’Oro della nobiltà italiana e nell’Elenco uff. nob. in persona di: GIUSEPPE, di Giambattista, di Antonio, nato a Gambara. 22 maggio 1868, sp. a Oleggio il 12 dic. 1903 a Livia Baldi; di suo figlio: ALESSANDRO FEDERICO, n. a Oleggio, 22 ott. 1904. Altro ramo della stessa famiglia, iscritto nell’Elenco nob. uff. col titolo di nobile (mf.) e conte (m.) è rappresentato da: VINCENZO, di Pietro, di Vincenzo, col figlio ANNIBALE, coi fratelli FRANCESCO e IPPOLITO e coi figli di detto Francesco: Clarice e PIETRO. Altri rami iscritti nell’Elenco nob. uff. col titolo di nobile (mf.) e conte palatino (m.) è rappresentato da CESARE, di Gezio, di Cesare e dai suoi fratelli: Eleonora, ORAZIO, Marianna e CAMILLO. CARLO, di Cesare, di Carlo, con le sorelle Giacinta e Maddalena. VITTORIO, di Giambattista, di Antonio, coi fratelli: Elisabetta, Anna ved. Mazzucchelli, Matilde, Teresa ved. Rota, CESARE, FERDINANDO FEDERICO, GIROLAMO e GIUSEPPE. Il figlio di detto Giuseppe: ALESSANDRO.

v. s. [Vittorio Spreti]


Ivi, Appendice, parte I, pp. 472-475:

Dal paese di Calino, nella regione bresciana chiamata Franciacorta, provennero nel medioevo parecchie famiglie, che poi presero stanza definitiva in Brescia. La leggenda ha narrato, anche attorno a questo nome illustre, molte storie: i nomi che primi compaiono in documenti sicuri sono quelli di un ODDONE, figlio di GEZIO, e padre di ALBERTINO e GABRIELE in un atto di vendita del 1274. Il quale Gezio potrebbe essere abbiatico di quell’altro GEZIO che narrasi abbia preso parte alla Crociata dell’Imperatore Corrado III nel 1148, prendendo d’assalto per primo le mura di Damasco e piantandovi la bandiera; atto valoroso che avrebbe originato la figurazione dello stemma che la famiglia innalza tuttora. Sembra anche che i discendenti di quel crociato si appellassero per parecchie generazioni «de Getiis» a ricordo del glorioso antenato. Secondo lo Schullern e Mrg. Fé, che fecero studi su questa famiglia, si potrebbe stabilire una genealogia nel modo seguente. Il Gezio sopra nominato, vivente nel XIII secolo, fu padre di OTTONE (viv. nel 1274) e avo di GABRIELE, ALBERTINO e UBERTO. Da Gabriele († 1309) discende MARCHETTO (viv. 1325), padre di GIOVANNI che generò MARCHESIO (viv. 1390) che a sua volta fu padre di GIACOMO (viv. 1437), colui che per primo nei documenti viene chiamato espressamente «nobilis». La famiglia infatti venne inscritta al Consiglio Generale di Brescia sino dall’origine. Giacomo fu padre di molti figlioli tre dei quali MARTINO, TONINO e OTTAVIO, che furono i capostipiti di altrettanti rami, assai noti nella storia bresciana.

Il ramo di Martino si estinse presto con PIETRO (q. LUIGI, q. GIULIANO, q. MARTINO) che fu poi chiamato Muzio (1525-1570) Arcivescovo di Zara nel 1554, Vescovo di Terni nel 1566, Prelato del Concilio di Trento e Cav. Gerosolimitano. Da Tonino (test. 1506), discendono due rami, dai suoi due figli ALESSANDRO e MARIOTTO, che diedero personaggi illustri nelle armi, al servizio della Repubblica Veneta, nelle cariche cittadine e nelle lettere. Notabili di questo ramo furono: VINCENZO che acquistò da Isabella Gonzaga, nata Martinengo, il feudo di Pavone Mella; fu intimo del Granduca di Toscana che lo creò conte; i figli suoi furono: MUZIO, cresciuto anch’esso alla Corte di Toscana, RUTILIO, commendatore dell’Ordine di S. Stefano, TEOFILO, capitano della Valcamonica e LODOVICO (1696-1782) Vescovo di Crema, Patriarca di Antiochia ed infine creato Cardinale nel 1766. Questo celebre ramo si estinse nel secolo XIX con MUZIO che legava alla città parte dei suoi averi, con la sorella sua Lavinia sposa al conte Gaetano Maggi e con LODOVICO che ebbe una sola figlia, Catterina che andò sposa al Cav. Definetti, nobile austriaco di Gradisca. Il ramo vivente discende invece da OTTAVIO (test. nel 1458) q. GIACOMO. Fu suo figlio FILIPPO (test. 1511), cavaliere aurato, marito di Ginevra dei conti di Lodrone dalla quale nacque VINCENZO (n. 1458, test. 1534) che sposò Laura dei conti Martinengo Cesaresco. Da questo matrimonio, nel 1528 nacque CAMILLO, creato conte palatino e cav. aurato da Pio IV nel 1561, che ebbe due figli da Vittoria dei conti Provaglio: essi furono MARCANTONIO (n. 1566) la cui discendenza si chiuse con ANTONIO abate, morto nel 1772, e VINCENZO (n. 1568) il quale dalla moglie Teodora dei conti Martinengo della Motella ebbe GIO. BATTISTA, capostipite di un ramo che si estinse con GIOVANNI sul finire del secolo XVIII e ORAZIO, padre di CARLO FRANCESCO (n. 1644, test. 1717) letterato, il quale sposò Elena dei conti Provaglio e ne ebbe CAMILLO, che fu alla Corte di Parma, FRANCESCO, Cavaliere di Malta, CESARE (1670-1749) gesuita, celebre teologo e predicatore, FERDINANDO ed ALESSANDRO pure della Compagnia di Gesù, ed infine ORAZIO (n. 1669) che continuò la famiglia. Questi dalla moglie nob. Ottavia Conforti ebbe FERDINANDO (1713-1790) abate, e CARLO FRANCESCO (n. 1706) che sposò Matilde dei conti Provaglio dalla quale ebbe ORAZIO (n. 1742), marito della nob. Elisabetta Bargnani e padre di CARLO e di ANTONIO dai quali discendono i due rami viventi.

Ramo di Carlo

CARLO dalla moglie Giacoma Trinali ebbe ORAZIO, letterato e patriota, morto celibe, e CESARE, dottore in medicina, che sposò la Nob. Marianna Sangervasio dalla quale nacquero quattro figli : GEZIO, CARLO, Giacinta, Maddalena. Sono iscritti nell’Elenco Uff. Nob. I tal. 1933, coi titoli di Conte Palatino (Conte) (in.), Nobile (mf.): CESARE, di Gezio († 1901, spos. con Elena Onofri), di Cesare, di Carlo, n. a Lograto il 21 gennaio 1876, dott. in medicina, spos. con Maria Madoni. Figlie: (non iscritte nell’Elenco Uff. 1933): Elena, n. a Lograto il 5 maggio 1917; Maria Elisa, n. ivi l’8 dic. 1921. Fratelli: Eleonora, n. a Brescia il 6 gennaio 1874, in Metelli; ORAZIO, n. ivi 28 gennaio 1878, morto a Luino 24 dicembre 1931, Ispettore Capo di Dogana, spos. con Maria Stynen di Anversa; Marianna, n. a Lograto il 6 gennaio 1881; CAMILLO, n. ivi 17 marzo 1884, Dottore in Legge, Notaio, spos. con Matilde Metelli. Figlia di Camillo (non iscritta nell’Elenco Uff. 1933): Eleonora, n. a Brescia il 21 giugno 1928. Zii, figli di Cesare, di Carlo: Giacinta, Dott. in Lettere, († 1912); Maddalena (†1913); CARLO, Avvocato († 1911).

Ramo di Antonio

Sono iscritti nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933 coi titoli di Conte Palatino (Conte) (m.), Nobile (mf.) i figli di GIAMBATTISTA q. Antonio che in primi voti sposò la nob. Carolina Ugoni e in secondi Emilia Tosini:

Figli di primo letto: Isabella (Elisabetta) in Ferrari (1841-1903); Anna in Mazzucchelli (1843-1930); Matilde in Fortunato (1852-1903); Teresa in Rota (1853-1923).

Figli di secondo letto: VITTORIO, n. a Gambara 25 gennaio 1861, † a Brescia il 9 dicembre 1918, spos. il 22 novembre 1900 con Lina Bernardelli. Figli: Emilia, nata 1901, † 1912; ANTONIO, n. 1903, † 1927; Federica, n. a Leno il 23 ottobre 1906; MARIO, n. a Leno il 12 novembre 1907, spos. il 10 settembre 1931 con Elsa Tognetti; ORAZIO LUIGI, n. a Leno il 20 gennaio 1910.

Figlio di Mario (non iscritto nell’Elenco Uff. 1933): GEZIO, n. a Vobarno il 3 dicembre 1932.

Fratelli: CESARE, n. a Gambara il 4 maggio 1862, spos. il 25 novembre 1895 con Dina Fagliano; FERDINANDO FEDERICO, n. 1863, † 1906; GIROLAMO, n. a Gambara il 26 nov. 1864, spos. il 6 agosto 1894 con Bice Savoldi; GIUSEPPE, n. ivi 22 maggio 1868, morto in Oleggio il 14 agosto 1921, Colonn. di Fanteria, spos. il 12 dic. 1903 con Lucia Beldì.

Figlie di Cesare: Emilia, n. Bologna il 10 settembre 1899, spos. con l’Ing. Giuseppe Allegri; Maria, n. Bologna il 4 giugno 1903, spos. il 5 settembre 1927 col cugino Conte Gio. Battista Calini.

Figli di Girolamo: Emilia, n. a Brescia il 17 agosto 1897 in Cami; GIO. BATTISTA, n. a Brescia il 5 gennaio 1898, Dott. in Legge, spos. il 5 settembre 1927 con la cugina Maria Calini, dalla quale GEROLAMO, (non iscritto nell’Elenco Uff. 1933), n. a Gambara il 30 giugno 1928; ORFEO, n. a Leno l’8 giugno 1903, spos. a Milano il 26 dicembre 1933 con Salvestra Salvestri; BRUNORO, n. a Leno il 25 luglio 1906, spos. il 10 dicembre 1930 con Giulia Merigo, dalla quale GIROLAMO, n. a Gambara 21 dicembre 1931 ed Emilia, n. ivi 21 maggio 1933, (entrambi non iscritti nell’Elenco Uff. 1933).

Figlio di Giuseppe: ALESSANDRO (vedi ramo iscritto nel Libro d’Oro).

È iscritto nel Libro d’Oro della Nob. Italiana e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933, coi titoli di Conte Palatino (Conte) (m.), Nobile (mf.) in virtù del D. M. di Ric. 7 luglio 1913:

ALESSANDRO, di Giuseppe, di Giambattista, di Antonio, n. in Oleggio il 22 ottobre 1904, Avvocato.

f. l. [Fausto Lechi]


Altra famiglia CALINI (discendenti di Lorandino).

Anche questa famiglia come la precedente ebbe certamente origini dal paese di Calino nel bresciano e forse il ceppo è comune per quanto ancora non sia stato possibile stabilirlo, anche perché, per simile ricerca, dovrebbesi risalire al secolo XIV ed oltre. Antica e nobile egualmente, questa famiglia, ascritta al Consiglio Generale della città, ha come capostipite certo LORANDINO fratello di BENETTINO che fu tra i quaranta contestabili preposti alla difesa di Brescia durante il terribile assedio di Niccolò Piccinino (1438). Un terzo fratello CRISTOFORO originò un ramo che si estinse nel secolo XVII con AURELIO. Figlio del nominato Lorandino fu TOMASO (viv. 1475) che fu padre di GIOVANNI PIETRO padre questi di BERNARDINO II, uomo d’armi al servizio di Venezia, che generò due figli BENETTINO III, autore di un ramo che si estinse sul principio del secolo scorso, e VINCENZO (viv. nel 1606) la di cui discendenza vive tuttora. Suo figlio IPPOLITO II nacque nel 1605 e il di lui abbiatico VINCENZO II nacque nel 1662; questi fu padre di IPPOLITO III (1693) che dalla moglie Lelia Bianchi ebbe FRANCESCO (n. 1728) il quale per il grande zelo ed altruismo dimostrato in occasione di una grave sciagura cittadina, lo scoppio di una polveriera il 18 agosto 1769 che rovinò e seminò strage in una vasta zona di Brescia, venne ricompensato, assieme ad altri sette patrizi, dalla Serenissima col titolo di conte con le feudali prerogative per sé e successori (Ducale di Luigi Mocenigo 14 agosto 1771); per tale avvenimento furono anche chiamati i conti delle Rovine. Dalla nob. Catterina Zola, Francesco ebbe: IPPOLITO (n. 1758), AGOSTINO (n. 1760) ed una figlia Teresa (n. 1761) che andò sposa a Carlo Carini al quale dall’Imperatrice Maria Teresa era stato rinnovato il titolo di conte della Virgiliana ereditato dall’ava paterna contessa Lelia Zanardi di Mantova; ed infine VINCENZO (n. 1775) che sposò la nipote Lelia Carini ultima di sua famiglia. Da questo matrimonio nacque PIETRO (22 aprile 1827) che fu marito della Contessa Clarice Caprioli dalla quale ebbe sei figliuoli: Clelia, n. 1856, spos. con Nob. Costanza Cerioli; VINCENZO (v. cenno seguente CALINI CARINI per brisura di linea); Celeste, n. 30 giugno 1859, morta nel febbraio 1929, sposata con Cassandra Sbardolini; FRANCESCO, n. 1 marzo 1861 morto 2 maggio 1922 spos. nel 1890 con Clelia Mainetti; Caterina, n. nel 1865, spos. al Conte Guido Castiglioni; IPPOLITO, Cav. della Corona d’Italia e Cav. d’On. e Dev. del S. M. O. di Malta.

Sono iscritti nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933 coi titoli di Conte (m.), Nobile (mf.):

IPPOLITO, di Pietro, di Vincenzo, n. 24 dicembre 1867, spos. nel 1898 con Barbara Facchi.

Figlia: Camilla, n. 5 aprile 1900.

Nipoti, figli di Francesco, di Pietro, di Vincenzo: PIETRO, n. 18 marzo 1893, spos. nel 1919 con Elvira Malvani; Clarice, n. 1891 in Assante; ANGELO, n. 1894, † 1895; ANGELO, n. 16 giugno 1896, spos. 1922 con Bianca Soldati; MARIO, n. 10 giugno 1897, spos. 1923 con Mariella Bontempi; FILIPPO, n. 5 febbraio 1900, spos. 1928 con Rina Nova; Maria, n. 13 agosto 1903; Elena, n. 1 maggio 1906; CESARE, n. 1907.

Figli di Angelo: Clelia Maria, n. 16 dicembre 1923; VITTORIO, n. 15 luglio 1925, Maria Teresa.

Figli di Pietro, non iscritti nell’Elenco Uff. 1933: FRANCO, n. 1920; ENRICO, n. 1923; Maria Luisa, n. 1928.

Figli di Mario non iscritti nell’Elenco Uff. 1933: GIANFRANCO, n. 15 luglio 1925; Rosangela, n. 8 maggio 1927.

f. l. [Fausto Lechi]


CALINI CARINI.

Ramo primogenito della famiglia precedente discendente da PIETRO q. Vincenzo.

Sono iscritti nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933 coi titoli di Conte (m.), Nobile (mf.):

VINCENZO, di Pietro, di Vincenzo, n. a Brescia 14 aprile 1857, Ingegnere, comm. della Cor. d’Italia, il quale con R. D. 23 agosto 1929 fu autorizzato ad aggiungere al proprio il cognome CARINI, sposato nel 1890 con la Nob. Elisabetta Brognoli.

Figli: ANNIBALE, n. 3 novembre 1891, Dott. in legge, Tenente degli Alpini, colpito in combattimento sul Pasubio nella grande guerra 1915-1918 e deceduto il 15 ottobre 1916 in seguito alle gravi ferite riportate, decorato di Med. d’Argento al Valor Militare; RENATO, n. a Brescia 30 agosto 1893, Avvocato, Tenente degli Alpini, spos. a Venezia il 23 aprile 1923 con Camilla Bertolini; Anna Maria, n. a Brescia 19 maggio 1899.

Figlie di Renato: Giuliana, n. a Venezia 12 agosto 1924; Donatella, n. a Bosco Chiesanuova 21 agosto 1925; Elisabetta, n. a Brescia 29 ottobre 1928; Margherita, n. a Brescia 18 maggio 1934.

f. l. [Fausto Lechi]


CALINI DURANTI.

Con R. D. 5 luglio 1923 e RR. LL, PP. 7 ottobre stesso anno fu concesso al signor ACHILLE Calini, di Giuseppe e di Amelia Cavalli, il titolo personale di Conte. Il predetto Achille era già stato autorizzato con R. D. 20 nov. 1908 ad aggiungere al proprio il cognome Duranti dell’ava materna. È iscritto nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933 col titolo personale di Conte il predetto ACHILLE, di Giuseppe, n. a Brescia 11 aprile 1875.

f. l. [Fausto Lechi]


Genealogia

Genealogia Calini

Stemmi

ARMA: D’azzurro alla scala a piuoli al naturale, posta in sbarra, con la bandiera svolazzante d’argento, frangiata d’oro e astata al naturale, posta in palo e attraversante.

Alias: Di azzurro alla scala a piuoli di legno al naturale, posta in sbarra, con la bandiera d’argento a fiamma, frangiata di oro, astata di legno al naturale, posta in palo e attraversante. (D. M. di Ric. 7 luglio 1913 a GIUSEPPE, di Giambattista, di Antonio)-


Altra famiglia CALINI e CALINI CARINI

ARMA: D’oro a tre fasce di rosso.


CALINI DURANTI

ARMA: D’azzurro alla bandiera svolazzante d’argento con l’asta d’oro posta in palo ed attraversata da una scala a quattro piuoli di oro posta in banda.

MOTTO: Moderata durant. (RR. LL. PP. 7 ottobre 1923).

Stemmi famiglia Calini

Storia

Personaggi

Dimore

Brescia

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=27679&RicPag=8&RicSez=prodfamiglie&RicVM=indice&RicTipoScheda=pf

Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1242.

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/calini/Dizionario_Biografico/

Documenti

Collezioni

Note