Fumagalli
Questo diffusissimo cognome lombardo secondo la pubblicazione Cognomi e Famiglie del Bergamasco. Dizionario illustrato avrebbe origini medievali da ricercarsi a Brongio, nella Brianza. Il casato si diramò nel Milanese, nel Bergamasco e nel Comasco. Della linea che si sviluppò a Milano, Marco, tesoriere regio, ottenne nel 1780 il diploma di nobiltà per sé e i suoi discendenti. Il figlio Camillo fu infatti confermato nel titolo nel 1816.
Nella storia di Bergamo dal XVIII sec. troviamo numerosi e culturalmente qualificati Fumagalli che si distinsero come pittori, patrioti, giuristi, ecclesiastici, commercianti. Capostipite di questi è considerato un Giovanni Battista olim Francesco nato il 23-V-1707 in Bergamo Via Corsarola e morto il 29-V-1773 .e cognato del famoso musicista Pietro Antonio Locatelli.
Come artisti vanno ricordati il pittore e restauratore Bortolo Fumagalli (1781-1863) che frequentò l’Accademia Carrara allievo di Domenico Brignoli e nel 1802 fino al 1808 si trasferì a Roma con l’amico Pietro Ronzoni. È considerato un buon interprete dalle pittura neoclassica del primo ‘800. Nel ‘34 collaborò come consulente con Ignazio Fumagalli (Pittore, Milano, 1778 † 1842), allora segretario dell’Accademia di Brera, nella sciagurata dispersione in asta di dipinti della Carrara. Fu ritratto dal Piccio nel 1847.
Luigi fu pittore, citato tra gli allievi dell’Accademia Carrara con Giuseppe Carsana, Costantino Rosa, il Nebbia, Andrea Marenzi. Giuseppe, restauratore, collaborò con Giovanni Secco Suardo.
Garibaldini dei Mille furono Antonio ferito a Calatafimi , Angelo Luigi e Antonio Ignazio, mentre Camillo figura tra i patrioti che nel 1849 accorsero in difesa della Repubblica romana. Un altro Camillo, avvocato, nel 1926 direttore de “L’Eco di Bergamo”, e Presidente dell’associazione invalidi di guerra fu eletto deputato al Parlamento della Repubblica italiana nella prima e seconda legislatura. Egli era marito di Assunta Paganoni mentre suo fratello, il dottore commercialista Giuseppe (morto in guerra nel 1916), aveva sposato l’altra sorella Adele Paganoni.
Avvocato era anche Battista il cui nonno e omonimo Battista commerciante aveva importato per primo i fiammiferi a Bergamo. Luigi (XIX sec.) era notaio.
Gaetano Fumagalli aveva una villa in via Bastia. Suo figlio primogenito Camillo fu per molti decenni in Estremo Oriente per il commercio della seta e Console italiano a Shangai.
Don Giovanni, canonico aveva casa di villeggiatura in via Bastia con cappellina dove celebrava. Giovanni Fumagalli, dottore, negli anni 1959-60 abitava in via Bastia 18 nella vecchia casa di campagna dei Fumagalli. [GPA, 14 feb 2008]
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. III, p. 289:
Famiglia originaria di Brongio in Brianza. Il regio tesoriere MARCO Fumagalli ottenne dall’Imp. Giuseppe II il titolo di nobile per sé e i suoi discendenti con dipl. 31 dic. 1780 e lo stemma suo fu delineato nel Codice Araldico con Decr. 15 aprile 1781. CAMILLO, suo figlio, venne confermato nella nobiltà con Sovrana Risoluzione il 10 aprile 1816.
È iscritta nell’El. Nob. Uff. coi titoli di nobile (mf.) e il trattamento di Don e Donna in persona di:
GUIDO, di Camillo, di Guido ed il fratello ANTONIO, nonché i figli di quest’ultimo: CAMILLO, ANGELO, Ida, Elena e CARLO.
v. s. [Vittorio Spreti]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: D’oro al castello partito di azzurro e di argento, cimato da due torri di due piani dello stesso aperte e finestrate del campo; quella di destra sormontata da un aquila di nero, quella di sinistra da un gallo al naturale.
Storia
Personaggi
Dimore
Milano
Iconografia
Ritratti e dipinti
Archivio fotografico
Fonti
Bibliografia
AA.VV., Cognomi e Famiglie del Bergamasco. Dizionario illustrato. Supplemento a “L’Eco di Bergamo”, Bergamo, Ottobre-Novembre 2000, p. 86:
Diffusissimo cognome lombardo le cui origini medievali sono da ricercarsi a Brongio, nella Brianza. Il casato si diramò nel Milanese, nel Bergamasco e nel Comasco. Della linea che si sviluppò a Milano, Marco, tesoriere regio, ottenne nel 1780 il diploma di nobiltà per sé e i suoi discendenti. Il figlio Camillo fu infatti confermato nel titolo nel 1816. Nella storia di Bergamo si ricordano Bortolo Fumagalli (1781-1863), pittore e restauratore, iscritto all’Accademia Carrara. Garibaldini dei Mille furono Angelo Luigi e Antonio Ignazio, mentre Camillo figura tra i patrioti che nel 1849 accorsero in difesa della Repubblica romana. Un altro Camillo, giurista, nel 1926 direttore de “L’Eco di Bergamo”, fu eletto deputato al Parlamento della Repubblica italiana nella prima e seconda legislatura.
Il significato più attendibile è quello scherzoso di “ladro di polli”; un tempo infatti per rubare più facilmente le galline, queste venivano prima stordite affumicando il pollaio con foglie umide o zolfo. Secondo altri il cognome potrebbe invece essere indice di prestigio sociale: chi, infatti, durante il basso Medioevo aveva il gallo metallico affumicato sulla cima del comignolo di casa, ovvero poteva mantenere il focolare acceso, era certamente un possidente.
Nel Bergamasco sono presenti 719 famiglie Fumagalli, in Italia 8072.
http://www.treccani.it/enciclopedia/fumagalli_(Dizionario-Biografico)/