Martinoni
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 451-452:
MARTINONI CALEPPIO
Famiglia di antica origine bergamasca. Attorno al 1350 viveva a Riva di Solto, sulla sponda occidentale del Lago d’Iseo, BENEDETTO, padre di ANTONIO e avo di ZOVANELLO, che era già morto nel 1431. Il figlio di questi BERTOLINO, fu padre di un altro ZOVANELLO, già morto nel 1501, il quale a sua volta ebbe un figlio: ANDREA, che è il comune capostipite dei due rami che prosperarono in seguito tra Bergamo e Riva di Solto. Il primogenito, MARCO, che dev’essere morto attorno al 1540 fu padre di GIO. ANDREA (m. nel 1591), al quale il 17 aprile 1575, dal Consiglio di città di Bergamo, venne rilasciata una dichiarazione in cui si riconosce che i Martinoni sono cittadini abitanti ed originari di questa città. Fu suo figlio GIULIO, che nel 1635 venne ammesso col nipote NICOLINO al Consiglio Nobile di Bergamo e nel 1656 fu fatto conte di Solto dalla Repubblica di Venezia, per benemerenze acquistate nella guerra di Candia al comando di una galea; sulle mura di Candia, poi, cadde uno dei suoi figli GIO. ANDREA, che nel 1642 era stato accolto nell’Ordine di Malta, quale Cavaliere di giustizia. LINICIO, l’altro figlio di Nicolino (1632-1679), sposò Paola dei Conti Secco-Suardo dalla quale ebbe due figli: FRANCESCO (n. 1671), e GIULIO (n. 1678), che furono ambedue cavalieri di Malta e che morirono senza discendenti. Così al principio del secolo XVIII si estinse il ramo primogenito.
L’altro ramo, oggi vivente, ha origine da GIORGIO, fratello di MARCO e figlio di ANDREA. Giorgio ebbe un figlio di nome ANDREA che fu padre di GIO. GIORGIO (m. 1600), e avo di GIACOMO (n. verso il 1574 e m. 1661). La famiglia continuò ad avere la propria residenza a Rivo di Solto, sino a FRANCESCO di Giacomo (n. 1610, m. 1689), mentre invece il figlio suo GIO. GIORGIO (1666-1743), sulla fine del XVII secolo si trasferì in Brescia (parrocchia di S. Agata), ed ivi sposò Maria-Giovanna Cittadini, di famiglia pure bergamasca residente in Brescia. Vivendo in questa città, dove esercitò con fortuna il commercio, la famiglia continuò col figlio di Gio. Giorgio FRANCESCO (1711-1762), marito di Maria-Laura Bonandrini e con discendenti da padre in figlio:
ALESSIO (n. 1743), marito di Luigia Tanghetti, FRANCESCO (n. 1770), marito di Laura Camplani, ALESSIO LUIGI (n. 1807-1868) che sposò nel 1834 in Bergamo la nob. Elisabetta dei conti Lupi dalla quale ebbe due figli, uno dei quali LUIGI (1837-1890), continuò la famiglia sposando la nob. Maria dei conti Caleppio, dalla quale il 28 marzo 1878 nacquero gemelli: CAMILLO e FRANCESCO. Francesco morì giovinetto il 3 settembre 1896, mentre Camillo è l’attuale capo della famiglia; capitano d’artiglieria in guerra, Cav. d’onore e devozione del S. M. O. di Malta, comm. della Corona d’Italia. Nel 1914 venne adottato dallo zio materno, Co. Giuseppe Caleppio e alla di lui morte nel 1924 ottenne di aggiungere al proprio il cognome Caleppio avendo ottenuta la rinnovazione per lui e discendenti maschi del titolo di conte (Regie Lettere Patenti 1924). Egli sposò il 10 ott. del 1908 Erminia Fenderl n. in Alessandria d’Egitto nel 1886, dalla quale ebbe: a) Camilla n. 27 gennaio 1910; sp. il 23 aprile 1931 il conte Aymo Maggi; b) Paolina n. 16 gennaio 1911; c) LUIGI, n. 1 febbraio 1913, d) Maria-Vittoria n. 3 luglio 1916; e) Gabriella, n. 5 maggio 1923.
La famiglia è iscritta nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’El. Uff. Nob. Ital. coi titoli di conte (m.) nobile (mf.) in persona di tutti i sopra elencati membri della famiglia viventi.
f. l. [Fausto Lechi]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: D’argento al destrocherio armato al naturale tenente con la mano di carnagione un pennone di azzurro bifido caricato di un tribolo d’oro; col capo di azz. carico di una stella d’oro (8).
Storia
Personaggi
Dimore
Brescia