Mapelli





Chi meglio della Contessa Carlotta Mapelli Mozzi Parodi e suo genero il Nob Martin Calvè d’Almerida possono presentare la famiglia Mapelli dopo tutti gli accurati studi fatti e riportati nel prezioso e anche elegante volumetto dedicato alle famiglie Mozzi e Mapelli.
Iniziano il cenno storico a pag 59 precisando: “Abbiamo incontrato molte difficoltà nella ricerca dei Mapelli - il cui nome ebbe origine dal paese di Mapello, a una quindicina di chilometri da Bergamo - perché questi, dopo aver avuto posizioni importanti nell’amministrazione del Comune di Bergamo appena fu costituito, erano probabilmente decaduti e i documenti più antichi dell’archivio risalgono al principio del Quattrocento.Né – soggiungono - Giuseppe Ercole nelle sue “Antichità Bergamasche” si sofferma specialmente su di loro, come fa invece per i Mozzi.”
Tra i personaggi dopo il millennio “Il primo Mapelli del quale abbiamo notizia, ricordato in una pergamena del 1118 nell’Archivio della Cattedrale di Bergamo è Alberto figlio del fu Oberto.
Nel secolo XII vi fu un Console Maggiore della città e nel 1168 uno dei due delegati bergamaschi che intervennero al patto dei Comuni Lombardi contro l’imperatore Federico Barbarossa fu Alberto di Mapello . L’alleanza fra le città italiane contro l’impero è conosciuta come la Lega di Pontida, celebrata in poesie e quadri, sebbene i moderni studi critici non abbiano trovata traccia documentata di tale atto in questa località e mettano in dubbio che essa ne sia stata la sede.
Lo stesso Alberto di Mapello interviene anche, come Console, nel 1169 a una convenzione tra la città di Bergamo e il Comune di Romano. Nel 1171 poi, i Canonici di S. Vincenzo fecero una permuta con Alberico, Lanfranco e Guglielmo di Mapello.
Molto importante fu il Congresso di Parma fra i Rettori della Lombardia, Marca e Romagna, al quale intervenne “Guillelmus Mapello Pergamensis”. Il Ronchetti, a questo proposito, scrive: “Servirà questa memoria a farci conoscere che l’antico casato de’ Mapelli di Bergamo è uno degli illustri e distinti”.
E arriviamo al 1183, quando il Barbarossa, nella città di Costanza, firmò la pace con le città collegiate della Lombardia. Per Bergamo vi intervenne, con altri delegati, Alberto di Mapello, gloria della famiglia, la cui firma appare in una copia quasi contemporanea dell’atto.
Sottolineano poi: “Purtroppo non siamo riusciti a legare questi personaggi antichi con quelli documentati da noi, che cominciano con un Giovanni Andriolo, alla fine del 1300".
A Sottoriva c’è un albero genealogico fatto probabilmente dopo il 1685 ma è pieno di errori, almeno per le generazioni che noi abbiamo potuto controllare. Il Belotti nella sua Storia di Bergamo ha ripreso e aumentato questi errori, che ci spingono a dubitare anche della genealogia dal 887 al 1400. Il primo antenato del quale abbiamo notizie personali è Quintiliano, figlio di Lanfranco, detto Pachino, morto dopo il 1568 giacché il suo testamento fu fatto in quell’anno”.
È sotto riportato il loro testo integrale, che merita d’esser letto. Qui è stato riassunto per facilitare la comprensione soprattutto dei dati contraddittori iniziali che gli Autori hanno giustamente sottolineato (il Belotti però non è colpevole dei lavori editoriali postumi).
Vi sono poi notizie degne d’un romanzo, come il drammatico e crudele rapimento nel 1602-3 da parte di Carlo della giovane e ricca cugina Laura. Ella ebbe un solo figlio, Fra Giovanni Marco, e morì poco dopo. Il vedovo Carlo si risposò con Elisabetta Perini da cui ebbe altri sei figli.
Ma vi sono anche notizie di notevole interesse scientifico sul grande Dottore in Medicina G. Paolo di Marco che con il collega Paolo Lanci scrisse un apprezzatissimo libro di Medicina; egli era stato ricevuto nel Collegio 1565 e così lo fu suo figlio Marco (a Padova nel 1594 e Dottore nel Collegio 1600) e fu dottore anche il citato nipote Carlo protagonista del rapimento. Quarto delle serie dei Dottori Mapelli fu suo figlio Gio Paolo (+ 1711).
Ma vi sono molte e significative presenze anche Religiose: oltre a numerose suore, abbiamo fra Giovanni Marco Teatino nato nel 1634 citato figlio della povera Laura rapita.
V’è poi il caso di MarcAntonio (1686 † 1735) di Gio. Paolo che era in Seminario a Roma, quando suo fratello maggiore Carlo G. (1683) si fece frate e il padre lo richiamò e lo fece sposare nel 1715 con Felicita Tassis, matrimonio sontuoso con una donna energica e di valore che rimediò ai disastrosi sperperi del marito, che in questo non aveva seguito i saggi consigli di vita scritti dal padre.
Il fratello Carlo Giuseppe fu Canonico come suo prozio Angelico (1651+1721) che era stato Canonico dal 1689 fino alla sua morte nel 1721 mentre Carlo G. lo fu solo dal 1710 al '17 quando rinunziò, forse perché era Carmelitano Scalzo.
Grande cura ebbe Felicita dall’educazione del figlio G. Paolo (1730), a 13 anni dai Gesuiti a Monza e poi a Brescia, ed ebbe successo: era un accorto amministratore ed anche un appassionato cacciatore. Nel 1786 ebbero una cospicua eredità dai cugini conti Rivola, ramo che si estinse col Canonico Giacomo (+ 1780): ereditarono un Palazzo in Borgo Pignolo ed anche la Marigolda e i terreni di Bonate di Sopra e di Sotto e alla morte di Orsola Angelini in Rivola, che ne aveva l’usufrutto, anche la proprietà di Telgate.
Marianna Prezzati, madre dei pupilli, si risposò alcuni anni dopo con Domenico Maffei.
Nel 1783 G. Paolo sposò Marianna Prezzati da cui ebbero Paolo (mancano sue notizie) e Gerolamo (1785 + 1842), ottimo amministratore che curò particolarmente la bachicoltura. Nel 1810 sposò Angela Mozzi di G. Battista e Angela Baglioni e così si fusero le due grandi famiglie. [GPA]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: Partito di Mapelli che è: partito di argento e di rosso alla palma di verde posta in banda; e di Mozzi che è: troncato di oro all’aquila di nero e di argento alla fascia di azzurro. Lo scudo, sarà per i maschi fregiati degli ornamenti comitali col cercine e gli svolazzi a destra: di argento, di rosso e di verde; a sinistra: d’oro, di argento e d’azzurro; e per le femmine degli ornamenti speciali femminili e nobiliari (D. Min. 28 Luglio 1913).
Nella predetta arma riconosciuta con D. M. per l’inquarto Mozzi, è stato araldicamente commesso un errore dalla Consulta Araldica perché la famiglia Mozzi portò sempre l’arma d’argento con la fascia di azzurro e il capo d’oro con l’aquila coronata di nero e non un troncato come nel Decreto (Nota di Vittorio Spreti).
Alias: partito di argento e di azzurro alla palma di verde in banda attraversante la partizione (Camozzi, n. 1180; Crollalanza, Diz. vol. 3, p. 262).
Alias: Partito di argento e di azzurro; nel primo ad una palma di verde in palo, oppure ad una palma fiorita nel mezzo ai lati, oppure fiorita di rosso alle punte. (Pagano, p. 104, Manganoni, pag. 49).
Alias: Di oro alla palma di verde in palo, (Camozzi, n. 2689, Castello, p. 20).
Alias: Partito d’argento e di rosso, nel primo ad una palma di verde in palo; oppure attraversante la partizione. (Camozzi, n. 2223; Anonimo pag. A.).
Alias: Partito: nel primo d’argento e di rosso come sopra; nel secondo d’argento alla fascia d’azzurro col capo d’oro all’aquila coronata di nero. (Camozzi, n. 3248). Questo stemma risulta dalla unione delle armi Mapelli e Mozzi; venne adottato dai conti Mapelli nei quali si estinse un ramo dei conti Mozzi, ed ottenne il riconoscimento.
Storia
Personaggi
Dimore
Milano e Sottoriva (Bergamo-Locate)
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Presso la Biblioteca Civica 'A. Maj' di Bergamo sono conservate le pergamene relative alle seguenti persone (per maggiori dettagli vai al sito):
Mapello (de) Alberico fu Ariprando, 1176 perg 0361
Mapello (de) Giuseppe, notaio, 1276 perg 0403
Mapello Dario, vicecancelliere Comune di Bergamo, 1520 perg 0844
Bibliografia
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 340-342:
La famiglia Mapelli (alias Mapello o de Mapello) ebbe origine e nome da Mapello, paese bergamasco a settentrione dell’Isola verso la Val S. Martino, confinante con Ambivere e con Pontida. Ebbe parte nell’amministrazione del Comune di Bergamo sin da quando esso erasi appena costituito. In documenti dell’archivio della cattedrale di Bergamo, citati nei repertorii del Mozzi all’anno 1134, è ricordato Waldericus de Mapello filius quondam Pachani habitator de Bergamo, c. 227; nel 1135 Gisalbertus filius Adam de Mapello; nel 1141 Gisalbertus Bertramus et Albericus fratres c. 360; nel 1144 Gisalberto è tra i consoli di Bergamo e vi si trova ancora negli anni 1145, 1151, 1152, 1160 e 1162 al tempo del consolato, costituitosi in nome dell’imperatore Federico Barbarosssa, c. 227, e Lupo Codex Diplom. negli anni indicati.
Anche Bertramo è console nel 1153, c. 326; ed Alberto negli anni 1150, 1168, 1169, 1171, 1178 e 1186, Lupo e Mozzi c. 320. Nel 1169 egli era tra i deputati di Bergamo che stipularon patti con Romano per garantirne la sudditanza; (Ronchetti, Memorie storiche Berg., Natali 1807, vol. III, p. 148). Nel 1176 era console Alberico, ricordato con Lanfranco e Guglielmo nel 1173, Mozzi c. 415.
Una lapide murata sotto l’atrio della villa Mapelli di Sottoriva ricorda, con parole del ven. Contardo Ferrini, Alberto e Guglielmo e gli alti incarichi ch’essi ebbero dalla città di Bergamo.
Nel consiglio cittadino entrarono Graziolo 1402, Menichino 1407, Marco 1566, Teofilo 1603-1612, Dr. Pietro 1610-1630, Marcantonio 1717-1733, Paolo 1756-1786.
Negli elenchi del 1818 sono inscritti Girolamo e Paolo; in quello del 1840 Girolamo, padre di Alessandro e di Luigi. Da Alessandro e dalla nob. Ippolita Giulini son nati Girolamo, Paolo, Vittorio, Luigi, Angela, Giuseppa e Maria.
Girolamo sposò la nob. Livia dei conti Borromeo.
Da Paolo, e dalla nob. Enrichetta dei conti Tarsis, son nati Francesco, Luigi, Alberto, Guglielmo, Emilia, Carmela, Maria Teresa, Maria Carolina ed Ippolita.
Da Luigi, e dalla nob. Carmela dei conti Lurani-Cernuschi, son nati Elisa, Alessandro, Carlo, Costanzo e Maria Concetta.
Da Vittorio, e dalla signora Modesta Roschtol, sono nati: Girolamo, Carlo, Maria Giuseppa e Vittoria.
Gli avi dei conti Mapelli ebbero palazzo in Bergamo già degli Albani in via Pignolo, beni a Bonate alla Marigolda ecc., coltivarono la medicina, le industrie serica ed agricola; legaronsi per maritaggi a nobilissime famiglie di Milano e di Bergamo, le avvivarono e ne raccolsero il retaggio, particolarmente a Sottoriva dove sorge il palazzo fabbricato con sontuosità regale dai conti Mozzi, discendenti degli antichi capitani di Mozzo.
La famiglia è iscritta nel Libro d’oro della Nobiltà Ital. e nell’el. Uff. Nob. Ital. coi titoli di conte (m.) Rinn. 1913, nobile (mf.) in persona di PAOLO, dottore in giurisprudenza † Locate Bergamasco 24 luglio 1921, di Alessandro di Girolamo, nato a Milano 21 dicembre 1855 sposato a Milano il 4 marzo 1889 con ìa nob. Enrichetta dei conti Tarsis.
Figli:
I. Emilia, nata Milano il 3 maggio 1890, sposata a Milano il 3 luglio 1926 col conte Giuseppe Ferretti di Castelferretti (Ancona).
II. FRANCESCO, dottore in giurisprudenza nato a Locate Bergamasco il 22 giugno 1892 spos. a Gargnano (Lago di Garda) il 1° giugno 1921 con Maria Lia Feltrinelli da cui: a) Chiara, n. Milano, 20 Luglio 1922; b) Enrichetta, n. Milano, 20 dicembre 1925; c) GIUSEPPE, n. Milano 5 ottobre 1930.
III. LUIGI, cavaliere della Corona d’Italia, nato a Locate Bergamasco 8 gennaio 1894, spos. a Cremona 11 novembre 1919 con la nobile Maria Mercedes Baroli da cui: a) GEROLAMO, n. Milano, 23 febbraio 1921 b) GIANPAOLO, n. Milano 16 aprile 1922; c) Maria Laura, n. Milano, 31 luglio 1923; d) ALESSANDRO, n. Milano, 12 giugno 1925 e † a Milano 6 marzo 1927; e) Francesca, n. Milano, 9 gennaio 1927; f) Antonia, n. a Milano 21 febbraio 1929.
IV. Carmela, n. Locate Bergamasco, 12 settembre 1895, spos. Milano col marchese Uberto Resta Pallavicino.
V. ALBERTO, n. Milano, 12 aprile 1897.
VI. Maria Teresa, n. Locate Bergamasco 23 settembre 1898.
VII. Maria Carolina, n. Milano, 10 aprile 1901 Religiosa nelle Orsoline Francesi.
VIII GUGLIELMO, n. Milano 7 maggio 1902.
IX. Ippolita, n. a Milano 7 giugno 1904.
Fratelli e sorelle di Paolo:
I. Angela, n. Locate Bergamasco, 17 dicembre 1854.
II. LUIGI, dottore in giurisprudenza, nato Locate Bergamasco 14 febbraio 1858, spos. Milano 10 novembre 1884 con le Nob. Carmela dei conti Lurani Cernuschi da cui:
a) Elisa, n. Milano, 14 agosto 1885, spos. Milano, 3 novembre 1904 con Angelo Riva;
b) ALESSANDRO, dottore in giurisprudenza, n. Milano, 30 novembre 1886; † a Milano il 24 dicembre 1927;
c) CARLO, ragioniere, n. Milano, 22 febbraio 1889, spos Milano, 4 marzo 1916, con Maria Verri da cui: a) Fiammetta, nata Cuggiono, 15 marzo 1917, † 11 agosto 1918 a Cuggiono; b) Giovanella, nata Cuggiono 3 ottobre 1920; c) GABRIELE nato Cuggiono 27 aprile 1925; d) Maria Concetta n. Milano, 10 giugno 1894, spos. Milano, 15 maggio 1918 con Francesco Fossati; e) Costanzo, dottore in giurisprudenza, n. Milano, 28 aprile 1902.
III. Giuseppina, n. Locate Bergamasco, 30 gennaio 1857, spos. Milano 15 novembre 1883, col conte cav. Fermo Alessandro Passi (Venezia).
IV. VITTORIO, cav. d’On. e Dev. del S. M. O. di Malta, n. Milano, 11 luglio 1859, † a Roma, il 20 aprile 1929, sp. a Torino 27 maggio 1886 con Modesta Rochstol da cui: a) GEROLAMO, n. Torino 1887, spos. a Livorno 9 nov. 1920 con Graziella Bitossi; b) CARLO ALBERTO, n. Torino 18 febbraio 1889, capitano di cavalleria; c) Maria Giuseppina, n. Torino, 3 giugno 1890, † a Bergamo 9 dicembre 1918; d) Vittoria, n. Redona (Bergamo) agosto 1892, spos. a Torino, 3 marzo 1924 con Cesare Lomaglio, ten. col. di Stato Maggiore, Ufficiale d’Ordinanza di S. Maestà il Re d’Italia;
V. Maria, n. a Milano 20 gennaio 1865, spos. Locate Bergamasco il 21 luglio 1886, col conte Cav. Enrico Matteo Passi (Venezia).
g. l. [Giuseppe Locatelli]