Cusani

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti, vol. II, p. 592

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. II, pp. 592-593:


CUSANI VISCONTI BOTTA ADORNO e CUSANI CONFALONIERI.

È una delle più cospicue casate lombarde, che pel corso di parecchi secoli per la copia de’ personaggi insigni e per la varietà delle loro vicende riassume tutta la storia della regione.

Fino al cadere del XV secolo i Cusani nulla presentano però di notevole. LUIGI († 1580), dei XII di Provvisione, fra i numerosi figli annovera FRANCESCO (1530-1582), marchese di Ponte e di Alberola, conte della Riva e Carmignano ed AGOSTINO (1542-1598), cardinale. A questa linea, estinta, appartenne pure LUIGI (1592-1659), dei LX decurioni, presidente del Senato.

È con GEROLAMO († 1527) giureconsulto collegiato e consigliere ducale, che la famiglia incomincia ad emergere. Avendo egli abbracciato il partito francese, Luigi XII lo nominò suo consigliere segreto e senatore; ebbe in moglie Beatrice Todeschini de’ Federici, ultima di casa sua, che portò ai Cusani il feudo col grandioso castello di Chignolo con trasmissibilità primogeniale maschile. L’abiatico di costui, pure di nome AGOSTINO (1655-1730), fu arcivescovo di Amasia, nunzio a Venezia ed a Parigi, indi vescovo di Pavia e cardinale. Il fratello suo LUIGI (1658-1713), deposta la croce di Malta, sposò Isabella dei conti Besozzi e divenne capostipite dei due rami Cusani tuttora fiorenti. FERDINANDO (1737-1815), suo abiatico, dei LX decurioni, I. R. ciambellano, marchese di Chignolo, conte di Sesto Calende e consignore di Somma, titoli questi due ultimi portati in casa Cusani da Giovanna Visconti, possessore del sontuoso palazzo edificato dal Ruggeri di fronte al palazzo di Brera e della grandiosa villa di Desio, visse con fasto principesco e fu marito di Claudia Litta, dama della Croce Stellata e maggiordoma dell’arciduchessa Beatrice. Da costoro discende FRANCESCO (1798-1859), consorte di Clementina Botta Adorno; erede quest’ultima di quelle due grandi casate ne portò ne’ Cusani i cognomi e le sostanze. Fu avo dell’ammiraglio Lorenzo (1864-1925), senatore del Regno, gran priore dell’ordine di Malta per la Lombardia e la Venezia e marchese di Chignolo.

Da Carlo (1705-1784) zio del predetto marchese Ferdinando e padre di CESARE († 1818), viceprefetto di Lodi durante la dominazione napoleonica, discendono i Cusani Confalonieri; tale secondo cognome fu da questo ramo assunto per l’unione di Maria Teresa Brivio, figlia di donna Marianna Confalonieri, col predetto Cesare, avo di FRANCESCO (1802-1879 autore della «Storia di Milano»), che gli procurò buona fama di istoriografo. A questa diramazione dei Cusani appartiene il marchese LUIGI, R. Ambasciatore, che con R. D. 22 gennaio 1893 ebbe rinnovato il titolo marchionale. I Cusani sono ascritti al patriziato milanese e vestirono l’abito di Malta.

I Cusani Visconti Botta Adorno sono iscritti nell’Elenco ufficiale col titolo di patrizio milanese (m.), marchese di Chignolo (mpr.), signori di Sesto Calende (mpr.), signore di Campo Rinaldo (mpr.), consignore di Somma (m.), consignore di Crenna (m.), consignore di Agnadello (m.), col trattamento di Don e Donna, in persona di:

† LORENZO, di Luigi, di Francesco, col fratello CAMILLO.

I Cusani Confalonieri sono iscritti nell’Elenco ufficiale col titolo di: patrizio milanese (m.), marchese (mpr.) per rinnov. 1893, dei marchesi di Chignolo (mf.), dei signori di Sesto Calende (mf.), dei signori di Campo Rinaldo (mf.), consignore di Somma (m.), consignore di Crenna (m.), consignore di Agnadello (m.), col trattamento di Don e Donna, in persona di:

LUIGI GIROLAMO, di Ferdinando, di Carlo, ed i suoi figli: Maria Beatrice, FERDINANDO COSTANTINO, nonché i fratelli del predetto Luigi Girolamo: Bianca in Caccia Dominioni, Teresa in Moscuzza e CARLO.

Cfr. ASM., arald.; Fam. Not. Milan., Milano, 1875.

a. g. [Alessandro Giulini]


Ramo di Vercelli

TITOLI: Marchese di S. Giuliano (mpr.); conte di Sagliano (mpr.).

Famiglia assai antica, venuta da Milano a Vercelli nel sec. XV. Sono fole ciò che narrano il Tettoni (Teatro Araldico, IV) e l’Angius (Famiglie nobili, I, 581); ma già nel sec. XVI la famiglia ha un cavaliere di Malta con fr. ORAZIO (27 giugno 1590): tradizione proseguita da fr. GIUSEPPE (8 luglio 1602) e da fr. AROSIO (12 aprile 1737). Il primo cittadino milanese venuto a Vercelli è GIOVANNI, che viveva nel 1452, capostipite della grande linea stabilitasi in Piemonte. Dal figlio suo, DANIELE, si staccano i due rami, di BALZARINO, e di GIOVANNI ANTONIO, quest’ultimo estintosi sulla fine del sec. XVIII. Da Balzarino, o Baltarino, o Balsario, discende, attraverso parecchie generazioni, fra le quali va ricordata quella di Anna Felicita, figlia di Giovanni Cusani, favorita del duca Carlo Emanuele I da cui ebbe don SILVIO († 1644), don LUIGI e don VITICHINDO († 1674), il conte AGOSTINO, investito di Sagliano con titolo comitale (15 novembre 1723; 20 febbraio 1732). Egli fu padre del conte PAOLO (n. Vercelli, 25 marzo 1728), da cui vennero AGOSTINO e FERDINANDO. La discendenza di Agostino (n. Vercelli, 13 novembre 1770; † 17 ottobre 1845), investito di S. Giuliano con titolo marchionale (14 ottobre 1775) e di Sagliano (3 luglio 1784), finì col marchese CLEMENTE (n. Torino, 1° agosto 1827; † Torino, 21 maggio 1903), ultimo del ramo marchionale, succeduto al fratello AUGUSTO che era morto a Torino il 26 aprile 1898; onde il titolo è finito. La discendenza di Ferdinando proseguì con AGOSTINO (n. Vercelli, 23 giugno 1805; † Torino, 16 gennaio 1877), padre di FERDINANDO (n. Chieri, 22 novembre 1858), il quale succedette nel titolo comitale alla estinta linea primogenita.

Linea primogenita.

AUGUSTO †, di Agostino, di Paolo. Fratello: CLEMENTE †.

Linea secondogenita.

Conte di Sagliano (mpr.).

FERDINANDO, di Agostino, di Ferdinando. Sorella: Maria Ildegarda in Mella Arborio

m. z. [Mario Zucchi]


Ramo di Parma

TITOLO: Marchese di Vicomero (m.).

Ramo dell’illustre ceppo dei Cusani di Milano stabilitosi anticamente a Parma, ove era fiorente nel quattrocento. Si ha memoria di un GIOVANNI ANTONIO morto già nel 1509 tesoriere in Parma di Galeazzo Maria Sforza signore della città, figlio di BARTOLOMEO, il quale in un rog. del 1496 è detto «civis Mediolani et Parmensis». Dei figli di Giovanni Antonio GIOVANNI PIETRO, fu inscritto nella Matricola dei notai Parmensi il 18 ottobre 1521, GIOVANNI MARIA il 28 giugno 1526, GIOVAN FRANCESCO fu chiaro giureconsulto e fu sepolto nella cappella di famiglia, eretta nel primo ‘400 nella chiesa di S. Sepolcro dei canonici lateranensi della città natale, con questa iscrizione: «Francisco Cusani iuriconsulto ac patritio Parm. viro ingenii praestantia, consilii gravitate praeclaro, Diana uxor, Marcus Ant. filius omissum in eo familiae suae splendorem praesidium lugentes posuerunt. Ob. an. D. MDXLIV, Id. Apr., aetatis suae 49». Il figlio di lui MARCO ANTONIO ebbe i figli FRANCESCO, n. nel 1558, FRANCESCO FEDERICO, n. 1566, GIULIO, n. 1568, ALESSANDRO, n. 1573.

Una diramazione della famiglia abitava nella vicinanza di S. Nicolò; di questi Cusani si distinsero i figli del magnifico BARTOLOMEO: GALEAZZO e PAOLO, ambedue cavalieri aurati. Il primo servì a Roma Paolo III come cameriere segreto, morto il pontefice si recò alla corte imperiale e fu segretario di Massimiliano e del figlio Rodolfo; quivi fu insignito del titolo di cavaliere dello speron d’oro, essendo già conte palatino. Tornato in patria servì onorevolmente i Farnese. Morì nel 1604 in età di 82 anni; la sua tomba con una solenne epigrafe si conserva nel tempio della Madonna della Steccata in Parma. Meritevole di un cenno è il nobile testamento suo rogato il 20 maggio 1580 dal not. Pier Martire Garbassa Parm., in cui istituisce suo erede universale la Confraternita della B. V. della Steccata coll’obbligo di far fabbricare nel suo palazzo e case adiacenti posto nella parrocchia di S. Nicolò un convento con una chiesa e un collegio pei padri teatini di S. Silvestro di Montecavallo in Roma; inoltre obbliga l’erede a costruire un ponte sul fiume Taro; finito questo la Confraternita suddetta: «…farà fabbricare le Scole pubbliche con avvertire di farle fare in loco più onorato della città di Parma, vicino alla piazza facendole fabbricare magnificamente con li suo portigali come sono le Scole pubbliche di Bologna e finito che saranno le scole la medesima Compagnia abbia a dare una nuova provvigione a tutti li lettori saranno necessari a leggere ogni sorta di lettura come si usa nelli migliori studi d’Italia, con usar diligenza d’haver delli più eccellenti tanto d’Italia quanto oltramontani… acciò che s’habbia da stabilire in questa nostra magnifica città uno studio delli più frequenti d’Italia…» (Archivio Notarile di Parma, rag. Garbassa).

Nei Registri di Battesimo del Battistero di Parma a cominciare dal 1495 con GIOVANNI di Giovanni Antonio si può seguire la serie genealogica dei marchesi Cusani fino ai giorni nostri. Di questi molti illustrarono.il loro casato con opere militari e civili. GIROLAMO ottenne nel 1605 una fede ducale attestante che egli aveva servito nelle guerre di Fiandra e di Francia; CESARE era capitano di fanteria del Farnese nel 1663; FLAMINIO pure capitano nel 1682; GALEAZZO rivestiva lo stesso grado nel 1701, PAOLO nel 1750; FILIPPO era tenente di fanteria nel 1775 nell’esercito di D. Ferdinando di Borbone, ANDREA e GIOVANNI erano tenenti nel medesimo corpo rispettivamente nel 1800 e 1802. Un POMPONIO era agente ducale a Milano nel 1556; un GIROLAMO era mastro delle entrate ducali nel 1680, un AGOSTINO era collaterale generale nel 1717; un PAOLO copriva la stessa carica nel 1753.

Si ignora il nome di colui che ebbe l’ultima ricognizione del titolo marchionale. Il ramo vivente, quello di S. Sepolcro, discende da GIROLAMO (1651) per AGOSTINO di Galeazzo, n. 1688, PAOLO di Agostino, n. 1723, FILIPPO di Paolo, n. 1749, ANDREA di Filippo, n. 1781. La famiglia è rappresentata da:

LUIGI †, di Andrea.

Figlio: LAMBERTO, spos. Giuseppina Cavalli.

Figli di Lamberto: GIAN CARLO †, Maria Paola, n. 1907; Maria Luisa, n. 1914.

Fratello di Luigi: GAETANO †.

Figli di Gaetano: ENRICO, GINO, Ines.

Figlie di Enrico: Maria, Lina, Bianca, Giovanna.

g. d [Giovanni Drei].


Ivi, Appendice, Parte I, pp. 680-686:


CUSANI VISCONTI BOTTA ADORNO

A complemento delle notizie da noi già pubblicate, riteniamo opportuno dare al lettore un tracciato genealogico generale ed altri particolari storici attorno ai diversi personaggi di questa cospicua Casata lombarda.

Anche il Felice Calvi nella sua Opera «Famiglie Notabili Milanesi», nel risalire alle lontane origini di questa famiglia, ritenne opportuno citare alcuni personaggi storici chiamati Cusani e viventi sin dal secolo XI, ma con dovuta riserva sulla autenticità dell’attacco genealogico, perché soltanto agli inizi del secolo XV la documentazione risulta sicura.

Capostipite probabilmente fu un BELLONE, il cui nome appare in una pergamena del 7 aprile 1098 dell’Arcivescovo di Milano a favore del Prevosto di S. Ambrogio. Dal predetto Bellone verosimilmente discese un GOTOFREDO, vivente nel 1116, che a sua volta avrebbe generato un RIZZARDO (1150), padre di un GIOVANNI che nel 1248 sarebbe staio eletto Gran Maestro della Milizia Religiosa della Croce Vermiglia. Dal predetto sarebbe nato un BALDIZZONE che coprì cariche onorifiche nella Repubblica Milanese e che fu padre di un GUIDONE, ricordato in antiche carte come uno dei capi del partito guelfo, seguace della famiglia Della Torre e che trovasi sottoscritto in un pubblico atto del 1277: «Dux Guidus da Cuxano». Da questi sarebbero nati tre figli: un UBERTO GUGLIELMO che generò un ramo al quale appartennero un LUIGI, nato nel 1592 e che legò buona parte delle sue sostanze all’Ospedale Maggiore di Milano; un AGOSTINO, nato nel 1542, cardinale di S. R. C., amicissimo di San Carlo Borromeo e che morì nel 1598 anche questi lasciando erede l’ospedale suddetto e un GUIDO, nato nel 1536, che fu Cameriere d’Onore di Emanuele di Savoia e Maestro di Campo, che fu dei LX Decurioni di Milano nel 1567 e Giudice delle Strade nel 1584, che ebbe incarichi e ambascerie per i milanesi e che sposò Anna del Conte Annibale Visconti. Questo ramo si estinse sul cadere del secolo XVI.

Da Guidone sarebbe nato altresì un ADALGISO che fu dei XII di Provvisione nel 1344 e che pare lasciasse in Vercelli, ove era stato spedito in qualità di Giudice Console di Giustizia, una discendenza che si estinse sullo scorcio del secolo XIV.

Il terzo figlio di Guidone fu OLDOFREDO che continuò la casata fino ai giorni nostri. Coprì cariche presso la Corte Viscontea e passò al partito ghibellino; generò un RIZZARDO che nel 1335 e nel 1340 fu del Consiglio Generale di Milano e procreò due figli: ANTONIO continuatore della linea primogenita e CRISTOFORO, nato nel 1336, giureconsulto collegiato, inviato come Sindacatore Generale in Vercelli nel 1395 e che generò colà la linea dei Conti di Sagliano.

Antonio, nato nel 1366, fu ammesso al Collegio dei Giureconsulti nel 1386, e fu dei XII di Provvisione. Generò fra gli altri CRISTOFORO, pure del Collegio dei Giureconsulti, e nel 1406 e 1409 fu incaricato di invigilare la Fabbrica del Duomo di Milano. Fu padre probabilmente di quell’ANTONIO, altrimenti chiamato UBERTO, medico insigne alla Corte di Filippo Maria Visconti e che sposò Elisabetta di Gabardo Busca, che gli generò fra gli altri GIACOMO, nato nel 1418, che fu Giureconsulto Collegiato, nel 1446 Consigliere di Filippo Maria Visconti, nel 1449 uno dei Capitani e difensori della libertà milanese, nel 1473 membro del Consiglio Segreto e del Consiglio generale, marito in prime nozze di Ginevra, di Mario Casati, ed in seconde di Enrica, di Filippo Casati. Da questi matrimoni nacquero nove figli, dei quali RIZZARDO generò un ramo che si estinse verso la metà del secolo XVIII e GIROLAMO, primogenito, che fu Giureconsulto Collegiato e Consigliere ducale sotto Lodovico il Moro, creato Senatore da Re Luigi XII di Francia e morì il 22 febbraio 1527. Fu marito di Beatrice Todeschini de’ Federici, figlia di Gian Stefano, detto il Todeschino, Signore di Chignolo, Marchese, Conte e Barone del S. R. I., e che portò in casa Cusani il feudo di Chignolo. Da questo matrimonio nacque fra gli altri OTTAVIANO, che nel 1534 fu del Collegio dei Giureconsulti, nel 1535 dei LX Decurioni, nel 1559 Vicario di Provvisione, nel 1543 Ambasciatore a Carlo V, Senatore, Auditore del Castello e Sopraintendente delle fortificazioni, riconfermato da Carlo V il 13 dicembre 1543 nel feudo di Chignolo, Campo Rinaldo e Cassina del Mezzano, concessione già fatta all’avo materno Gian Stefano de’ Federici, detto il Todeschino, nel gennaio 1441 dal Duca di Milano Filippo Maria Visconti. Il Pontefice Pio IV poi lo confermò a feudatario del castello di Monte Malo e Vignate coi beni e feudi dipendenti dalla S. Sede e posti nel territorio di Santa Cristina. Sposò in prime nozze il 29 novembre 1531 Maria Angela Peruzzi, ed in seconde Lucrezia del Conte Ferrante Lampugnano. Ebbe nove figli, fra i quali LELIO, continuatore della linea, che nel 1579 sposò Giustina di Carlo da Barbiano, Conte di Belgiojoso e di Ippolita, figlia unica di Giovanni Battista Visconti detto il Risoluto e che portò in casa Cusani i possedimenti di Mornago, Crugnola, Somma, Agnadello e Zagonara nel territorio di Belgiojoso. Generò fra gli altri AGOSTINO, nato nel 1592 e a favore del quale la madre nel 1615 istituì un fidecommisso sui citati beni e trasmissibile ai discendenti maschi legittimi in perpetuo.

Il predetto. Agostino fu uno dei LX Decurioni nel 1633 e con diploma 13 ottobre 1621, interinato dal Senato il 26 novembre stesso anno, fu creato Marchese di Chignolo, in modo che se il feudo era comune a tutti i maschi della famiglia, pure il titolo che a tale feudo si appoggiava doveva essere riservato esclusivamente al primogenito. Fu l’uomo più splendido della sua Casa per le molte e fastose ricchezze acquistate e morì il 13 agosto 1640. Aveva sposato Giovanna, figlia di Ermes Visconti, Consignore di Somma, ereditiera del cognome, delle armi e delle consignorie di Somma e di Agnadello e dei patronati alla Motta Visconti e in Somma, e portò ai Cusani anche l’aggiunta del cognome Visconti.

Figli del citato Agostino e di Giovanna Visconti furono: MARCANTONIO, nato il 12 giugno 1635, Cavaliere di Malta e morto improle; OTTAVIO, continuatore della linea; Beatrice che andò sposa a Don Carlo Odescalchi, fratello di Papa Innocenzo XI; FERDINANDO, Cavaliere di Malta, Ciambellano della Chiave d’Oro del Duca di Baviera, Colonnello di Cavalleria, valoroso soldato che cadde combattendo nel 1650 all’assedio di Porto Longone; Ippolita, che fu monaca nel Monastero di S. Maria Maddalena in Milano; GEROLAMO che fu governatore di Camerino e nel 1658 Referendario Apostolico in Roma di ambo le Segnature; Anna Maria che andò sposa prima a Costanzo d’Adda, Conte di Sale, e poi a Lorenzo Isimbardi, Marchese di Pieve del Cairo. OTTAVIO predetto, nacque il 24 febbraio 1623; fu Mastro di Campo della Milizia del principato di Pavia, questore del Magistrato Straordinario, il 26 gennaio 1667 prestò giuramento di fedeltà a Carlo II di Spagna e morì il 9 giugno 1678. Sposò il 22 febbraio 1645 Margherita del Conte Antonio Biglia e di Anna Serbelloni, dalla quaie ebbe 10 figlioli fra i quali ANTON FRANCESCO, nato 26 luglio 1654 che fu abate dei Cistercensi di San Simpliciano; AGOSTINO, nato 20 ottobre 1655, illustre Cardinale di S. R. C.; FERDINANDO, nato 26 settembre 1652, questore del Magistrato Ordinario nel 1683, questore di Cappa nel 1707 e che sposò nel 1680 Maria Vittoria, figlia di Luigi Strozzi, Duca di Bagnolo, Marchese di Forano, Patrizio Fiorentino, e dalla quale non ebbe discendenza maschile; LUIGI, continuatore del ramo primogenito, e GIACOMO, nato 15 maggio 1660, che generò la linea secondogenita dei Marchesi di Chignolo, che ebbe il titolo di Marchese del S. R. I. nel 1709 e che si estinse con Regina, di Filippo, di Francesco, di Giacomo predetto, nata a Lugano il 9 gennaio 1803, morta a Milano il 21 marzo 1872, sposata il 21 luglio 1819 col Conte Luigi Rusca.

LUIGI, del citato Marchese Ottavio, nacque il 29 agosto 1658; fu Cavaliere di Malta nel 1675 ed uscito dalla Religione per mancanza di successione del fratello Ferdinando, sposò Isabella di Giuseppe Besozzi, Conte della Pieve di Legnano, e divenne il capostipite dei due rami della prosapia. Dal predetto suo matrimonio, celebrato in Milano il 3 settembre 1703, nacquero GEROLAMO, continuatore del ramo primogenito, e CARLO che generò il ramo secondogenito dei CUSANI CONFALONIERI (vedi articolo seguente).

Altri rami di questa famiglia si staccarono dal ceppo principale. Uno fu generato da un RIZZARDOLO, vivente verso la metà del secolo XIV e che si presume estintosi dopo un secolo circa; un altro generato da un ALBERTOLO, detto figlio di Paolo, pure fiorente verso la metà del secolo XIV e pure estinto con un FRANCESCO, famigliare ducale, probabilmente membro del Consiglio Generale nel 1447 e col di lui fratello GIO. BARTOLOMEO che fu canonico di S. Stefano di Dongo come da istrumento rogato il 4 aprile 1459 dal notaio Giovanni Castillioni; infine un altro ramo generato da un UBERTO, vivente agli inizi del 1300 e che si estinse coi fratelli GIAN MATTEO, vivente nel 1589 e GUIDO, vivente nel 1575, figli di un GIAN PAOLO che sposò Giustina di Alessandro Borromeo.

Il ramo, primogenito adunque fu generato da GEROLAMO, di Luigi. Nacque nel 1705; fu tra i sei cavalieri patrizi che si recarono a Mantova ad ossequiare l’Arciduchessa Maria Teresa d’Asburgo, figlia di Carlo VI, che doveva recarsi in Milano col marito Francesco di Lorena. Sposò nel 1735 Giuseppina, figlia di Giuseppe de’ Silva, conte di Montesanto e marchese di Villasor che gli generò un unico figlio, FERDINANDO, n. 1737, che fu Ciambellano dell’Imperatore, uno dei LX Decurioni per nomina 12 gennaio 1771, poi giudice delle strade, uno degli amministratori del Collegio della Guastalla e Ciambellano dell’Arciduca Ferdinando nel 1771; fece aprire a proprie spese la contrada di Santa Radegonda per agevolare il passaggio della Corte tra il palazzo ducale ed il teatro, e visse in fasto principesco, frequentando la Corte e facendosi ammirare dalla frivola società del suo tempo; all’occupazione dell’armata napoleonica di Lombardia, seguì l’Arciduca Ferdinando a Vienna e rientrò in Milano solo per minaccia di confisca dei beni; fu regio feudatario e marchese di Chignolo, Montemalo e Vignale con Campo Rinaldo e Cassina Mezzana, Consignore di Somma e conte di Sesto Calende; l’Imp. R. Commissione Araldica di Lombardia, con deliberazione 26 settembre 1815, lo riconfermò nell’antica nobiltà, nel titolo marchionale e comitale trasmissibile ai suoi discendenti legittimi in infinito; morì nel 1815; il 20 ottobre 1765 aveva sposato Claudia Litta, dama della Croce Stellata, dama d’onore e poi maggiordoma dell’Arciduchessa Beatrice d’Este moglie dell’Arciduca Ferdinando d’Austria, figlia del marchese Pompeo Litta e di Elisabetta Visconti Borromeo Arese. Da questo matrimonio nacquero cinque figli: Elisabetta, dama della Croce Stellata e dama di palazzo dell’Imperatrice d’Austria, andata sposa in prime nozze il 19 luglio 1786 al Conte Antonio Borromeo, di Francesco, ed in seconde, nel 1790, al Conte Giberto Borromeo, di Renato; Beatrice, che sposò il Marchese Giambattista Litta Modignani; LUIGI (seguente); Maria e POMPEO, n. 16 agosto 1762 che fu discepolo del celebre Abate Amoretti e morì celibe nel castello di Chignolo.

LUIGI, predetto, continuatore della linea primogenita, nacque a Milano il 15 novembre 1769; nel 1784 fu ammesso nell’Ordine di Malta e poi eletto Ciambellano imperiale; la vita sfrenata e lussuosa, il vizio del gioco che si erano impadroniti dell’animo suo, produssero una grande rovina nel vistoso patrimonio, sì che molti beni furono da lui alienati, compreso il palazzo Cusani in Milano in via Brera, e che fu poi acquistato dal Governo italiano ed è oggi sede del Comando di Corpo d’armata; la bella villa di Desio, col latifondo e la tenuta di Zagonara nel territorio di Belgiojoso; morì in Chignolo il 27 ottobre 1836; il 21 aprile 1793 aveva sposato Anna Maria, figlia del marchese Girolamo Lepri, erede dell’enorme patrimonio di sua famiglia, e che gli procreò otto figli: CARLO FERDINANDO, n. 17 maggio 1795 e morto senza discendenza; Elisabetta, n. 18 aprile 1799, dama della Croce Stellata, che sposò il Duca Salvatore Sforza Cesarini, patrizio romano; Claudia, n. 7 aprile 1801, sposata al Conte Giorgio Cassoli Lorenzotti, Ciambellano del Duca di Modena; FRANCESCO (seguente); PAOLO, probabilmente morto infante; Giuseppina, n. 7 settembre 1803, sposata ad altro Conte Cassoli Lorenzotti, fratello del nominato Giorgio, marito di Claudia; PAOLO FRANCESCO, n. 17 giugno 1809 e morto in Roma, giovinetto, nel 1819; Vittoria, n. 24 aprile 1813 e che andò sposa al Conte Vitaliano Dal Verme, di Francesco.

FRANCESCO, continuatore della linea, nacque il 4 marzo 1798; nel 1830 fu nominato Ciambellano imperiale, carica dalla quale fu poi destituito per le sue idee anti-austriache; installò una filanda di seta nel suo castello di Chignolo dando incremento alle industrie in quel tempo nascenti; fu Consigliere della Camera di Commercio ed Industria di Milano nel 1855; morì in Chignolo il 7 marzo 1859; il 27 settembre 1819 aveva sposato la marchesa Clementina figlia del marchese Luigi BOTTA ADORNO e di Teresa Beccaria, ereditiera dei lautissimi patrimoni di quelle due grandi famiglie che portò in Casa Cusani i due cognomi paterni, e che gli generò cinque figli:

I) FERDINANDO, n. 24 giugno 1822, che prese parte alle campagne dell’Indipendenza 1848-49, quale sottotenente in un reggimento di cavalleria, nel 1859 riprese le armi in qualità di Ufficiale d’Ordinanza; il 6 maggio 1857 aveva sposato Giuseppina Bellerio, di Luigi, che gli generò Clementina, n. 14 febbraio 1858, e che andò sposa il 20 ottobre 1878 ad Alessandro Riva, Ministro Plenipotenziario del Re d’Italia. Mortagli di parto la moglie Giuseppina, il 24 febbraio 1858, sposò in seconde nozze il 2 ottobre 1859 la di lei sorella Giuditta (n. 4 gennaio 1838 † a S. Ilario Ligure 24 genn. 1896), dalla quale nacquero LUIGI (FRANCESCO), n. 5 maggio 1862, morto senza discendenza in Monza il 31 ottobre 1907; Anna Maria, nata 30 dicembre 1864, morta nubile a Milano il 26 ottobre 1904. Questa diramazione così si estinse.

II) Luigia, n. a Roma 23 ottobre 1820, morta infante di anni 6.

III) ANTONIOTTO, n. Roma 11 luglio 1823, che fu Ufficiale dei Cavalleggeri Lombardi durante la rivoluzione del 1848, morto celibe a Milano il 13 febbraio 1889.

IV) Claudia, n. a Roma 30 nov. 1825, spos. il 10 febbraio 1847 col Nobile Alfonso dei Marchesi Litta Modignani;

V) LUIGI, n. a Roma 19 giugno 1828, morto a Chignolo Po il 24 agosto 1910, che fu volontario nell’Esercito Italiano contro gli Austriaci nel 1849; si applicò all’industria e fu Consigliere Comunale di Milano; il 14 dicembre 1861 aveva sposato Giacomina, figlia del nobile Paolo Bassi, che era stato Podestà di Milano nel 1848, nata il 27 dicembre 1845, morta a Genova l’8 gennaio 1898, Da questo matrimonio nacque il primogenito LORENZO, n. a Milano 5 agosto 1864, morto celibe a Chignolo Po il 18 luglio 1925; Bali, Gran Priore del S. M. O. di Malta per la Venezia e Lombardia, Vice Ammiraglio nella Riserva Navale, Senatore del Regno, Comm. dell’Ord. Milit. di Savoia, Gr. Uff. dei SS. Maurizio e Lazzaro e della Cor. d’Italia, decorato della grande medaglia Mauriziana per i cinquantanni di servizio militare, della Croce d’Oro con corona reale per anzianità di servizio, della Medaglia della Campagna d’Africa e della guerra Italo-Turca, di numerose ed alte onorificenze straniere, già Comandante in Capo dell’Armata Navale e del Basso Adriatico durante la guerra 1915-18, indi Comandante in Capo della Piazzaforte di Pola e dell’Alto Adriatico; CARLO LODOVICO, secondogenito e continuatore della linea, Ufficiale di Cavalleria, n. a Milano 10 ottobre 1866, morto a Merate il 27 ottobre 1905, spos. a Milano nel 1892 con Elena Marezzi, passata in seconde nozze a Torino col Conte Carlo Arborio di Gattinara, dalla quale nacque il vivente CLEMENTE; in fine CAMILLO (vivente).

Sono iscritti nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1933, coi titoli di Marchese di Chignolo (mpr.), Signore di Sesto Calende (mpr.), Signore di Campo Rinaldo (mpr.), Consignore di Somma (m.), Consignore di Crenna (m.), Consignore di Agnadello (m.), Patrizio Milanese (m.), Tratt. di Don e Donna:

CLEMENTE, n. a Silvano d’Orba 17 luglio 1895, di Carlo (n. a Milano 1866, † a Merate 1905), di Luigi, di Francesco, e di Elena Marezzi (n. a Milano 1875), Cav. della Cor. d’Italia, spos. a Parma 10 agosto 1924 con Luisa Ortalli.

Figli (non iscritti nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1933): Carla, n. a Milano 22 marzo 1928; Elena Maria, n. ivi 24 novembre 1929; CAMILLO, n. ivi 2 gennaio 1932.

Zio, figlio di Luigi, di Francesco: CAMILLO, n. a Milano 8 settembre 1874, ingegnere, Cav. d’On. e Dev. del S. M. O. di Malta.

v. s. [Vittorio Spreti]


CUSANI CONFALONIERI

Ramo della precedente famiglia e generato da CARLO, fratello di GEROLAMO ed entrambi figli di Luigi che il 3 settembre 1703 sposò in Milano Isabella, figlia di Giuseppe Besozzi, Conte della Pieve di Legnano.

Carlo nacque nel 1705; e benché in giovane età vestisse l’abito di abate, pur non entrò negli Ordini Sacri, e dopo aver dissipate molte ricchezze e ceduti i beni al fratello Gerolamo, sì che a lui non restarono, dopo molte liti giudiziarie, che i possessi di Campo Fiorenzo e Carate Brianza, sposò il 31 ottobre 1745 Barbara Maschera, figlia del capitano Marcellino e morì, sempre dissipando le sue sostanze, in Montalbano, sopra Chignolo, nel 1784, dove erasi ritirato.

Dal suo matrimonio nacquero LUIGI, nato nel 1746 e morto giovinetto nel 1760; un AGOSTINO ed una Teresa morti pure in tenera età, nonché CESARE che continuò la linea secondogenita. Questi nel 1776 fu nominato dal Senato amministratore delle sostanze del padre che era stato interdetto, sposò in prime nozze nel 1780 Maria Teresa, figlia del Marchese Pietro Martire Brivio, pavese, e di Donna Marianna Confalonieri da Candia, che gli portò le due cospicue eredità dei Confalonieri e dei Brivio, ed in seconde nozze Carlotta dei Conti Merlini di Lodi ed ereditiera di sua famiglia, ma anche le ricchezze conquistate col matrimonio non valsero a rialzare il prestigio della famiglia, sì che egli morì il 4 giugno 1818 in pessime condizioni economiche. Coprì per poco tempo la carica di viceprefetto di Lodi e la Commissione Araldica di Lombardia, con Determinazione 26 settembre 1815 mentre gli riconfermò l’antica e generosa nobiltà, non gli riconobbe il titolo di Marchese per non esserne giustificata la competenza, determinazione che fu confermata con S. R. data in Vienna il 23 giugno 1817.

Dal predetto Cesare nacquero: CARLO (seguente), dal quale discendono gli attuali rappresentanti dei Cusani Confalonieri; un GIUSEPPE, nato nel 1805 e morto senza discendenza nel 1843; ed un GIOVANNI, n. 14 giugno 1783, morto 4 agosto 1840, che nel 1806 aveva sposato Eleonora, di Gerolamo Cattaneo, Patrizio Genovese, già vedova del Principe Cesare Doria, e dalla quale nacquero cinque figli, dei quali nessuno ebbe discendenza e fra i quali degno di nota fu IPPOLITO, nato nel 1811, morto il 23 luglio 1868, che fu generale ed Aiutante del Principe di Savoia Carignano.

CARLO, di Cesare, nacque il 23 aprile 1781 e nel 1806 stabilì la sua dimora in Carate Brianza, nella casa proveniente dall’eredità Confalonieri, dedicandosi all’industria e riducendo a vapore, secondo in Italia, una filanda di 38 mulini, ma le imprese industriali e le speculazioni agrarie nelle quali si ingolfò anche in Chignolo, dove si trasferì dopo la morte del padre, assorbirono il patrimonio ed anche le somme vistose portategli in dote dalla moglie. Morì in Chignolo il 19 gennaio 1855 ed il 20 novembre 1801 aveva sposato Bianca, figlia di Galeazzo Visconti e di Francesca Castiglioni, che gli procreò ben quindici figli, dei quali soltanto uno, FERDINANDO, ebbe discendenza. Primogenito fu FRANCESCO, n. a Milano 14 novembre 1802, uomo di eletto ingegno e dedito allo studio delle lingue e delle lettere: tradusse dal latino gli «Annali di Milano» del Giuseppe Ripamonti e compilò in sette volumi la «Storia di Milano», che è l’Opera sua principale e della quale la continuazione dell’ultimo volume fu fatta dal Dott. Carlo Casati. Uomo di belle doti, ebbe dimestichezza con Alessandro Manzoni, con l’orientalista Conte Carlo Castiglioni e morì celibe in Carate Brianza il 12 dicembre 1879.

Nacquero inoltre Francesca, n. 1803, sposata nel 1852 al Conte Bartolomeo Colleoni; Maria, n. nel 1805 e morta nubile; ANSPERTO, n. 1806, dottore in medicina, morto senza discendenza; Anna, n. 1807; Teresa, n. 1808 e morta nubile nel 1859; Eleonora, n. 1810 e morta nubile; Gaetana, n. 1811 e morta nubile 1875; Amalia, n. 1812 e morta nubile; FERDINANDO, seguente e continuatore della linea; Caterina, n. 1813 e spos. nel 1850 a Livio Gherardini, mantovano; Barbara, n. 1815 e morta infante; PIRRO, nato 1817 e pure morto infante; Elisabetta, n. 1818 e morta nubile nel 1847; e, in fine, Luigia, n. nel 1822 e che il 17 aprile 1855 andò sposa al Conte Francesco Porro.

FERDINANDO, di Carlo, nacque il 15 ottobre 1816 e morì il 3 gennaio 1880; il 30 gennaio 1847 sposò in prime nozze Lodovica Boga già vedova di Luigi Azimonti, che gli morì il 3 gennaio 1857 ed egli passò in seconde nozze il 25 gennaio 1859 con Vittoria, figlia del Nobile Luigi Calderari, nata il 12 luglio 1836 e morta in Carate Brianza il 14 dicembre 1899. Dal secondo matrimonio nacquero gli attuali rappresentanti la famiglia.

S. M. Umberto I, Re d’Italia, con R. D. 22 gennaio 1893 volle concedere la rinnovazione del titolo di Marchese con successione primogeniale mascolina a LUIGI GIROLAMO, di Ferdinando, di Carlo.

Sono iscritti nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1933 coi titoli di Marchese (mpr.), in virtù del R. D. di Rinn. 22 gennaio 1893 e RR. LL. PP. 30 aprile 1899, Nobile dei Marchesi di Chignolo (mf.), Nobile dei Signori di Sesto Calende (mf.), Nobile dei Signori di Campo Rinaldo (mf.), Consignore di Somma (m.), Consignore di Crenna (m.), Consignore di Agnadello (m.), Patrizio Milanese (m.), Trattamento di Don e Donna:

LUIGI GIROLAMO, di Ferdinando, di Carlo, n. Milano 15 aprile 1861, Dottore in Giurisprudenza, Ambasciatore di S. M. il Re d’Italia, Cav. d’On. e Dev. del S. M. O. di Malta, Ufficiale di Cavalleria nella Riserva, decorato della Croce di Guerra, delle Medaglie dei Volontari di Guerra, della Campagna Italo-Austriaca 1915-1918, della Vittoria interalleata, dell’Unità d’Italia, dei benemeriti della Salute Pubblica, Gr. Cord, dei SS. Maurizio e Lazzaro e della Cor. d’Italia, Gr. Cordone del Sole Levante, dell’Ord. di Francesco Giuseppe d’Austria, dell’Ordine di Danilo del Montenegro ecc., spos. 10 giugno 1890 con Donna Camilla dei Conti Casati, Dama d’On. e Dev. del S. M. O. di Malta. Il predetto Luigi Girolamo, morì in Milano nel 1934.

Figli: Maria Beatrice, n. a Nizza Marittima 27 marzo 1891, spos. a Carate Brianza il 12 novembre 1919 con Michele Cristoforo Maria Cito Filomarino Principe di Rocca d’Aspro, Patrizio Napolitano; FERDINANDO COSTANTINO, n. a Kahlenberg (Austria) il 12 agosto 1896, Cav. d’On. e Dev. del S. M. O. di Malta, morto a Carate Brianza nel 1931.

Fratelli: Bianca, n. 9 novembre 1859, spos. 10 aprile 1890 col Conte e Barone Don Carlo Caccia Dominioni, Signore di Sillavengo, Cav. d’On. e Dev. del S. M. O. di Malta, Ministro Plenipotenziario di S. M. il Re d’Italia; Teresa, n. 30 marzo 1865, spos. 10 aprile 1890 col Colonnello Giuseppe Moscuzza; CARLO, n. 28 ottobre 1866.

v. s. [Vittorio Spreti]


Genealogia

Genealogia Cusani

Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003

Stemmi

ARMA: Cinque punti d’oro, equipollenti a quattro di verde.

ORNAMENTI: Il manto di porpora, frangiato di oro, soppannato di ermellino, oppure scaccato di oro e di verde (Cusani Visconti Botta Adorno e Cusani Confalonieri)

CIMIERO: La figura della giustizia al naturale, nascente.

MOTTO: Sic age ne timeas (Cusani Visconti Botta Adorno e Cusani Confalonieri); Vis nescia vinci (Ramo di Vercelli); Quel che il lume d’onore indora io cerco (Ramo di Parma).


Stemmi famiglia Cusani

Storia

Personaggi

Dimore

Milano, Chignolo Po e Carate Brianza

Torino (Ramo di Vercelli)

Parma (Ramo di Parma)

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=30512&RicPag=12&RicSez=prodfamiglie&RicVM=indice&RicTipoScheda=pf

Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1290.

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/agostino-cusani_(Dizionario-Biografico)/

http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-cusani_(Dizionario-Biografico)/

http://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-cusani_(Dizionario-Biografico)/


http://verbanensia.org/biografie_details.asp?bID=29989&action=C&tipo=2

Documenti

Collezioni

Note