Litta

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Litta Biumi (Spreti, vol. IV, p. 124)
Litta Modignani (Spreti, vol. IV, p. 125)
Litta Visconti Arese (Spreti, vol. IV, p. 126)

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 124-127:

LITTA BIUMI

Ramo dei Litta distaccatosi dal tronco principale con GIOVANNI STEFANO, dal quale, per varie generazioni, discese CARLO, che con diploma 22 agosto 1739, interinato il 9 settembre, ottenne il titolo comitale con trasmissione primogeniale mascolina appoggiato sul feudo di Appiano, di cui ottenne l’investitura con istrumento del 13 settembre dell’anno stesso. Ebbe in moglie Teresa del marchese Giambattista Resta, erede colla sorella, contessa Salazar, del ramo marchionale della sua casa. Il figlio loro, FRANCESCO, giureconsulto collegiato, impalmò Angela del marchese Biumi e per tale parentado questo ramo dei Litta assunse questo secondo cognome. Da tale unione nacque CARLO (n. 1748), decurione, che nel 1777 condusse in moglie Antonia del conte Carlo Brentani e fu padre di POMPEO, l’illustre autore delle Famiglie celebri italiane e membro del Governo Provvisorio di Lombardia nel 1848 e di ANTONIO (n. 1786), cavaliere di Malta. Il primo di questi, unitamente ai fratelli ed ai cugini GIOVANNI ALBERTO e CESARE, ottenne il riconoscimento del titolo comitale e dell’antica nobiltà con sovrana risoluzione 28 gennaio 1817.

Nel 1879 si estinse il ramo primogenito dei Litta Biumi con BALZARINO, che percorse la carriera diplomatica. Gli attuali rappresentanti della casata discendono da ALBERTO, altro dei figli del conte Francesco e di Angela Biumi.

La famiglia è iscritta nell’El. Uff. Ital. coi titoli di: conte di Appiano (mpr.), patrizio milanese (m), trattamento di Don e Donna, in persona di:

FERRUCCIO, di Luigi, di Alberto.

CARLO ANTONIO, di Cesare, di Giulio.

Figlie: Ermenegilda in Sestiero, Giulia.

Cfr. ASM., Araldica.

a. g. [Alessandro Giulini]


LITTA MODIGNANI

Questo ramo della celebre famiglia Litta deriva da GIO. BATTISTA, vivente nel 1506, marito di Massimina Archinti. Oratore sforzesco presso il Sommo Pontefice, giureconsulto collegiato, era figlio del Consigliere Ducale Alberto, discendente diretto da Giovanni «qui dicitur Lita», che nel tribunale di Arioaldo Messo Regio di Re Enrico, giudice di Milano, era fra gli auditori nobili. Il Giulini nota, sotto l’anno 1046 che da questo Giovanni, certamente discende la famiglia Litta nella nostra città per ogni titolo ragguardevolissima.

Abbiatico del suddetto Giovanni Battista fu ALESSANDRO del Collegio dei Giudici, Conti e Cavalieri di Milano, creato da Sisto V Avvocato Consistoriale, da Gregorio XIV Uditore della S. Romana Rota; dal Re di Spagna eletto R. Avvocato presso la Corte di Roma. Nel 1604 fu uno dei Delegati per la Canonizzazione del Cardinale Carlo Borromeo. Morì in Roma nel 1606. Il di lui fratello GEROLAMO fu commendatore, poi ricevitore dell’Ordine di S. Stefano di Toscana.

Abbiatico di quest’ultimo fu GEROLAMO Abate del Collegio dei Giureconsulti, Luogotenente del Governatore di Milano, Vicario di Provvisione (1686-1699).

Dei figli suoi: ALESSANDRO fu vescovo di Cremona; GIO. BATTISTA, Primicerio della Cattedrale di Milano; Francesca Isabella, moglie del senatore conte Gio. Battista Modignani, e CAMILLO, con Diploma del 22 maggio 1717 fu da Carlo VI creato marchese con interinazione del Senato di Milano del 12 ottobre 1720, con la trasmissione primogeniale mascolina, titolo che venne appoggiato al feudo di Menzago e Vinago in Pieve di Somma. Il figlio suo EUGENIO, aggiunse al proprio per eredità, il cognome Modignani, e da Giuseppa, del marchese Gian Pietro Orrigoni, sua moglie, ebbe GIOVAN BATTISTA, nato nel 1767, I. R. Ciambellano come lo fu suo figlio LUIGI. Fu questo Gio. Battista confermato nell’antica nobiltà e nel titolo marchionale con Sovrana Risoluzione del 10 aprile e 3 settembre 1816, nobiltà e titolo che erano già stati riconosciuti per decreto 18 luglio 1778 dall’I. R. Tribunale Araldico con la delineazione dello stemma nel Codice Araldico.

La famiglia Litta Modignani fu ammessa al Patriziato Milanese ed è iscritta nel Libro d’Oro e nell’El. Uff. Nob. Ital. edito nel 1922 coi titoli di Marchese di Menzago e Vinago; Patrizio milanese (m.); trattamento di Don e Donna.

La famiglia è ora rappresentata dal marchese GAETANO, di Gianfranco, di Luigi (già citato), nato a Varese il 23 luglio 1879, sposato a Milano il 18 giugno 1902 con Guendalina dei conti Cicogna Mozzoni, figlia del conte Giampietro.

Figli: GIANFRANCO, nato a Milano il 4 giugno 1903, sp. a Roma il 6 giugno 1925 con Valeria dei conti Rossi di Montelera; Luisa, sp. a Varese il 6 settembre 1923 con Gerolamo Radice Fossati; Selene; Elena, sp. a Varese il 12 settembre 1925 con Giuseppe Radice Fossati; Virginia; ENRICO, n. a Milano il 7 aprile 1909; LORENZO, n. a Cuggiono il 31 ottobre 1910, e Vittoria.

Giulia, di Lorenzo, di Luigi, in barone Pizzini Piomarta.

Giulia, di Luigi, di G. B., vedova del marchese Lodovico Landi.

GIO. CAMILLO, di Alessandro, di Paolo.

Sorelle: Giovanna, Paola e Carolina.

ALESSANDRO, di Camillo, di Paolo.

FRANCESCO, di Alfonso di Gio. Battista.

Sorelle: Maria in Morelli di Popolo; Anna in nobile Besini.

VITTORIO, di Giulio, di G. B.

Figli: GIULIO, RENATO, ALBERTO, ALFONSO. Sorella: Clotilde in nobile Boltrafflo. (Cfr.: Arch. di Stato in Milano).

a. g. [Alessandro Giulini]


LITTA VISCONTI ARESE

Fa invero meraviglia che una casata tanto insigne quale la Litta, iscritta nella matricola di Ottone Visconti, la cui fama è grande anche fuori d’Italia, non abbia trovato posto nelle Famiglie Celebri e nelle Famiglie notabili milanesi.

Capostipite di essa fu BALZARINO, prigioniero de’ Torriani nel 1258. Da lui discendono pure i Litta Biumi a mezzo di GIOVANNI STEFANO, figlio di GEROLAMO († 1564), altro dei LX decurioni di Milano e fratello di AGOSTINO, cavallerizzo maggiore di S. M. l’Imperatrice, creato conte di Valle nel 1574, indi marchese di Gambolò ed i Litta Modignani per parte di BATTISTA, giureconsulto collegiato, fratello del predetto Agostino, che dalla consorte Costanza d’Adda ebbe, tra gli altri figli, GIORGIO († 1624), decurione, marito di Lucia del marchese Guido Cusani. Da questi nacquero ALFONSO († 1679), arcivescovo di Milano, decorato della S. Porpora nel 1652 ed altro AGOSTINO, decurione, cavaliere di S. Jago, prefetto delle Caccie, che impalmò Maria di don Antonio Ferrer, il gran cancelliere reso celebre dalle pagine immortali del romanzo manzoniano e fu genitore di POMPEO, creato Grande di Spagna nel 1709, di ALFONSO, giureconsulto collegiato, nunzio apostolico in Toscana ed a Vienna, consigliere intimo cesareo, prelato domestico e di Anna, andata sposa a Giacomo Dal Pozzo, principe della Cisterna.

Pompeo dalla sua terza consorte Claudia del marchese Antonio Maria Erba ebbe ANTONIO, commissario generale degli Eserciti, cavaliere del Toson d’Oro, generale della cavalleria imperiale, che si unì nel 1722 a Paola (1707-1763) del conte Giulio Visconti Borromeo, viceré di Napoli, ricchissima ereditiera, che colla sorellastra e nuora sua Elisabetta (1731-1794) portò in casa Litta l’ingente patrimonio dei Visconti Borromeo, nel quale era confluita parte cospicua della grossa fortuna degli Arese e con essa il monumentale palazzo di Porta Vercellina e la grandiosa villa di Lainate, celebre pel suo delizioso giardino. Fu in quest’epoca che i Litta assunsero il primo posto fra le famiglie magnatizie di Milano e dello splendore loro non è peranco spenta l’eco. Principi e insigni personaggi stranieri, che giungevano a Milano, venivano abitualmente accolti ed ospitati in quella vera reggia, che era il palazzo di Porta Vercellina.

Il figlio di Antonio, GIULIO POMPEO (1727-1797), I. R. Ciambellano e Consigliere Intimo attuale di Stato, cavaliere del Toson d’Oro, per decreto 14 agosto 1770 dell’I. R. Tribunale Araldico ottenne il riconoscimento dell’antica nobiltà e la delineazione dello stemma della famiglia sua nel Codice Araldico. Aggiunse al proprio i cognomi Visconti ed Arese ed entrò in possesso di due grandati di Spagna. Fu magnate d’Ungheria e di Transilvania. Da Elisabetta Visconti Borromeo, più sopra nominata, ebbe numerosi figli, tra i quali sono degni di memoria:

Maria (1761-1797), l’«Inclita Nice» della celebre ode pariniana, andata sp. al conte di Castelbarco; Paola (1751-1846), moglie al marchese Giuseppe Castiglioni Stampa, la bella ed intellettuale dama cantata pure dal Parini; Claudia (n. 1749, † 1830) consorte del marchese Ferdinando Cusani, la dama d’onore e l’intima amica dell’arciduchessa Maria Beatrice; GIULIO RENATO (1763-1835) balì dell’Ordine di Malta, passato al servizio della Russia, che lo colmò di onori e di distinzioni: questo gentiluomo guerriero e diplomatico prese parte importante, nella guerra marittima contro gli Svedesi nel 1789, fu creato ammiraglio e gran ciambellano dell’Imperatore e radunò una fortuna ingentissima, di cui una parte notevole pervenne alla famiglia; LORENZO (1756-1820), cardinale, vescovo di Sabina; ALBERTO (1759-1832), membro del Consiglio Generale del Dipartimento d’Olona e colla restaurazione Consigliere Intimo Attuale di Stato; ANTONIO (1748-1820) elevato da Napoleone I alla dignità ducale. Fu questi marito di Barbara (1757-1834) del principe Alberico Barbiano di Belgioioso d’Este, dama d’onore della viceregina d’Italia; ALFONSO (1750 1817), cavaliere di Malta, I. R. Ciambellano, dal quale discendono gli attuali rappresentanti dell’insigne casata, che con sovrana risoluzione 10 aprile e 3 sett. 1816 ottenne il riconoscimento dell’antica nobiltà e dei titoli suoi, compreso quello ducale confermato con altra sovrana risoluzione del 25 luglio 1829. L’abiatico di lui, GIULIO (1822-1891), dalla consorte Eugenia dei conti Attendolo Bolognini, dama assai nota per la sua avvenenza e per l’attiva partecipazione alla vita elegante del tempo suo, ebbe POMPEO, l’ultimo duca, padre delle due femmine, nelle quali ormai s’è compenetrata la rappresentanza di questa celebre famiglia del patriziato milanese.

La famiglia è iscritta nell’El. Uff. Ital. coi titoli di patrizio milanese (m.), duca (mpr.), conte (m.), marchese di Gambolò (mpr.), conte di Valle e Darghignano (mpr.), signore di Castelnuovo Belbo (mpr.), signore di Trenzanesio (mpr.), signore di Valcuvia (mpr.), signore di Arcisate (mpr.), signore della Pieve di Brebbia (m.), signore della Freccia Superiore di Varese (m.), signore di Bissone (m.), Grandato di Spagna (Litta) (mpr.), Grandato di Spagna (Visconti-Borromeo) (mpr.). Trattamento di Don e Donna.

Il cognome Arese spetta solo al primogenito e la famiglia è rappresentata da Antonietta, di Pompeo, di Giulio, in de Gresti. Sorella: Giulia spos. col Conte Carlo Hertling.

Cfr. ASM, Araldica.

a. g. [Alessandro Giulini]


Ivi, Appendice, Parte II, p. 225:

LITTA MODIGNANI

Figlio di Gianfranco, di Gaetano, di Gianfranco, di Luigi, di Giambattista, non iscritto nell’Elenco Uff. 1933: EUGENIO, n. a Roma 25 marzo 1932. Figlio di Enrico (spos. a Cernobbio nell’ottobre 1933 con Sandra Allamel), di Gaetano, di Gianfranco, di Luigi, di Giambattista: GAETANO, n. a Varese 6 agosto 1934.

Zia, regolarmente iscritta: Selene, n. 5 giugno 1905, spos. a Varese 15 ottobre 1932 col Nob. Gian Carlo Bassi.

Figlia di Luigi, di Giambattista: Giulia, n. 29 febbraio 1850, vedova del Nob. Lodovico Landi dei Marchesi di Chiavenna, morta a Piacenza nel gennaio 1932.

È iscritto nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933 col titolo di Nob. dei Marchesi di Menzago e Vinago, Patrizio Milanese e Don:

Figlio di Alessandro, di Camillo, di Paolo, di Giambattista: EMANUELE.

Figlia di Alessandro, di Paolo, di Giambattista, già citata al Vol. IV Gian Paola (e non Giovanna Paola).

Figlia di Alfonso, di Giambattista: Maria in Morelli di Popolo, morta a Torino nel 1931.

Figlio di Vittorio, di Giulio, di Giambattista, già citato al Vol. IV: GIULIO RENATO (e non Giulio, Renato).

Zia: Clotilde in Boltraffio, morta a Roma nel gennaio 1932.

v. s. [Vittorio Spreti]


Genealogia

Genealogia Litta

Genealogia Litta Biumi

Genealogia Litta Modignani

Genealogia Litta Visconti

Genealogia Litta Visconti Arese

Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003

Stemmi

LITTA BIUMI

ARMA: Scaccato di oro e di nero.

CIMIERO: Un’aquila di nero uscente coronata d’oro.


LITTA MODIGNANI

ARMA: Partito: al 1° scaccato d’oro e di nero; al 2° troncato: al 1° d’argento al leone nascente di rosso; al 2° fasciato di rosso e d’argento col capo dell’impero.

CIMIERO: L’aquila di nero uscente.

MOTTO: Terror et Pietas


LITTA VISCONTI ARESE

ARMA: Inquartato: al 1° rombeggiato d’azzurro e d’argento (Visconti-Borromeo); al 2° d’oro all’aquila di nero coronata del campo (Arese); al 3° d’argento alla biscia ondeggiante in palo, di verde, coronata di oro, ingoiante un fanciullo ignudo di carnagione posto in fascia e con le braccia distese (Visconti); al 4° d’argento al volo abbassato di nero (Arese). Sul tutto, scaccato d’oro e di nero (Litta).

CIMIERO: a) Un drago di verde rivoltato coronato d’oro ingoiante un fanciullo di carnagione in isbarra, uscente (Visconti); b) un’aquila di nero coronata d’oro uscente, tenente nel becco una lista d’argento col motto Terror et pietas (Litta); c) un destrocherio armato al naturale in palo impugnante colla mano di carnagione una spada d’argento guernita d’oro alta in sbarra.

MOTTO: Per lealtà mantenere (Arese).

ORNAMENTI: Manto per antico possesso.

ARMA NAPOLEONICA: Scaccato d’oro e di nero, al canton franco dei Conti Grandi Ufficiali del Regno, che è di verde al capriolo d’oro, sormontato da cinque stelle d’argento, 3 e 2; al capo ducale di rosso seminato di stelle d’argento. Manto e berrettone ducale.


Stemmi famiglia Litta

Storia

Personaggi

Dimore

Milano

Sepolture

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1386.

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/litta/Dizionario_Biografico/

http://www.verbanensia.org/biografie_details.asp?bID=30072&action=L&tipo=2

Documenti

Collezioni

Note