Milesi
La leggenda dell’origine dei Milesi racconta che il capitano Riccardo della famiglia Melense della Provenza, in Francia, abbandonata la patria, avrebbe raggiunto il milanese, dove si sarebbe finto italiano assumendo il cognome Milesi. Qui sarebbe stato posto da Bernabò Visconti al comando della milizia a guardia di Porta Vercellina. Poco dopo, lasciata Milano per portarsi a Venezia, avrebbe acquistato onori e ricchezze, sposando addirittura la figlia di un giudice della famiglia Grimani. Poi, lasciate le armi, sarebbe venuto nei dintorni di Bergamo. Un racconto che, oltre ad essere illogico, è anche contraddetto dalla segnalata presenza di Milesi in bergamasca già nel 1300 ed anche dall’Abate G.B. Angelini, che li dice originari di Ronco, numerosi e sparsi.
Gabriele Medolago, poi, cita molti antichi personaggi e precisa che “la famiglia non va confusa con i Malisi di Trabuchello.
Il cognome, che alcuni farebbero derivare dall’isola di Milo o da miele, od anche dalla provincia Melense in Francia, pare avere invece origine dai Mili di Bordogna, un ramo dei Fonda (7 marzo 1354) . I Milesi sono documentati dal 1437, quando il 27 maggio sono citati Recuperato fu Oprandino Milesi di Baresi e Venturino fu Bordogno fu Oprandino Milesi.
Ebbero diversi riconoscimenti di cittadinanza da parte del Consiglio cittadino: il 21 agosto 1747 con ascendenza sino al 1427, il 3 ottobre 1783, i Milesi di Fuipiano il 12 febbraio 1785, i Milesi di Lallio il 18 febbraio 1785, altri il 18 maggio 1785, altri ancora risalendo sino al 1427, il 28 agosto 1789 ed infine il 9 aprile 1796 risalendo sino al dal 1328.
Fra i personaggi da menzionare, oltre ai numerosi sacerdoti presenti nella famiglia già dal XV e XVI secolo, ricorderemo mastro Martino fu Bertoletto di Baresi che nel 1501 con mastro Zanola costruì la chiesa di Branzi. Mastro Luca fu Martino Milesi di Ronco nel 1526 costruì la cappella di San Rocco a Bordogna.
Martino detto Rosso fu mastro Pellegrino Milesi costruì nel 1515-1516 la cappella della chiesa di Baresi.
Giovanni Antonio fu Pietro, abitante a Roma, nel 1515-1516 fece costruire la cappella dal lato dell’Epistola della chiesa di Baresi, unitamente ad una casa per il sacerdote celebrante per una cappellania che fondò e della quale ebbe iuspatronato.
Don Carlo Milesi, parroco di Ronco (1658-1710), fra 1700 e 1703 costruì l’oratorio di San Carlo Borromeo e Sant’Antonio di Padova al Tetto e fece testamento il 5 marzo 1706.
Don Giovanni Antonio, abitante a Bergamo, nel 1776 lasciò un legato che andò a costituire una mansioneria nella parrocchiale di Baresi.
Maria fu Carlo del Barghetto il 27 febbraio 1852 lasciò un legato per la chiesa del Tetto.
Numerosi eroici soldati sono Caduti feriti, decorati per la Patria e cosi i Sacerdoti, i benefattori e i Missionari. Merita un particolare ricordo Don Antonio Milesi, sacerdote Curato di Villa d’Almè, che ebbe un ruolo molto importante nella Resistenza comandante delle “Fiamme Verdi” brigata Valbrembo e fu poi nel Comando di Zona di Bergamo del C.V.L.. Suo nome di battaglia era “Dami”.
Meritano d’essere ricordati il pittore Antonio e il cantante Pietro, apprezzato basso.
Numerosi Milesi sono emigrati anche in America, come segnala G. Medolago.
[GPA, 16 feb 2008]
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 593-595:
MILESI FERRETTI
La famiglia Milesi di Ancona è di antica origine bergamasca. Nel sec. XIV fiorivano due rami: quello di Bergamo e quello di Spalato in Dalmazia. Credesi capostipite comune un GIOVANNI ANTONIO, cavaliere Gerosolomitano, nato nel 1472 e morto nel 1558. A Bergamo la famiglia era nota dalla seconda metà del 1300. Da Bergamo si trasferì a Roma ove viene ricordato GIOV. BATTISTA, Prelato di Segnatura e Votante, vissuto nel 1600. Questo ramo si estinse a metà del 1700; e la famiglia ebbe sepolcro nella Chiesa di Ara-Coeli.
Il ramo di Ancona discende in linea retta da ANTONIO, Nobile di Spalato, vissuto verso la fine del 1500. Da lui ne venne PIETRO che nel 1660 ebbe due figli: FRANCESCO e GIUSEPPE o ISEPPO. Tutti, padre e figli, furono prodi guerrieri in Dalmazia, e in Albania contro i Turchi per la Repubblica Veneta. In premio il 3 marzo 1693 furono fatti cittadini di Castelnuovo col dono di cento campi nel territorio di Spalato; e il 12 Marzo 1711 furono investiti del. Feudo di Almissa e Malgarsca con titolo di conte trasmissibile ai discendenti maschi in perpetuo. In Spalato ancora esiste il magnifico palazzo Milesi.
I suddetti fratelli nel 1732 ottennero il Patriziato Romano, e nel 1730 il Patriziato di Ancona, per loro e discendenti di ambo i sessi, e ciò perché PIETRO, figlio di Giuseppe nel 1720 sposò la contessa Lidia Ferretti, matrimonio benedetto dal Cardinale Lambertini che fu poi Benedetto XIV. Da questa epoca la famiglia si stabilì in Ancona nel Palazzo in via del Comune. FRANCESCO-ANTONIO, suo fratello continuò il ramo rimasto a Spalato dove si estinse nel 1800.
GIUSEPPE, di Pietro nacque in Ancona 19 marzo 1734. Ebbe dall’avo materno, privo di discendenza maschile, nel 1764 il diritto di unire al proprio cognome quello dei Ferretti e di inquartarne lo stemma. Sposò il 7 ottobre 1771, la contessa Pier Amalia Ferretti figlia del conte Corrado cav. di Malta e della Nob. Maria Bosdari. Ebbe 8 figli, tra cui CORRADO, nato 8 maggio 1776 che vestì l’abito di cavaliere professo di Malta; nel 1797, fu tenente nelle truppe pontificie, e con tale grado entrò nell’esercito del Regno d’Italia il 2 giugno 1808. Si batté con Napoleone in Spagna. Vecchio, vestì l’abito francescano: così l’effigiò in marmo Antonio Canova. Morì il 23 novembre 1839.
FRANCESCO, di Giuseppe, nato in Ancona 26 aprile 1779, fu console Veneto nel 1786. Fu podestà di Ancona e morì in tale carica nel 1850. Dalla moglie nobile Laura Strina di Ancona, ebbe vari figli fra cui Rosa, nata in Ancona 14 giugno 1812 che sposò nel 1832 il conte Ferdinando Cresci Antiqui di Ancona; Ginevra, nata 4 luglio 1821 sposò Carlo Ricotti, patrizio di Ancona; GIUSEPPE, nato in Ancona 9 marzo 1817, fu educato nel Collegio di Ravenna. Si recò a Roma dove nel 1834 si addottorò nell’Università della Sapienza con laurea di onore. Nel 15 marzo 1838 gli fu conferita dal Consiglio Comunale di Ancona la Prelatura Pironi, vacante per la morte del card. Nembrini. Nel 1839 fu prelato domestico di Gregorio XVI e poi Assessore dei Tribunali Criminali, segretario dei confini, ecc. Nel 1842 si fece sacerdote. Nel 1843, fu Delegato Apostolico in Ascoli; e nel 1844 a Civitavecchia; nel 1845 in Urbino e a Macerata nel 1849 e infine nel 1851 a Forlì. Nel 1854 Pio IX lo nominò Ministro del Commercio e Lavori Pubblici e finalmente il 15 marzo 1858 fu elevato alla Sacra Porpora col titolo di Cardinale Vescovo di Sabina. Il 20 marzo 1858 fu Legato a Bologna fino alla caduta del Governo Pontificio. Egli ebbe i Patriziati di Ancona, Spalato, Macerata, Ascoli, Montalto e Sassoferrato e Senigallia. Il 17 marzo 1852 fu nominato commendatore della Corona Ferrea, e il 22 febbraio 1858, cavaliere di Devozione dell’Ordine di Malta. Morì in Roma il 10 agosto 1873 e fu sepolto nella Abbazia delle Tre Fontane.
ENEA, suo fratello, nato 29 agosto 1819, continuò la famiglia. Sposò il 27 gennaio 1846 Nicolina dei marchesi Puccetti di Cingoli. Studiò all’Istituto Nautico; fu capitano del Porto di Ancona fino al 1860; nominato cavaliere di S. Gregorio Magno, classe militare, per le prove di fedeltà a Pio IX nelle vicende politiche. Il 26 Gennaio 1853 Francesco Giuseppe Imperatore lo decorò della Croce d’Oro al Merito. Morì 3 febbraio 1894.
La famiglia è iscritta nell’El. Uff. Nob. Ital. con i titoli di conte (m.), patrizio di Ancona (mf.), nobile dei conti (f.) ed è rappresentata da:
GIAMBATTISTA Milesi Ferretti n. Ancona 20 gennaio 1850 († Bologna 10 marzo 1906) dai furono conte Enea (1819-1894) e 1ª moglie Nicolina dei Marchesi Puccetti di Cingoli (1822-1868); sp. 15 settembre 1898 Giovanna Diana di Cento (1858-1917): da cui:
Figli: 1) Nicolina, n. Bologna 24 luglio 1879;
2) GIUSEPPE, n. Bologna, 30 marzo 1881; sp. 24 agosto 1915 Raffaella Milesi Ferretti del conte Antonio, da cui: a) GIO. BATTISTA, n. Ancona 18 gennaio 1917; b) Clotilde, n. Ancona 7 febbraio 1919. c) ALESSIO, n. Appignano (Macerata) 6 luglio 1921; d) MARZIO, n. ivi 26 aprile 1923.
3) Elisa, n. Bologna, 13 marzo 1883;
4) Agnese, n. Bologna 21 gennaio 1885; sp. Nob. Giuseppe Fronticelli Baldelli di Forlì, l’8 giugno 1909.
5) Gabriella, n. Bologna 4 giugno 1897; sp. 14 aprile 1920 Marchese Francesco Mancinforte Sperelli di Ancona.
Fratelli e Sorelle: 1) FRANCESCO Milesi Ferretti, n. Ancona 10 settembre 1855; 2) ANTONIO Milesi-Ferretti, n. Ancona 6 ottobre 1857; sp. 23 agosto 1880 Laura dei conti Nasalli Rocca da cui:
1) CORRADO, n. Ancona 15 giugno 1881; sp. 15 agosto 1907 Maria Filippetti di Bologna, capitano nel R. E. morì gloriosamente in guerra 15 giugno 1915, decorato con medaglia di bronzo al valor militare e con medaglia di argento; da cui i seguenti figli. a) CAMILLO, n. Ancona 17 Luglio 1908: Ufficiale Regia Marina; b) Paola, n. ivi 24 marzo 1910; c) Anna Maria, n. ivi 15 agosto 1911; d) GIAN LUIGI, n. ivi 29 novembre 1914; 2) Camilla Milesi-Ferretti, n. Ancona 28 giugno 1885; 3) Raffaella Milesi-Ferretti, n. ivi 11 dicembre 1886, sp. 24 agosto 1915, conte Giuseppe Milesi-Ferretti di Giov. Batta; 4) Enea Milesi-Ferretti, n. ivi 17 ottobre 1888; sp. 7 febbraio 1921 Marchesa Sandra Cavriani Arrigoni di Mantova, da cui: a) Maria Clara, n. Ancona, 30 dicembre 1921; b) Costanza, n. ivi 29 gennaio 1923; c) Magda, n. ivi 6 settembre 1925.
Sorella consanguinea, nata dal secondo matrimonio del padre conte Enea (1819-1894) e della sua seconda moglie nobile Sofia Roncalli-Benedetti (1831-1892) già vedova del marchese Nembrini-Gonzaga; Nicolina Milesi-Ferretti, n. Appignano (Macerata) 8 agosto 1870; sp. 18 aprile 1890 all’ing. Edoardo dei conti Pichi di Ancona (Ancona, Via Aurelio Saffi, 9).
p. c. b. o. [Pier Carlo Borgogelli Ottaviani]
Ivi, Appendice, parte II, pp. 332-334:
La famiglia Milesi di Ancona è di antica origine bergamasca. Nel secolo XV fiorirono due rami: uno che si trasferì a Roma; l’altro che continuò a Bergamo trapiantandosi nel sec. XVI a Spalato in Dalmazia.
Personaggio importante che diede lustro alla famiglia fu GIOVANNI ANTONIO, nato a Bergamo nel 1479 e morto a Roma nel 1565; ebbe con i suoi discendenti sepoltura nella Chiesa di Sant’Agostino. Per censo si distinse MARZIO, nato 1567, cultore di Belle Lettere. Nel sec. XVIII questo ramo si estinse.
Il ramo di Ancona discende in linea retta da ANTONIO, Nobile di Spalato, nato verso la fine dell’anno 1500; PIETRO, suo figlio, sposò nel 1660 Madonna Graziosa… ed ebbe due figli; FRANCESCO ed ISEPPO o GIUSEPPE. Tutti, padre e figli furono, prodi guerrieri in Dalmazia e Albania contro i Turchi per la Repubblica Veneta. In premio il 3 marzo 1693 furono nominati cittadini primari di Castelnuovo col dono di 100 campi in territorio di Spalato; ed il 12 marzo 1711 furono investiti del feudo di Almissa e Macarsca col titolo di Conte, trasmissibile ai discendenti maschi in perpetuo. I suddetti fratelli ottennero altresì, per loro e discendenti di ambo i sessi, il patriziato Romano nel 1732, ed il patriziato Anconitano nel 1734. PIETRO, di Iseppo, nato nel 1701 si trasferì in Ancona sposando nel 1729 la Contessa Lidia Ferretti, matrimonio benedetto dal Cardinale Prospero Lambertini che fu poi Benedetto XIV. Da quest’epoca i Milesi di Ancona abitarono nel loro Palazzo in via del Comune. FRANCESCO ANTONIO, fratello di Pietro, continuò il ramo rimasto a Spalato; GIAMBATTISTA, di Francesco Antonio, si rese molto benemerito della città; con GIUSEPPE MARIA questo ramo si estinse circa nel 1830. A Spalato si ammira tuttora l’artistico palazzo che appartenne ai Milesi.
GIUSEPPE, figlio di Pietro nacque in Ancona il 15 marzo 1734; ebbe nel 1764 dall’avo materno, privo di discendenza maschile, il diritto di unire il proprio cognome a quello dei Ferretti e di inquartarne lo stemma; sposò il 7 ottobre 1771 la Contessa Pier Amalia Ferretti, figlia del Conte Corrado, Cavaliere di Malta, e della Nobile Maria de Bosdari. Ebbe otto figli tra maschi e femmine tra cui CORRADO, n. 8 maggio 1776, che vestì l’abito di Cavaliere professo di Malta; nel 1797 fu tenente nelle truppe Pontificie e con tale grado entrò nell’esercito del Regno d’Italia il 2 giugno 1807; si battè con Napoleone I in Spagna; vecchio vestì l’abito francescano: così l’effigiò in marmo Antonio Canova; morì il 23 novembre 1839. FRANCESCO, suo fratello, continuò la famiglia. Nacque in Ancona il 26 aprile 1779 e sposò nel 1811 Laura Strina di Rimini; divenne sotto Pio IX Gonfaloniere di Ancona e in tale carica morì nel 1850. Ebbe vari figli fra cui: Rosa, nata in Ancona 14 giugno 1812 che sposò nel 1832 il Conte Ferdinando Cresci Antiqui di Ancona; Ginevra, nata in Ancona 4 luglio 1821 che sposò Carlo Ricotti patrizio Anconitano; GIUSEPPE, nato a Ancona 9 marzo 1817 che si distinse per la brillante carriera ecclesiastica; fu educato nel Seminario di Ravenna, si recò quindi a Roma dove a 21 anni si addottorò nell’Università della Sapienza con laurea ad honorem, il 15 marzo 1838 gli fu conferita dal Consiglio Comunale di Ancona la Prelatura Pironi vacante per la morte del Cardinale Nembrini; nel 1839 divenne Prelato Domestico di Gregorio XVI e poi Assessore dei Tribunali Criminali, Segretario dei confini, ecc.; nel 1842 si fece sacerdote, nel 1843 fu Delegato Apostolico in Ascoli Piceno; nel 1844 a Civitavecchia, nel 1845 in Urbino, nel 1849 a Macerata e nel 1851 a Forlì; nel 1854 Pio IX lo nominò Ministro del Commercio e dei Lavori Pubblici, ed il 15 marzo 1858 lo elevò alla Sacra Porpora col titolo di Cardinale Vescovo di Sabina; il 20 marzo 1858 fu Legato Apostolico a Bologna dove rimase fino alla caduta del Governo Pontificio. Gli furono conferiti i patriziati di Ancona, Spalato, Macerata, Ascoli Piceno, Montalto, Sassoferrato e Senigallia. Il 17 marzo 1852 fu nominato Commendatore della Corona Ferrea ed il 22 febbraio 1858 Cavaliere di Devozione dell’Ordine di Malta. Morì a Roma il 13 agosto 1873 e fu sepolto nell’Abbazia delle Tre Fontane. ENEA, suo fratello, nato in Ancona il 29 agosto 1819, continuò la famiglia; sposò in prime nozze il 27 gennaio 1846 la Nobile Niccolina dei Marchesi Puccetti di Cingoli (1822-1868) ed in seconde nozze la nobile Sofia Roncalli Benedetti (1831-1892), vedova del Marchese Nembrini Gonzaga; studiò all’Istituto Nautico e fu Capitano del Porto di Ancona dal 1845 al 1860. L’Imperatore Francesco Giuseppe d’Austria il 26 gennaio 1853 lo decorò della Croce d’Oro al merito; Pio IX per le prove di fedeltà dimostrategli nelle vicende politiche lo creò Cavaliere dell’Ordine di S. Gregorio Magno. Morì il 3 febbraio 1894.
Di questa famiglia non va omesso il ricordo del Conte PIETRO (1774-1838) che fu Console Veneto, poi Podestà di Ancona negli ultimi anni del Regno Italico e al tempo di Murat; morì senza figli. Fu suo fratello il Conte RAFFAELE (1780-1849) il quale, nel 1831, essendo Capitano di Porto in Ancona, favorì molto gli esuli come si legge nelle loro memorie. Erano entrambi figli di Giuseppe. Di Pietro esiste il ritratto con la fascia di podestà, bianca, rossa e verde.
La famiglia è iscritta nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1933, coi titoli di Conte (m.), Patrizio di Ancona (mf.) in persona di: GIUSEPPE, n. a Bologna 30 marzo 1881, di Giambattista (n. ad Ancona 20 gennaio 1850 † a Bologna 10 marzo 1906), di Enea, di Francesco; spos. 24 agosto 1915 con Raffaella dei Conti Milesi Ferretti.
Figli: GIOVANNI BATTISTA, n. ad Ancona 18 gennaio 1917; Clotilde, n. ivi 7 febbraio 1919; ALESSIO, n. ad Appigliano 6 luglio 1921; MARZIO, n. ivi 26 aprile 1923.
Sorelle (non iscritte nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933): Niccolina, n. a Bologna 24 luglio 1879; Elisa, n. ivi 13 marzo 1883; Agnese, n. ivi 21 gennaio 1885, spos. 8 giugno 1909 col Nobile Giuseppe Fronticelli Baldelli; Gabriella, n. ivi 4 giugno 1897, spos. 14 aprile 1920 con Francesco dei Marchesi Mancinforte Sperelli.
Zii, figli di Enea, di Francesco: FRANCESCO, n. ad Ancona 10 settembre 1855; ANTONIO, n. ad Ancona 6 ottobre 1857, spos. 23 agosto 1880 con Laura dei Conti Nasalli Rocca; Nicolina (non iscritta nell’Elenco 1933), n. ad Appigliano 8 agosto 1870, spos. 18 aprile 1893 col Conte Ingegner Edoardo Pichi.
Figli di Antonio, di Enea, di Francesco: CORRADO, n. ad Ancona 15 giugno 1881, † in Guerra 15 giugno 1915, Capitano del R. E., decorato di Medaglia di Bronzo Campagna di Libia, e Medaglia d’Argento nella Guerra 1915-18, spos. con Maria Filippetti; Camilla, n. ad Ancona 28 giugno 1885; Raffaella, n. ivi 11 dicembre 1886, spos. 24 agosto 1915 col Conte Giuseppe Milesi Ferretti; ENEA, n. ad Ancona 17 ottobre 1888, spos. 7 febbraio 1928 con la Marchesa Sandra Cavriani Arrigoni.
Figli di Corrado: CAMILLO, n. ad Ancona 17 luglio 1908, tenente nella R. Marina; Paola, n. ivi 24 marzo 1910; Anna Maria, n. ivi 15 aprile 1911; GIAN LUIGI, n. ivi 29 novembre 1914.
Figlie di Enea: Maria Clara, n. ad Ancona 29 dicembre 1921; Costanza, n. ivi 29 gennaio 1924; Magda, n. ivi 6 settembre 1925; Lidia, n. ivi 11 ottobre 1930.
p. c. b. o. [Pier Carlo Borgogelli Ottaviani]
Indice
Genealogia
Stemmi
MILESI FERRETTI
ARMA: Inquartato: nel 1° e 4° di azzurro al pino di verde uscente da la punta sul cui tronco è attortigliato un serpente di argento la cui testa esce da sopra al pino il quale è accostato e sostenuto da due leoni affrontati d’oro (Milesi). Nel 2° e 3° d’argento a due bande di rosso (Ferretti).
ORNAMENTI: Lo scudo è accollato all’aquila bicipite imperiale.
MOTTO: Cum feris ferus.
Storia
Personaggi
Dimore
Iconografia
Ritratti e dipinti
Archivio fotografico
Fonti
Giampiero Tiraboschi - ANAGRAFE DELLE PERSONE DELL’ALBINESE incontrate in documenti del XV – XVII secolo
Presso la Biblioteca Civica 'A. Maj' di Bergamo sono conservate le pergamene relative alle seguenti persone (per maggiori dettagli vai al sito):
Milesi Angelo di Giuseppe, di San Pellegrino, 1579 perg 3307
Milesi Antonio fu Bernardino, di Baresi ab. San Pietro d’Orzio, 1535 perg 0972
Bibliografia
http://www.treccani.it/enciclopedia/bianca-milesi_(Dizionario-Biografico)/