Cavriani

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti, vol. II, p. 405
Arma Ratta (Spreti, App. Parte I, p. 572)

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. II, p. 405:

Un PIETRO Cavriani avendo soccorso la repubblica mantovana con 300 cavalli ebbe, nel 1250, quale compenso, la signoria del castello di Sacchetta, della quale fu fatta investitura nel 1359 dall’imperatore Carlo IV con «mero e misto imperio». In detto anno furono creati baroni e confermati dall’imperatore Federico III il 25 aprile 1452. Il 21 sett. 1620 vennero iscritti fra i signori della Bassa Austria e il 10 maggio 1643 creati conti del S. R. I. Fioriscono tuttora i rami stabiliti in Austria e Boemia. Il ramo mantovano con diploma del 2 gennaio 1638 ottenne che il feudo di Calcavagno fosse eretto in marchesato. Diede questa famiglia numerosi vescovi, ambasciatori, gentiluomini alla corte di Mantova e a quella austriaca. OTTAVIO, che trapiantò la sua famiglia in Austria, fu grande scudiere dell’Imperatore e libero barone del Waltersdorff. Furono insigniti del Toson d’oro e vestirono l’abito di Malta.

Il titolo marchionale fu confermato con diploma cesareo del 12 giugno 1771, con sovr. risoluz. del 22 marzo 1812 e in fine con D. M. 22 ott. 1873 in linea primogeniale maschile.

La famiglia è iscritta nel Libro d’oro della nobiltà italiana e nell’Elenco nob. uff. con il titolo di marchese (mpr.) in persona di:

ANTONIO, di Annibale, di Giuseppe, coi figli: MASSIMILIANO, GIAN FRANCESCO, CARLO, Maria, GIUSEPPE, Teresa, GUIDO. Dei fratelli di Antonio: TULLO, GIUSEPPE e LUIGI. Del figlio di Tullo: CARLO.

Sono iscritte inoltre:

Teresa, di Gian Francesco, di Annibale, in Sordi, con la sorella Beatrice in Carena.

Ippolita, di Alessandro, di Gianfrancesco di Annibale, in Cavriani, con le sorelle: Costanza e Alessandra.

v. s. [Vittorio Spreti]


Ivi, Appendice, Parte I, pp. 571-572:

Se la famiglia Cavriani non può chiamarsi una famiglia storica nel vero senso della parola, poche in tutta Italia possono vantare una più alta, più pura e più schietta nobiltà, che essi seppero mantenere intatta da ben otto secoli senza minimamente inquinarla. E per darne tosto un esempio, ancor nella seconda metà del secolo scorso, ben quattro principesse onorarono in Mantova il casato illustre: una Gonzaga, una Hercolani, una Rasini di San Maurizio e infine una Lucchesi Palli, figlia della Duchessa di Berry.

Alla famiglia Cavriani si dà origine bresciana, è invece da escludere a priori che essa discenda o tragga il proprio cognome dal paese di Cavriana nell’alto mantovano. Nel loro privato archivio, i Cavriani posseggono documenti relativi a tal GUIDO della loro famiglia, che fu tra i più strenui difensori di Mantova contro il tiranno Ezzelino fin dal 1199 e che fu spedito quindi a Padova per trattare la pace. Ma un vero albero cronologico seguito e documentato, non comincia che con PIETRO il quale consta che morisse nel 1296 (v. Davari: «Notizie topografiche della città di Mantova etc.», 1903). Frattanto avevano già ottenuto il feudo di Sacchetta sul Po cum mero et mixto imperio, e già avevano stabilito la loro dimora in quelle stesse case, ora ridotte a sontuoso palazzo, dove tuttora, dopo ben sette secoli, abita la famiglia.

Alle nozze di Agnese Visconti, figlia di Bernabò, con Francesco Gonzaga (1381), vi figurano ben quattro Cavriani con onorifici incarichi di Corte. Ma uno dei personaggi più cospicui della famiglia, fu certamente GALEAZZO, già Governatore nell’Umbria e quindi Vescovo di Mantova nel 1444, cui Pio II nell’occasione del Concilio di Mantova (1459), gli affidò l’ambito onore di rappresentarlo durante la sua assenza in qualità di Governatore a Roma; detto Vescovo morì poi in Mantova nel 1466. Viveva in quel torno di tempo Orsina Cavriani che fu madre a quell’Andrea de’ Micheli che aprì per primo una tipografia in Mantova nel 1472. Più tardi un BARTOLOMEO, di Giacomo, cadde da prode alla battaglia di Fornovo contro i Francesi, tra una ventina di altri magnifici cavalieri mantovani (1495). A buon diritto quindi il faceto Folengo (Merlin Cocai) esaltava nella sua III Macaronica anche questa famiglia esclamando: Vivite Pusterlae, Capriani!

Un ANTONIO fu medico illustre ai suoi tempi e Carlo V che assai lo apprezzava lo colmò d’onori e di doni.

Con decreto del 9 gennaio 1638 la Duchessa Reggente Maria Gonzaga erigendo a Marchesato il feudo di Colcavagno nel Monferrato, già posseduto dai Cavriani, concedeva loro unitamente il titolo di Marchese.

Nel 1644 dal Duca di Mantova fu dato ad ANNIBALE il titolo di Generale delle Cacce e in detto decreto si legge: «con ciò vuol farsi comprendere che noi lo teniamo in grado non inferiore di quello in cui consideriamo gli stessi a noi congiunti di sangue». Ed allora è scritto nel Teatro Araldico che per questa cagione i Cavriani aggiunsero agli altri loro cimieri anche uno sparviero.

Alla fine del secolo XVIII GUIDO fu fido segretario e consigliere della Duchessa di Parma Maria Amalia, figlia di Maria Teresa. Sul principio del secolo scorso LUIGI, abbattendo le case dello Spolverini, aprì un meraviglioso giardino adorno delle erme dei più illustri mantovani e di una lodatissima statua in marmo di Virgilio, dinnanzi al suo imponente palazzo. Ma ancora nell’ultima guerra un Cavriani ebbe a distinguersi nella persona di MASSIMILIANO che, già Capitano di Cavalleria, alla battaglia del Piave (1918) meritò la medaglia d’argento al valor militare.

Sono iscritti nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933, coi titoli di Marchese (mpr.), Signore di Sacchetta (mpr.) in virtù del D. M. di Ricon. del 1873:

MASSIMILIANO, di Antonio, di Annibale, n. 21 settembre 1873, Ten. Colonnello nei Lancieri V. Em., spos. a Milano con Ippolita Cavriani Arrigoni.

Figli: Aliana, n. a Milano 19 ottobre 1908; ALESSANDRO, n. a Mantova 21 giugno 1911.

Fratelli: GIANFRANCESCO, n. a Mantova 31 ottobre 1874, Dott. in Legge; CARLO, n. a Milano 7 aprile 1876, Sacerdote; Maria, n. ivi 14 settembre 1877, spos. 7 giugno 1909 con l’Avv. Vittorio Gazzana Priaroggia; GIUSEPPE, n. ivi 14 marzo 1879, Console di S. M. il Re d’Italia; Teresa, n. ivi 7 ottobre 1883; GUIDO LUIGI, n. ivi 9 giugno 1885, Capitano di Cavalleria.

Cugini, figli di Gianfrancesco, di Annibale: Teresa, n. a S. Giacomo delle Segnate 23 giugno 1859, spos. 12 giugno 1878 al Marchese Benedetto Sordi; ALESSANDRO, n. 1860, morto 22 febbraio 1888, spos. a Milano 4 settembre 1884 con la Nob. Chiara Calchi Novati, passata a seconde nozze 23 dicembre 1895 con il Ten. Col. di Fanteria Lodovico Mantegazza.

Figlie di Alessandro: Ippolita, n. a Limbiate 7 giugno 1885, spos. con Massimiliano Cavriani; Costanza, n. 8 ottobre 1886; Alessandra, n. postuma 22 marzo 1888, spos. al Conte Enea Milesi Ferretti.

Cugino, figlio di Tullo, di Annibale: CARLO, n. 4 novembre 1879, Dott. in Legge, Cav. d’On. e Dev. del S. M. O. di Malta, spos. a Venezia 15 ottobre 1910 con Leonia Rotwand.

Figli di Carlo: Sofia, n. a Ginevra 18 luglio 1911; FERRANTE, n. 18 ottobre 1914.

a. m. [Alessandro Magnaguti]


CAVRIANI RATTA.

È un ramo dell’illustre famiglia mantovana dei Cavriani trapiantatosi a Bologna. Alla morte del Marchese Benedetto Ratta Garganelli, avvenuta in Bologna il 14 settembre 1889, il marchese Giuseppe Cavriani, di Annibale, accettandone la cospicua eredità ne assumeva anche il nome.

Il predetto Marchese GIUSEPPE Cavriani, n. Mantova 12 settembre 1855, si sposò a Bologna il 27 maggio 1882 con la Nobile Anna figlia del Principe Don Astorre Hercolani. Morì il 25 giugno 1923. Dal suo matrimonio nacque un’unica figlia, Olimpia.

È iscritta nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933 col titolo di Nobile dei Marchesi: Olimpia, di Giuseppe, di Annibale, n. nel marzo 1884.

a. m. [Alessandro Magnaguti]


Genealogia

Genealogia Cavriani

Stemmi

ARMA: Inquartato: nel 1° e 4° d’argento a tre bande di nero; nel 2° e 3° d’argento all’aquila bicipite di nero, coronata di oro, alla croce patente di rosso, attraversante sull’inquartato.

CIMIERO: Un liocorno, furioso, uscente al naturale.


ARMA RATTA: D’oro al grifo rampante di rosso, caricato in cuore da uno scudetto d’azzurro alla fascia di rosso, e tenente una palma al naturale su cui posano le due zampe posteriori; con la bordura di rosso, caricata di quattro leoni d’oro passanti: uno in capo, due nei fianchi ed uno in punta.

Stemmi famiglia Cavriani

Storia

Personaggi

Dimore

Mantova

Bologna (Cavriani Ratta)

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1271.

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/filippo-cavriani_(Dizionario-Biografico)/

http://www.treccani.it/enciclopedia/federico-cavriani_(Dizionario-Biografico)/

http://www.treccani.it/enciclopedia/galeazzo-cavriani_(Dizionario-Biografico)/

Documenti

Collezioni

Note