Maffeis





Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 207-209:
I MAFFEIS già si chiamarono MAFFEI, MAFEI, e MAFFEISA.
Un atto notarile registrato nei repertori del Mozzi, (ms. nella Biblioteca Civica di Bergamo, vol. IV, lett. M, cc. 101 e 136,) reca la genealogia Maffei, ricavata dall’epitaffio del giureconsulto Antonio, sepolto in Bergamo nella chiesa di S. Maria di Rosate, distrutta per dar luogo al palazzo del Liceo al principio del secolo scorso. Eccolo:
«Ego notarius infrascriptus, sicuti vidi, et legi infrascriptum epitaphium in quodam lapideo deposito in ecclesia sanctæ Mariæ Rosarum a parte sinistra altaris magni erecto inscriptum:
Sepulcrum egregii decretorum doctoris et in jure civili Paduæ licentiati civisque Pergami ac judicis de collegio dominorum judicum Pergami, domini Antonii filii quondam alterius domini Antonii olim domini Joannis filii quondam domini Marci olim domini Laurentii quondam domini Guidotti olim domini Joannis filii quondam domini Maphei de Zonio, a quo domino Mapheo de Zonio tota Mapheorum genealogia tam in agro pergamensi, quam veronensi, quam aliunde, et maxime Romæ originem traxit, prout instrumentis antiquis penes ipsum dominum Antonium doctorem ut supra existentibus, et publica voce et fama ejus antiquorum legitime constat».
In actis Joannis Andreæ de Sancto Gallo, archivio civitatis armario XI.».
A questo documento manca la data. Però un altro documento indicato nel medesimo volume del Mozzi a c. 236, ci fa sapere che nel 1455 Antonio era già nel collegio dei giudici di Bergamo:
«1456, 4 martii: egregius et sapiens juris utriusque doctor Antonius filius quondam alterius domini Antonii filii quondam Joannis dicti Mazza de Maffeis civis et judex de collegio dominorum judicum Pergami. In actis Antonii de Cerro, archivio civitatis». E poiché Antonio è disceso dal capostipite Maffeo per il tramite di sette generazioni, computando tre generazioni per ogni secolo, quel capostipite doveva vivere a Zogno nella prima metà del sec. XIII. Il calcolo trova conferma in altri documenti, che scoprono alcune diramazioni della famiglia Maffei.
Nel Mozzi, a c. 136, 19 giugno 1337, è ricordato «Guidinus filius quondam domini Maphei olim domini Joannis de Mapheis de Zonio recipiens suo et nomine Guelmi et Paxii fratrum suorum de quadam petia terræ in loco de Zonio. In actis Guarini de Panizolis, archivio cathedralis». È lecito supporre che Giovanni, padre di Maffeo ed avo di Guidino, di Guglielmo e di Paxio, sia nato dal capostipite Maffeo nella prima metà del duecento. Così l’altro Giovanni, avo del giureconsulto Antonio è indicato in un documento del 20 febbraio 1371 cogli ascendenti in conformità all’epitaffio (Mozzi, c. 136): «Joannes filius quondam Marchetti, olim domini Laurentii dicti Bonomi de Mapheis de Zonio, et Betinus filius Baldini olim dicti domini Laurentii de Mapheis de Zonio fecerunt datum in Scano. In actis Bartholomei de Lavezolis, archivio de Scano, fasc. I». Il calcolo torna esatto. Finalmente una dichiarazione di nobiltà, rilasciata a Nicola Maffei di Brescia, il 30 dicembre 1737, dalla città di Bergamo, in conformità ad ampia relazione restituita nel 1830 ai conti Fenaroli, ci fa sapere che esso Nicola fratello dell’abate Bartolomeo e di Giacomo, e padre di Giovanni, Carlo, Francesco e Pietro avea per suoi ascendenti Giovan Antonio, Nicola, Giovan Antonio, nobile Giacomo, Francesco, consigliere, Antonio, consigliere di Bergamo, Giovanni, Giacomo, 1399, Antonio, Trusardo, Giovanni, 1321, ed altro Giovanni che dovea esser nato da Maffeo di Zogno nella prima metà del secolo XIII. (Archivio Vecchio del Comune di Bergamo, nella Civica Biblioteca, filza Atti e Conti, 30 dicembre 1737).
La famiglia Maffeis, o Maffei o Maffeisa trasse origine dalla Val Brembana e principalmente da Zogno e dai dintorni, ed ebbe diramazioni nobili a Brescia ed a Verona. Il ramo di Brescia si spense nei conti Fenaroli colla contessa Beatrice (Bice), moglie del conte Bortolo e madre del conte Girolamo, ultimo di questo ramo.
Entrò nel Consiglio di Bergamo con ANTONIO, 1475-1491; FRANCESCO, 1516-1528; LATTANZIO, 1537-1538 e ZACCARIA, 1611. Nell’elenco delle famiglie lombarde confermate nell’antica nobiltà dal 1815 al 1828 sono inscritti NICOLÒ, FELICE e FORTUNATO di Brescia. In quello dei nobili lombardi del 1840 sono inscritti GIOVAN ANTONIO, altro GIOVAN ANTONIO e CARLO ANDREA Maffei pure di Brescia e GIOVAN BATTISTA Maffeis di Bergamo col titolo di conte e cavaliere: il titolo di conte compete a tutti i maschi della famiglia, quello di cavaliere a tutta la discendenza.
GIOVAN BATTISTA, nato a Bergamo il 2 marzo 1797 da Domenico e da Maria Prezati (rimaritata in Mapelli), ebbe il titolo di conte di Cesana per investitura veneta 30 aprile 1789; gli venne confermato il 21 ottobre 1829; ottenne il titolo di cavaliere della corona ferrea il 14 settembre 1838; quello di cavaliere di S. Gregorio Magno il 27 maggio 1840; ed il 27 luglio del medesimo anno ottenne la conferma del titolo di conte per tutti i maschi e di cavaliere dell’impero austriaco per tutta la sua discendenza.
Sposò Agnese Caroli ed ebbe i figli ANTONIO LODOVICO, LUIGI, e DOMENICO e le figlie Marianna, Angela e Beatrice.
ANTONIO LODOVICO sposò la nobile Camilla Agliardì e ne ebbe la figlia Agnese, in seconde nozze sposò la nobile Camilla Marenzi e n’ebbe i figli GIOVAN BATTISTA, GIULIO e LUIGI.
Il fratello di Antonio, Luigi, sposò la nobile Maria Moroni e n’ebbe le figlie Antonia, Camilla, Marianna, in marchese Guerrieri Gonzaga, Angela e Beatrice. I superstiti sono iscritti nell’El. Uff. Ital.
I Maffei di Bergamo si onorano del nome del padre Giampietro, gesuita del secolo XVI, autore della Storia delle Indie Orientali. L’abate Pier Antonio Serassi ne ha scritto la vita e ne ha pubblicato le opere in due eleganti volumi, (Bergamo, Lancellotti, 1747). La famiglia è iscritta nell’El. Uff. Ital. con titoli di Conte di Cesana (m.) e Cavaliere (mf.) in persona di LUIGI, di Giambattista, di Domenico. Figlie: Antonia in Tini e Camilla in Milesi.
Fratelli: Angela in Meraviglia; Beatrice in Calvi; ANTONIO LUDOVICO.
Figli di Antonio Lodovico: Agnese in Perini; GIOVANNI BATTISTA, GIULIO, LUIGI.
Figlia di Luigi: Camilla.
Figlio di Giulio: ANTONIO.
g. l. [Giuseppe Locatelli]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: Troncato d’argento e d’azzurro: nel 1° d’un destrocherio vestito d’azzurro tenente colla mano di carnagione un ramoscello fiorito di verde in palo; nel 2° di un cervo d’oro passante sulla punta. (Maffeis conti di Cesana. Camozzi, n. 3235).
Alias: D’azzurro ad un cervo d’argento passante sopra una terrazza di verde, accompagnato in capo da un destrocherio volto a sinistra, vestito di rosso tenente colla mano di carnagione un ramoscello di verde in banda. (Maffeisa di Bergamo. Camozzi n. 1186; Anonimo, p. X; Crollalanza, Diz., vol. III, p. 259).
Alias: Fasciato d’argento e di rosso ad un ramo di verde, o ad un ramo fiorito di verde, posto in palo, ed attraversante sul tutto. (Maffei da Stabello in Val Brembana, e Maffei-Marconi-Urbani. Camozzi, n. 1187 e n. 1950; Manganoni, p. 48 e Crollalanza, Diz., vol. III, p. 259.)
Alias: D’argento a tre fascie di rosso con un albero di verde posto in palo e movente dalla punta, o dalla terza fascia, oppure terrazzato dello stesso e attraversante sul tutto. (Maffei-Marconi-Urbani. Camozzi, n. 1188 e n. 3466; Pagano, p. 102; Crollalanza, Diz., vol. III, p. 259).
Alias: D’argento a tre fascie di rosso. (Crollalanza, ivi).
Alias: Fasciato d’oro e di rosso ad un albero di verde sradicato posto in palo. (Maffei di Brescia, orig. di Bergamo. Stemma presentato per il riconoscimento della nobiltà nel 1819. Camozzi, n. 3412).
Alias: Fasciato d’argento e di rosso di otto pezzi ad un ramo di ulivo sradicato, di verde, posto in palo, attraversante sul tutto. (Mafei-Bergamasca di Verona. Crollalanza, vol. II, p. 44).
CIMIERO: dei conti di Cesana: Due elmi d’argento di nobile tedesco con corona conforme sormontati il sinistro da un cervo d’oro rampante; il destro da cinque piume d’oro, d’argento e d’azzurro.
ORNAMENTI: Svolazzi a destra dello scudo d’argento e di azzurro; a sinistra d’oro e d’azzurro.
Storia
Personaggi
Clara Maffei nata Carrara Spinelli (1814-1886)
Dimore
Bergamo
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Bibliografia
AA.VV., Cognomi e Famiglie del Bergamasco. Dizionario illustrato. Supplemento a “L’Eco di Bergamo”, Bergamo, Ottobre-Novembre 2000, p. 114
Le famiglie Maffeis e Maffei risultano già risiedere nel ‘400 a Stabello in valle Brembana, ora frazione di Zogno. Da cronache antiche risulta che la famiglia Maffeis era di parte ghibellina e che Guidotto Maffei nel 1408 rappresentò questa fazione. Nel Cinquecento un esponente di questa casata, Francesco, faceva parte del Consiglio dei diciotto di Bergamo, mentre Pietro di Bonomo di Stabello, intagliatore e scultore in legno, lavorò al coro di Santa Maria Maggiore, ornando di animali gli stalli del presbiterio. Antonio Maffeis de Plazzetis di Piazza Brembana e Tommaso Maffeis figurano invece pittori a Venezia. Nel 1700 una famiglia Maffeis possedeva caseggiati a Stezzano. Del casato dei Maffei è nota la nobildonna Clara (1814-1866), nata Carrara Spinelli, che sposò Andrea Maffei e che fu animatrice di un salotto letterario.
Questo cognome sarebbe variante del nome personale Matteo, dal latino “Mattheus” a sua volta dall’ebraico, con il significato di “dono di Dio”. Fra le varianti nel Bergamasco sono da registrare Maffi (460 famiglie), Maffioletti (441), Maffei, Maffioli, Mattei, Mattioli e Matteo.
Nella provincia di Bergamo si contano 813 famiglie Maffeis, presenti soprattutto a Gazzaniga, in Italia 1282.