Fisogni

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti vol. III, p. 196

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. III, pp. 196-197:

Questa antica famiglia bresciana è originaria di Trenzano, terra della pianura compresa fra il Mella e l’Oglio. Capostipite di data certa è un Ziliolo de’ Cattanei di Trenzano citato nel 1250 e padre di FISOGNO de’ Cattanei vivente nel 1310. Questo cognome «de Capitanei» fa presumere una importanza storica più antica della famiglia, la quale può aver avuto potestà in qualche zona della provincia lombarda. I figli di Fisogno, ZILIOLO e FIORINO, furono investiti dal Vescovo di Brescia in data 12 aprile 1339 di tre delle quattro parti del feudo «seu decima terrae et territorii» in Trenzano, al quale aveva rinunciato un Guglielmo Airoldi di Vaprio. Durante le lotte tra guelfi e ghibellini, FISOGNO di Ziliolo, capitano valoroso e giureconsulto distinto, venne nel 1319 fatto prigioniero dai guelfi e condannato a morte, mentre un Lanfranchino, pure Fisogno, fu tenuto prigioniero per più di sette anni. Nel 1344 in data 15 dicembre ha luogo un’altra investitura a favore del sopracitato Fiorino e di Fisognino, qu. Ziliolo, delle decime di Grumeto in territorio di Cazzago, di Trenzano, Cizzago, Comesino, Sale ed Erbusco, ed il 17 aprile 1348 a Brandico. Infine, in data 29 aprile 1388 il vescovo Tomaso investe GHERARDO di Fiorino, FACHINO di Fisognino e GIACOMINO abbiatico di Fiorino dei tre quarti di decime di Ognato e Anvido. Le quali terre di Ognato e quelle di Brandico furono della famiglia Fisogni sino alla fine del secolo scorso.

La famiglia al principio del 1400 era divisa in tre rami, dei quali quello di GIACOMINO e FISOGNO si spensero nel secolo XVIII e quello di FIORINO continua ancora oggi. La famiglia fu ammessa nella nobiltà bresciana e nel giuramento di fedeltà alla Repubblica Veneta, fatto nel 1426, dopo la battaglia di Maclodio, da trecento cittadini di Brescia nelle mani del Carmagnola, capitano generale dell’esercito veneto, figurano un GIOVANNINO ed un ZILIOLO Fisogni. Quando nel 1438 Brescia venne assediata da Nicolo Piccinino si trovano citati tra i valorosi difensori delle mura ANTONIO e GIACOMINO Fisogni. Nel 1488, quando avvenne la «serrata» del Consiglio Generale della città che si costituì in patriziato chiuso, nel Libro d’Oro si trova iscritto fra gli altri FIORINO di Giacomo, di Giovannino.

Molti Fisogni dal secolo XV al XVIII coprirono cariche importanti e se ne trovano fra i podestà, gli ambasciatori e gli oratori presso la Serenissima Dominante, fra i capitani ed i rettori di diverse-regioni, città e fortezze venete, nonché fra i cavalieri di San Marco, di Santo Stefano di Toscana, dell’Ordine Gerosolomitano e di altri. In un torneo del 1521 si presentò, senza padrini, come cavaliere incognito Gio. BATTISTA Fisogni, con abito, bardature e livree nere, coll’elmo chiuso e l’impresa: «Mas por honor que por amor»; riconosciute le insegne, un Gonzaga, che era fra i giudici, gli si offerse per padrino. Nel 1571 alla battaglia di Lepanto la galea «S. Eufemia» montata da Bresciani, era comandata dal «sopracomito» ORAZIO Fisogni e fra i combattenti figurano un DANIELE e un SILVESTRO pure Fisogni. Orazio morì l’anno dopo a Corfù, mentre il generale Foscarini si apprestava ad affidargli la sua galea.

Figlio di Fiorino fu Gio. CARLO (1532) dal quale discende il ramo vivente attraverso i seguenti nomi, di padre in figlio: FIORINO (1550), CARLO (1583), MARCO ANTONIO (1608), COSTANZO (1654), GIROLAMO (1674), CARLO ANTONIO (1718), GIROLAMO (1744) CARLO ANTONIO (n. 1786, m. 1841). Questi fu membro della Consulta di Lione fra i tre Deputati inviati da Brescia (Dipartimento del Mella), coprì diverse cariche pubbliche e fu deputato a Milano presso l’I. R. Governatore Bellegarde. Il di lui figlio GEROLAMO (n. 1804, m. 1869) sostenne diversi uffici pubblici in città, parecchie volte ostacolato dal governo austriaco, sposò nel 1853 la Contessa Teresa d’Arsio e Vasio (n. 1823, m. 1884) e da essa ebbe due figli: CARLO (n. 8 agosto 1854) e Chiara (n. 1856) maritata al comm. Giuseppe Feltrinelli. Carlo coprì moltissime cariche pubbliche, fu Sindaco di Brescia, Deputato al Parlamento, Presidente per 13 anni del Consiglio Provinciale di Brescia e prese parte alla guerra dal 1915 al 1918; è dottore in giurisprudenza, tenente colonnello di M. T., Gr. Uff. della Corona d’Italia, Comm. dei SS. Maurizio e Lazzaro; Cav. della Legion d’Onore ed è decorato, assieme ad altri ordini cavallereschi, delle medaglie della guerra.

Egli sposò nel 1895 la nobile Lia De Vecchi (n. 25 maggio 1866), suoi figli sono: a) FEDERICO (n. 19 ott. 1897) capitano degli alpini in S. A. P., ferito e volontario di guerra, decorato di medaglia d’argento al valor militare, promosso in S. A. P. per merito di guerra, insignito di tre Croci di Guerra e delle medaglie commemorative; b) COSTANZO (n. 31 dic. 1898), ingegnere, tenente di complemento in artiglieria di montagna, decorato di medaglia di bronzo al valor militare, della Croce di Guerra e delle altre medaglie; e) Teresa, n. a Brescia 10 febb. 1904, spos. 22 novembre 1930 col Nobile Dott. Gabriele Finardi da Bergamo.

La famiglia è inscritta nell’El. Uff. della Nob. It. col titolo di Nobile (mf).

f. l. [Fausto Lechi]


Genealogia

Genealogia Fisogni

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ARMA: D’oro ad una banda doppio merlata di azzurro.

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