Majnoni

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti, vol. IV, p. 240

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 240-242:

* MAJNONI D’INTIGNANO.

TITOLI: Nobile, (mf.) (Conc. 17 ottobre 1819, Ricon. 1876). Trattamento di Don e Donna. Conte (mpr.) (Conc. 25 febbraio 1909 per il ramo primogenito). Marchese, (mpr.) (Ricon. 16 giugno 1899 per il ramo secondogenito).

Comune progenitore degli individui iscritti attualmente nel Libro d’Oro e nell’Elenco Uff. della Nob. Ital. fu STEFANO, n. in Volesio (Como) il 1° marzo 1756, direttore generale delle Privative del Regno d’Italia, i. r. consigliere aulico, direttore della Fabbrica dei tabacchi sotto l’imperatore Francesco I d’Austria, il quale con sovrana risoluzione del 17 ottobre 1819 gli conferì la nobiltà austriaca, consentendo l’anno appresso che nel diploma di concessione fosse aggiunto il predicato d’Intignano, villaggio sul Lago di Como donde trasse origine la famiglia. In seguito alla detta concessione ottenne che il suo stemma, descritto e delineato nel diploma, venisse inserito nel Codice Araldico per decreto dell’I. R. Commissione Araldica del 15 aprile 1822. Fu membro di Varie accademie, possedeva un museo archeologico ed una pinacoteca molto pregiati e nella sua casa riceveva ed ospitava uomini di stato ed artisti. Ebbe in moglie Francesca Majnoni di Ignazio. Morì il 3 marzo 1826. Nonostante la nobilitazione austriaca i Majnoni non erano una famiglia nuova. A parte le fantasticherie di chi credette ad un legame con i Del Mayno, si può ritenere che la famiglia fosse di origine nobile. Difatti un lontano collaterale del predetto Stefano, DIONIGI, aveva prodotto dinanzi al Tribunale Araldico la documentazione necessaria per ottenere la conferma dell’antica nobiltà della sua famiglia e l’avrebbe anche ottenuta, se non fosse stato sollevato il dubbio sulla autenticità di due documenti, e se in seguito, quando venne riconosciuta l’infondatezza di quel dubbio e la pratica per la conferma pendeva davanti alla Congregazione Municipale di Milano, non fosse sopraggiunta l’occupazione francese.

La famiglia ha per capostipite un ser ZANOLO, morto prima del 1445, e padre di un GIOVANNOLO Majnoni di Intignano detto del Fadone. Da Giovannolo nacque GIORGIO (1430-1453), padre di LORENZO (1465, † 1487), dal quale ebbe i natali GIOVANNI ANTONIO (1487), padre a sua volta di BARTOLOMEO (n. 1491, 1541, 1550), da cui venne in luce GIOVANNI ANTONIO (n. 1526, 1573, 1576, 1584). Questi generò molti figli tra i quali NICOLAO (n. 1554, 1587, 1615) dal quale discende la linea del menzionato Dionigi e BATTISTA, progenitore di STEFANO.

La prima linea, oggi estinta, prosegue con DOMENICO, figlio di Nicolao (n. 1583) e padre di un ANTONIO (n. 1637) dal quale venne in luce CARLO (n. 1677) padre del detto DIONIGI (n. 1726) da cui, insieme a varie femmine, nacque CARLO (1777), morto senza discendenti. La linea di Battista continuò con GIO. ANTONIO (n. 1578), il quale generò FRANCESCO ANTONIO (n. 1620) padre a sua volta di BERNARDO (n. 1659), dal quale sortì i natali GIUSEPPE ANTONIO (n. 1704). Questi si trasferì a Strasburgo dove i Majnoni possedevano «ab antiquo» il feudo di Huttenheim presso Benfeld venduto da Don Stefano nel 1823. Ivi Giuseppe Antonio ricoprì anche la carica di presidente del Senato, e finì i suoi giorni il 15 giugno 1776. Da lui nacque BERNARDO (n. 1727), che fu ascritto al patriziato di Lugano, e infine da Bernardo nacque il menzionato STEFANO (n. 1756). Un fratello di Stefano, GIUSEPPE ANTONIO, fu generale sotto Napoleone († 7 dicembre 1807).

Oltre alle due linee surricordate si staccarono dal ceppo principale nel 1600 parecchie altre che fiorirono all’estero, come i von Majnone a Vienna, i Majnoni von Mainsberg e Naulschusheim a Coblenza, feudatari di Beyer nella valle di Ehrenbreistein.

I membri di questa famiglia oggi viventi sono:

Ramo primogenito.

(Titoli di nobile (mf.) e di conte (mpr.), trattamento di Don e Donna).

GIROLAMO, n. 16 ottobre 1880, cav. del S. O. M. di Malta, colonnello, comandante in seconda la scuola di cavalleria di Pinerolo, figlio del fu LUIGI (n. 24 febb. 1841, tenente generale, ministro, creato conte con R. D. motuproprio, 25 febbraio 1909) e di donna Margherita Greppi (n. 4 maggio 1857) figlia di Don Luigi dei conti di Corneliano e Bussero e di Paola nob. Bassi); fu suo avo il nob. GIROLAMO, n. 24 settembre 1809, maggiore della Guardia Nazionale nel 1848, colonnello della seconda legione nel 1859, consigliere comunale di Milano e sindaco di Incino, marito di Giovanna Soresi di Pietro, morto il 31 luglio 1878, figlio del nobile Stefano e di Francesca Majnoni già ricordati. Il predetto conte Girolamo di Luigi condusse in moglie Maria Rossi di Giuseppe, sposata a Monza l’11 gennaio 1911.

Figli:

GIUSEPPE ANTONIO, n. Monza, 21 luglio 1913; Margherita, n. Milano, 26 ottobre 1911; Luisa, n. Milano, 23 febbraio 1916.

Sorella di Girolamo di Luigi: Paola, n. 1887, vedova del conte Galeazzo Pecori Giraldi († 1920).

Ramo secondogenito.

(Titoli di nobile (mf.) e di marchese (mpr.), trattamento di Don e Donna).

Marchese ACHILLE, di Girolamo, di Stefano n. Milano, 30 luglio 1855, architetto a disposizione- di S. M. il Re, già membro della R. Commissione Araldica Lombarda, sp. 15 febbraio 1890 nob. Maria Di Poggio Baldovinetti, n. 12 gennaio 1867, figlia di Giovanni, patrizio fiorentino e di Giulia Bartolommei march, di Monte Giovi, patr. fior. Con D. M. 16 giugno 1890 gli venne riconosciuto maritali nomine il titolo di marchese, rinnovato a sua moglie con R. D. di motuproprio 19 marzo 1899.

Figlio: Marchese MASSIMÌLIANO, n. Milano 25 gennaio 1894, cav. del S. O. M. di Malta, (con R. D. 23 luglio 1925 questi ottenne l’aggiunta del cognome materno di Poggio Baldovinetti), sp. 7 settembre 1922 Marcella dei conti Guicciardini, figlia del conte Francesco († 1915) e di donna Luisa dei principi Strozzi.

Figli di Massimiliano: STEFANO, n. Erba 1923; FRANCESCO, n. Erba, 1924.

Ramo terzogenito.

(Titolo di Nobile (mf.), trattamento di Don e Donna).

FRANCESCO, di Girolamo, di Stefano, n. Milano, 27 febbraio 1858, console di S. M. a disposizione, sp. 11 giugno 1889 a Thérèse Gruère f. di Victor e di Alphonsine Benet, n. a Dijon, 25 maggio 1869.

Figli: GIO. MARCO, n. Dijon (Francia), 28 giugno 1890, sp. Jolande de Chaumielles de la Coste du vicote Pierre.

JAMES STEFANO, n. 15 settembre 1893, sp. Cassina Mariaga, 30 ottobre 1918 donna Enrica Elisabetta dei marchesi Clerici; MAX, n. Fontaine-les-Dijon (Francia) 9 giugno 1901, sp. Marie du Foue du vicote Pierre; VITTORIO LUIGI, n. Dijon, luglio 1906.

Figlio di James Stefano: GIOVANNI PIETRO, n. Erba 1919;

Figli di Giovanni Marco: Margherita n. 1928 JAMES, n. 1930.

Figli di Max: Maria Teresa, n. Dijon, 1929; FRANCO, n. 1930.

c. m. [Cesare Manaresi]


Genealogia

Genealogia Majnoni

Genealogia Majnoni d'Intignano

Stemmi

ARMA: Semipartito troncato: nel 1° di rosso alla mano appalmata di carnagione; nel 2° di verde alla stella d’oro di sei raggi caricata di una crocetta patente di rosso, sormontata da 2 gigli di argento; nel 3° di azzurro, al leone illeopardito d’oro. Sul tutto di Majnoni antico che è d’azzurro a due mani di carnagione, destra e sinistra, appalmate accompagnate da tre stelle d’oro, col capo dell’impero (Ricon. D. M. 20 luglio 1901).

CIMIERO: Un’aquila di nero coronata d’oro.

MOTTO: Sidera tangam.

Stemmi famiglia Majnoni

Storia

Personaggi

Dimore

Sepolture

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=28479&RicPag=25&RicSez=prodfamiglie&RicVM=indice&RicTipoScheda=pf


http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=28981&RicPag=25&RicVM=indice&RicSez=prodfamiglie&RicTipoScheda=pf

Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1394.


Bibliografia

Documenti

Collezioni

Note