Erba Odescalchi

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti, Appendice, parte II, p. 62
Spreti, Appendice, parte II, p. 62
Spreti, Appendice, parte II, p. 62

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Appendice, parte II, Milano, 1935, pp. 62-63:

Antica famiglia decurionale di Como, che ha per capostipite MARCHISIO, giureconsulto, vivente nel 1382. Da questi, per varie generazioni, discende PIETRO, decurione, che trasferitosi a Milano, fu avo di GEROLAMO, oratore della città di Como nel 1580. Il figlio di questi ALESSANDRO, decurione, sposò Lucrezia Odescalchi, sorella di papa Innocenzo XI, che lo fece padre di BALDASSARE, vescovo di Novara e di ANTONIO MARIA, R. Senatore Reggente, ascritto al patriziato milanese, che con diploma di Carlo II, re di Spagna, 5 aprile 1684, interinato il 2 maggio, ottenne il titolo marchionale con successione primogeniale mascolina ed il 18 agosto dell’anno stesso con rogito del notaio camerale Vallotta veniva investito del feudo di Mondonico e sue pertinenze, sul quale restava appoggiato il titolo. Dalla prima moglie, Claudia Cernezzi, non ebbe prole, mentre dalla seconda, Teresa dei Conti Turconi, procreò parecchi figli: BENEDETTO (1679-1740), nunzio pontificio in Polonia, cardinale ed arcivescovo di Milano, GEROLAMO, R. Senatore Reggente, Claudia, sposata al marchese Pompeo Litta, BALDASSARE (1683-1746) che, erede del principe Livio Odescalchi, abbandonò il cognome Erba per continuare gli Odescalchi, tuttora fiorenti, ALESSANDRO, questore del Magistrato Ordinario. Questi nel 1704 condusse in moglie Apollonia Trotti del conte don Luigi, dalla quale ebbe ANTONIO MARIA, cardinale, BENEDETTO, canonico ordinario del Duomo, GEROLAMO, vicario di Provvisione e LUIGI, decurione, marito di Barbara Piatti, di Lodovico, principe di Monteleone, che portò in casa Erba Odescalchi quest’ultimo titolo. Dei figli loro sono degni di ricordo Maria, moglie del conte don Carlo Archinto, GEROLAMO (1760-1822), canonico ordinario del Duomo, ANTONIO MARIA (1750-1832), I. R. ciambellano, cavaliere dell’Ordine della Corona Ferrea, che nel 1786 condusse in moglie Cristina dei principi Kevenhüller, dalla quale ebbe GIUSEPPE (1798-1847), cavaliere di Malta, Carolina, andata sposa al conte Locatelli, di Bergamo, ed ALESSANDRO (1791 † 1872), padre di INNOCENZO (n. 1821) ed avo di UGO iscritto nel Libro d’Oro della Nob. Italiana.

La famiglia è iscritta nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1933 coi titoli di Principe di Monteleone (mpr.), Marchese di Mondonico con Vallicelli, Porchera, Polcevera, Colzano, Brusco, Brugora, Riva e Naresso (mpr.), Patrizio Milanese (m.), Patrizio Onor, di Ferrara (m.). Trattamento di Don e Donna in virtù del D. M. di Ricon. 27 gennaio 1906, in persona di:

UGO, di Innocenzo, di Alessandro, di Antonio Maria, n. a Baja 4 febbraio 1842, † a Budapest 27 maggio 1919, spos. a Csernek 5 agosto 1880 con Elena Tarnuchi Tarnóczy.

Fìglie (non iscritte nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933): Virginia, n. a Budapest 24 luglio 1884, spos. ivi 14 maggio 1924 con Vittorio de Naményi Koncz Vitéz; Amalia, n. ivi 1° luglio 1889, spos. ivi 25 maggio 1913 con Giuseppe Cech.

a. g. [Alessandro Giulini]


Genealogia

Genealogia Erba Odescalchi

Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003

Stemmi

ARMA: D’argento, al castello di rosso aperto del campo, merlato alla ghibellina e torricellato di due pezzi, fondato sulla pianura erbosa al naturale, colla bordura composta di rosso e d’argento; col capo d’oro all’aquila di nero coronata del campo.

Alias: D’argento al castello d’azzurro, merlato alla ghibellina, torricellato di due pezzi, aperto e finestrato del campo (Arch. Stato Milano, Cod. Arald. pag. 99).

Alias: Partito nel 1° d’argento al castello di rosso, fondato nella pianura erbosa al naturale, merlato alla ghibellina, con la bordura composta di rosso e d’argento, e col capo d’oro carico di un’aquila di nero, coronata del campo (Erba); nel 2° d’argento a quattro filetti posti in fascia, sostenenti il primo un leone illeopardito, gli altri sei navicelle da incenso, 3-2-1, il tutto di rosso, e col capo d’oro carico di un’aquila di nero, coronata del campo (Odescalchi).

CIMIERO: L’aquila di nero nascente, coronata d’oro.

Stemmi famiglia Erba Odescalchi

Storia

Personaggi

Dimore

Budapest

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/benedetto-odescalchi-erba_(Dizionario-Biografico)/


http://verbanensia.org/biografie_details.asp?bID=29665&action=E&tipo=2

Documenti

Collezioni

Note