Caprioli

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti, Appendice, parte I, p. 508

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Appendice, parte I (Milano, 1935), pp. 508-509:

Antica e nobile famiglia bresciana alla quale furono attribuite lontane origini non comprovate da fonti sicure. Capriolo è un borgo sulla sinistra dell’Oglio in territorio bresciano donde provennero varie famiglie di questo nome e, tra le altre nel 1265 quella di un GIOVANNI, detto Ugetto, ORESTE e LOTARINGO detto Tartarino, fratelli che si stabilirono in Brescia. Sul principio del secolo XV un secondo TARTARINO, figlio di PRICINO (Pietro), fu camerlengo del Duca Filippo Maria Visconti durante la sua effimera signorìa di Brescia, ma poi giurò fede al dominio veneto; infatti lo si trova presente in Venezia nel 1429 in rappresentanza della città alla solenne infeudazione al Carmagnola delle terre di Chiari e Roccafranca. Ebbe parecchi figli tra i quali: GUGLIELMO che nel 1438 venne fatto prigioniero dal Picinino nel Castello degli Orzi; ANTONIO autore di un ramo che ebbe molto splendore e che finì nel secolo XVI, e BARTOLOMEO, Dottore in Legge, avvocato di Brescia nel 1470, varie volte ambasciatore a Venezia, capostipite del ramo vivente. Figlio di Guglielmo fu ELIA il celebre storico bresciano.

Da Bartolomeo e dalla nob. Benvenuta Rovati nacquero: GEROLAMO, che fu fatto cavaliere nel 1509 da Luigi XII Re di Francia, e FRANCESCO che fu padre di Costanzo († 1522) il quale sino dal 1517, nei «Processi di Nobiltà» per l’ammissione al Consiglio Generale di Brescia, viene chiamato Conte, titolo che venne concesso dal Re di Francia, ma il privilegio del quale sarebbe andato distrutto durante il saccheggio che seguì la ribellione di Brescia contro i Francesi nel 1512. Certo è che il titolo venne da Venezia riconosciuto, poiché nel 1622 fu ordinata l’inscrizione della famiglia col titolo di conte nel Libro Aureo.

Dal predetto Costanzo e da Violante Martinengo Colleoni, nacque CAMILLO Senior, letterato di qualche valore († 1536), che dalla moglie nob. Nostra Averoldi ebbe Costanzo, Governatore di Verona, che fu in Fiandra agli ordini del duca Alessandro Farnese; sposò Taddea Martinengo della Pallata e ne ebbe CAMILLO Junior, Governatore di Bergamo, Rovigo e Crema, e Tomaso (1606-1638) prode guerriero, Governatore Imperiale in Fiandra, Ungheria e Transilvania, del quale ancora si conservano in famiglia i trofei gloriosi. Egli venne investito col fratello, dei feudi di Munera e di Beclasfalva in Transilvania, ma non poterono entrarne in possesso perché occupati subito dai Turchi. Ebbero infine dall’Imperatore la concessione di inquartare col proprio lo stemma della Valachia, difesa e liberata dal nominato Tommaso.

Da Camillo Senior, nacque FRANCESCO che sposò Polissena Martinengo della Pallata e fu padre di PIETRO (n. 1585). Da questi e dalla Nob. Lodovica Cigola nacque COSTANZO (n. 1625) marito della Nob. Flaminia Avogadro e padre di parecchi figli tra i quali TOMASO (n. 1618) e PAOLO (n. 1666), che furono banditi dal Consiglio dei-Dieci e privati di tutti i titoli e privilegi per «colpe enormi», nonché RIZZARDO (n. 1662), marito della Nob. Lelia Bona, che continuò la famiglia col figlio. GIOVANNI FRANCESCO (n. 1693) il quale sposò Rosa Macagni dalla quale ebbe TOMASO (n. 1721). Questi dalla nob. Giulia Martinengo da Barco ebbe FRANCESCO il quale sposò la Nob. Elena Ugoni da cui: GIULIO TARTARINO (1803-1891), uomo di coltura letteraria e patriota, che fu Sindaco di Brescia nel 1866; TOMASO (1816-1884), studioso di Scienze naturali e di Archeologia, che sposò la Contessa Carolina Martinengo Cesaresco, ma non ebbe discendenza.

Da Giulio spos. con Camilla Fenaroli nacquero cinque figli: FRANCESCO, nato 13 giugno 1833, morto il 1° agosto 1914, sposato a Vienna il 3 luglio 1892 con Rosa von Raimann, da cui il ramo attualmente iscritto nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana; Elena, n. 1834, morta 1909; Giulia, n. 1836, spos. con Giovanni Maffei; Marianna, n. 25 maggio 1838, spos. col Nob. Giacinto Balucanti; PIETRO, n. 9 luglio 1849, morto 25 febbraio 1892.

Sono iscritti nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933 coi titoli di Conte (m.), Nobile (mf.) in virtù del D. C. G. di Ric. 13 novembre 1930:

GIULIO TARTARINO (GIULIO CESARE), di Francesco, di Giulio, n. a Brescia 14 agosto 1894, spos. nel 1921 con Teresa Mainetti.

Figli: Rosa (non iscritta nell’Elenco Ufficiale 1933), n. a Brescia 20 dicembre 1920; FRANCESCO, n. ivi 4 giugno 1922; Elena n. ivi 22 gennaio 1926; COSTANZO (non iscritto nell’Elenco Uff. 1933), n. ivi 8 gennaio 1929.

Sorelle: Camilla n, a Brescia 21 settembre 1893, spos. nel 1920 col dott. Filippo Grasso; Marianna, n. ivi 7 marzo 1899, spos. nel 1920 con l’avv. Angelo Rota; Giulia, n. ivi 21 dicembre 1904, spos. nel 1922 con Giuseppe Pino.

f. l. [Fausto Lechi]


Genealogia

Genealogia Caprioli

Stemmi

ARMA: Inquartato: nel 1° e 4° d’azzurro al capriolo rampante d’oro, linguato di rosso (Caprioli); nel 2° e 3° d’argento al corvo di nero posante sopra una pianticella di verde di ginepro sradicata. Il corvo porta nel becco una croce di due branchie di rosso sormontata da una stella di sei raggi dello stesso (Valachia).

CIMIERO: Un capriolo nascente d’oro accostato da quattro stendardi inastati d’oro e d’azzurro quelli a destra, d’argento e di rosso quelli a sinistra.

Stemmi famiglia Caprioli

Storia

Personaggi

Dimore

Brescia

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1254.

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/tommaso-caprioli_(Dizionario-Biografico)/

Documenti

Collezioni

Note