Durini

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti, vol. II, p. 642
Spreti, vol. II, p. 642
Ramo collaterale di Giuseppe (Spreti, vol. II, p. 640)
Ramo collaterale di Giuseppe (Spreti, vol. II, p. 643
Ramo di Chieti (Spreti, vol. II, p. 643)

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. II, pp. 642-644:

È altra di quelle robuste casate venute a trapiantarsi in Milano dalle amene rive del Lario. I Durini vi vennero nel sec. XVII e subito vi si affermarono con grande magnificenza per le opulenti ricchezze possedute.

Loro capostipite è un TEOBALDO (1477) oriundo di Moltrasio. Un discendente suo, GIAN GIACOMO (1573-1639), cittadino comasco, mercante di seta ed oro, banchiere, trasferì la sua residenza a Milano, ove eresse un sepolcro gentilizio nella chiesa di S. Angelo.

De’ figli suoi, GIUSEPPE († 1671) fece costruire la grandiosa villa di Mirabello presso Monza e GIO. BATTISTA (1612-1676), abbandonati i traffici, da don Luigi Antonio di Leyva, principe di Ascoli e dal cugino di questi, don Gerolamo, acquistò, unitamente ai fratelli, la contea di Monza con istrum. 6 giugno 1648, rog. Francesco Mercantalo, not. camerale, ottenendone poi l’investitura con diploma 6 marzo 1651, interinato dal senato il 12 luglio 1652, di re Filippo IV. Gio. Battista fece costruire, su disegno del Richini, il monumentale palazzo nella via, che ora prende nome dalla famiglia, terminato nel 1648. Il figlio suo, GIAN GIACOMO (n. 1647), generò, tra gli altri, CARLO, nunzio a Parigi, arcivescovo tit. di Rodi indi vescovo di Pavia e cardinale, GIUSEPPE (n. 1687) e GIO. BATTISTA (n. 1685), dovizioso e splendido signore, che ospitò nel suo palazzo nel 1711 il primogenito di Cosimo III, granduca di Toscana e nel 1739 Maria Teresa, la futura imperatrice, col suo sposo principe di Lorena. Da Isabella Anna Archinto ebbe GIAN GIACOMO (1717-1794), cav. di gran croce dell’ordine de’ SS. Maurizio e Lazzaro, dei LX decurioni, consigliere intimo effettivo di Stato, ammesso colla discendenza al patriziato milanese nel 1741. Alloggiò nel suo palazzo l’Elettrice di Sassonia ed il principe ereditario di Modena colla consorte. Il figlio di lui, ANTONIO (1770-1850), podestà di Milano, fu insignito da Napoleone I del titolo di conte del Regno d’Italia, [con la seguente arma: Inquartato: nel 1° di rosso al muro merlato di argento, nel 2° d’argento a due grifi affrontati e controrampanti ad un pino di verde; nel 3° d’argento a tre bande di rosso; nel 4° d’azzurro a tre palle d’oro 2e 1. Nota di v. s.].

Con sovr. risoluz. del 1816 ebbe riconfermata l’antica nobiltà ed il tìtolo comitale di Monza. Da Giuseppina Casati, sorella del patriota conte Gabrio, ebbe CARLO (n. 1814) ed ALESSANDRO (n. 1818), valente pittore, dai quali discendono gli attuali rappresentanti del ramo primogenito, iscritti nell’Elenco uff. coi titoli di patrizio milanese per m., conte di Monza, per m., trattamento di Don e Donna in persona di:

GIACOMO, di Carlo, di Antonio, n. 27 dicembre 1857, sposo 11 genn. 1897 alla nob. Paolina dei conti Durini di Monza, del ramo collaterale.

Figli: Emilia n. 26 ott. 1897; GIAN GIACOMO, n. 22 ott. 1908.

Fratello: GIUSEPPE, n. 19 giugno 1859, † 8 gennaio 1920.

ANTONIO, di Alessandro, di Antonio, nato 29 maggio 1853.

Cfr. ASM., Arald.,; Fam. notab. milanesi, (1875).

a. g. [Alessandro Giulini]


Ramo di Giuseppe

Da GIUSEPPE (n. 1687) soprannominato, nacque, tra gli altri, PIER ANGELO MARIA († 1796), raffinato mecenate e fastoso anfitrione, al quale il Parini dedicò una celebre ode. Fu nunzio pontificio in Polonia, arciv. titolare di Ancyra, cardinale nel 1776 e poeta. Il pronipote di lui, GIUSEPPE (1800-1850) fece parte del Governo Provvisorio nel 1848 e del gabinetto Casati col portafoglio dell’agricoltura e commercio: più tardi fu membro della Consulta Lombarda sedente in Torino. Il figlio suo, GIULIO (n. 1839) con D. M. 8 luglio 1892 otteneva il riconoscimento de’ suoi titoli: fu padre dei viventi GIOVANNI GIUSEPPE, deputato al Parlamento ed ERCOLE, ministro plenipotenziario a Budapest, iscritti colle loro famiglie nell’Elenco uff. coi titoli di patrizio milanese, per m.; conti di Monza, per m., trattamento di Don e Donna.

La famiglia è rappresentata da:

GIOVANNI GIUSEPPE, n. 17 genn. 1875, sposo il 24 agosto 1902 con Ernesta Brambilla di Milano.

Fratelli: Maria Antonia, n, 26 sett. 1869, sposa il 10 luglio 1902 al march. Ramiro Ordogno de Rosales Cigalini; Paolina, n. 25 settembre 1870, sposa 11 genn. 1897 al conte Giacomo Durini di Monza, del ramo primogenito; ERCOLE, n. 12 luglio 1876, sposo nel settembre 1923 con Maria Teresa Camozzi di Milano, già vedova del fratello Carlo; CARLO, n. 30 ott. 1878, † 22 luglio 1922; GIULIO, n. 31 marzo 1880.

Figlia di Giovanni Giuseppe: Carlangela, n. 28 dic. 1903.

Figlia di Ercole: Maria Costanza, n. 13 maggio 1926.

Figlie di Carlo: Roberta, n. 8 genn. 1917, Giulia, n. 7 luglio 1918; Carla, n. 29 marzo 1922.

Cfr. ASM. Arald., Fam. notab. milan. (1875).

a. g. [Alessandro Giulini]


Ramo di Chieti

Famiglia oriunda di Como, passata a Chieti ove venne iscritta al primo ordine civico. Nel 1700 ebbe il possesso di Bolognano, che ritenne sino all’abolizione della feudalità. Con RR. LE. PP. 20 marzo 1902 venne riconosciuta nel titolo di barone Bolognano, per mpr.

È rappresentata da GIUSEPPE NICOLA, di Luigi, barone di Bolognano.

Figli: LUIGI, FEDERICO, Maria Concetta, CARLO.

Fratelli: GIAMBATTISTA, FEDERICO, Anna, Concetta, FILIPPO, PIETRO.

o. p. [Onofrio Pasanisi]


Ivi, Appendice, Parte II, p. 54:

Le cronache assegnano per capostipite di questa casata un LAZARO de DURINO, vivente in Moltrasio, villaggio sito sulla riva destra del Lago di Como, nel 1400. I suoi discendenti passarono poi a Como per esservi accolti in quel Patriziato cittadino. Già in un istrumento del 18 aprile 1532 un GIAMBATTISTA vi è nominato «spectabilis vir».

Un TOMMASO fu Decurione di Como nel 1515 ed un VESPASIANO nel 1583.

GIAN GIACOMO (1573-1639), che trasferì la sua dimora in Milano, fu scelto tra i Nobili incaricati di distribuire i soccorsi e le elemosine durante la pestilenza di Milano nel 1630. Fu questi il padre di GIOVAN BATTISTA che con istrumento 6 giugno 1648 (Rog. Francesco Mercantolo, Notaio Camerale) acquistò, unitamente ai fratelli, il feudo di Monza con titolo comitale.

Il ramo primogenito rappresentato attualmente dal Conte GIACOMO, di Carlo, di Antonio, sposato con la Nobile Paolina dei Conti Durini di Monza, del ramo collaterale, Dama di Palazzo di S. M. la Regina Elena e Dama di 1a Classe dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro, sin dal 15 aprile 1933 ha presentato alla Consulta Araldica la regolare documentazione per l’iscrizione al Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.

ANTONIO (Vol. II, pag. 643, Colonna I, riga 27) di Alessandro, di Antonio, n. 19 maggio 1853, è morto 26 maggio 1934.

La figlia del Conte GINO (Giuseppe) del ramo collaterale (Vol. II, pag. 643, Colonna I), Carlangela, n. 28 dicembre 1903, ha sposato a Gorla Minore (Varese) il 15 maggio 1933, Mario Ajmone Cat, Colonnello dell’Arma Aeronautica.

v. s. [Vittorio Spreti]


Genealogia

Genealogia Durini

Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003

Stemmi

ARMA: Interzato in fascia: al 1° d’oro all’aquila di nero, coronata del campo; al 2° d’argento, al pino sopra una zolla di terra, il tutto di verde, sostenuto da due leoncini d’oro, linguati di rosso, affrontati; al 3° d’argento a tre bande di rosso. Appeso allo scudo e sotto la punta, lo stemma di Monza.


Ramo di Giuseppe

ARMA: Interzato in fascia: al 1° d’oro all’aquila di nero, coronata del campo; al 2° d’argento, al pino nodrito sopra una zolla di terra, il tutto di verde, sostenuto da due leoncini d’oro, linguati di rosso, affrontati; al 3° partito: a destra di argento a tre bande di rosso; a sinistra di un punto di concessione d’oro, al fiore d’amorino (resedà) in banda, accollato ad un breve col motto Amor et Fides, posto in sbarra, il tutto al naturale. Appeso allo scudo e sotto la punta, lo stemma di Monza.


Ramo di Chieti

ARMA: Interzato in fascia: al 1° di oro, all’aquila di nero coronata del campo; al 2° di rosso, al pino al naturale nodrito nella partizione, sostenuto da due leoncini d’oro, controrampanti; al 3° d’argento, a tre sbarre di rosso.

Stemmi famiglia Durini

Storia

Personaggi

Dimore

Milano

Chieti

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=29212&RicPag=15&RicVM=indice&RicSez=prodfamiglie&RicTipoScheda=pf

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/durini/Dizionario_Biografico/

http://www.verbanensia.org/biografie_details.asp?bID=29531&action=D&tipo=2

Documenti

Collezioni

Note