Meraviglia Mantegazza
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 564-565:
I Mantegazza sono un’antichissima famiglia nobile di Milano, che fa capo ad un MANTEGAZZO, vivente nel X secolo, dal quale, per varie generazioni, discese BOSCHINO († 1114), che nel 1061 capitanò i milanesi contro i pavesi a Campomorto, ove, a ricordo, fondò l’abazia o priorato omonimo, che fu dotato di un patrimonio dei più lauti di Lombardia e che fu oggetto di diverse bolle pontificie e di varie decisioni della Sacra Romana Rota.
Fu suo discendente FRANCESCO, padre di altro BOSCHINO e di PAOLO, espulso da Milano nel 1287 quale partigiano dei Torriani e padre di Agnese, amante di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, al quale diede due figli, GIOVANNI BOSCHINO, cavaliere gerosolimitano, e GALEAZZO, passato al partito visconteo e consigliere di Luchino e di Giovanni, signori di Milano, dal quale proviene il ramo estinto con PAOLO, che nel 1490 fu tra i nobili cittadini, che prestarono giuramento di fedeltà al primogenito di Galeazzo Maria Sforza. Dal Boschino di Francesco, sopraricordato, podestà di Pavia nel 1338 e morto nel 1354, nacque, tra gli altri, ANDREOLO, padre di LEONE, priore di S. Maria di Campomorto, di PARASIO e di ANTONIOLO, consigliere ducale, del quale furono figli BERTONE, che col fratello ANDREA nel 1412 prese parte alla congiura, che spense il duca Giovanni Maria Visconti. Andato in esilio rimase, per trenta anni assente da Milano, ove tornò alla proclamazione della Repubblica Ambrosiana. La sua discendenza si estinse verso la metà del secolo XVI.
Da Parasio, sopraricordato, provengono GIOVANNI, bisavo di FRANCESCO BOSCHINO, collaterale ducale e di AMBROGIO, dottore e priore di Campomorto nel 1490. Fu avo di GIOVANNI, altro de’ capitani e difensori della libertà durante il periodo della Repubblica Ambrosiana. Da Caterina Pusterla ebbe RUGGERO, da cui il ramo de’ Mantegazza di Caidate; ANTONIO, dal quale la diramazione facente a capo BOSCHINO, ammesso nel 1857 agli onori di Corte e riconfermato nel 1872 come avente diritto al beneficio priorale di Campomorto e finalmente PIETRO. Da questo ultimo derivano per varie generazioni GIOVANNI BATTISTA († 1698), eletto nel 1673 priore di Campomorto, ANGELO MARIA (n. 1632), questore del Magistrato Ordinario, da Carlo II, re di Spagna, investito con privilegio 4 giugno 1692, interinato il 23 maggio dell’anno susseguente, del feudo di Liscate, in pieve di Settala, con titolo marchionale per maschi primogeniti ed in mancanza di questi per un consanguineo da nominarsi da lui con trasmissione primogeniale mascolina. Assai provvisto di beni di fortuna morì in tarda età, improle, lasciando erede la nipote Costanza, figlia del fratello suo PIETRO ed ultima del suo ramo. Questa nel 1722 fu impalmata da Angelo Luigi Meraviglia, dell’antica e cospicua casata milanese compresa nella matricola di Ottone Visconti del 1278, alla quale appartenne Giovanni Alberto, vittima nel 1533 del noto assassinio politico. Il Meraviglia († 1762) accettò il patto espresso di assumere, col titolo marchionale, cognome ed arma della consorte, alla quale in quell’anno medesimo passava il feudo di Liscate: fu dottore collegiato, avvocato fiscale generale, senatore, presidente del Magistrato Ordinario e Straordinario e nel 1756 consigliere intimo di Stato. Il figlio suo, ANGELO MARIA, dottore collegiato, regio consigliere nel Supremo Consiglio d’Economia, prese in moglie nel 1757 Ippolita Annoni del conte Carlo e fu padre di ANGELO LUIGI († 1819), avo di ANGELO, vescovo di Famagosta ed Ausiliare di Milano e padre di LUIGI UBERTO († 1842), marito di Luigia Beatrice dei conti Alari, dai quali discendono gli attuali rappresentanti della famiglia, che venne riconosciuta dal Tribunale Araldico con decreto 25 marzo 1789 con delineazione dello stemma nel Codice Araldico di Lombardia.
La famiglia è iscritta nell’El. Uff. Nob. Ital. coi titoli di patrizio milanese (m.), Marchese di Liscate (mpr.) trattamento di Don e Donna, in persona di: AQUILINO, di Giuseppe, di Luigi Uberto, n. a Milano 10 settembre 1857, † a Milano 29 giugno 1928, spos. a Milano 18 agosto 1890 a donna Maria Antonietta Bassi.
Figli: LUIGI UBERTO, n. a Milano 30 novembre 1892, spos. a Cremona il 23 maggio 1927 a Chiara Ferrari; Beatrice, n. a Milano 28 febbraio 1895, † 2 marzo 1917.
Figli di Luigi Uberto: ALBERTO n. a Milano il 13 novembre 1928; Emilia, n. a Milano il 7 dicembre 1930. Fratello di Aquilino: Saule, n. a Firenze il 29 luglio 1871, spos. a Milano l’8 gennaio 1912 ad Anna Maria Bozzetti. Figlia: Giulia, n. a Milano 3 maggio 1913.
Cfr.: ASM., Araldica. - Muoni D.: La famiglia Meraviglia Mantegazza in Giornale araldico genealogico, Fermo, 1873, p. 129 seg.
a. g. [Alessandro Giulini]
Vedi anche Meraviglia e Mantegazza
Indice
Genealogia
Genealogia Meraviglia Mantegazza
Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003
Stemmi
MERAVIGLIA MANTEGAZZA.
ARMA: Partito di Meraviglia, che è d’oro a tre scaglioni di azzurro e di Mantegazza, che è sbarrato di oro e di azzurro di 6 pezzi, col capo d’oro carico di un’aquila di nero coronata del campo. (R. I. Cons. del Governo 28 marzo 1789. Codice Araldico in Archivio di Stato di Milano).
CIMIERO: La sirena.
MOTTO: Nul bien sans peine.
Storia
Personaggi
Dimore
Milano
Sepolture
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Bibliografia
http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-alberto-meraviglia_(Dizionario-Biografico)/
http://verbanensia.org/biografie_details.asp?bID=30374&action=M&tipo=2