Moro
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1935, Appendice, parte II, pp. 361-362:
Antica e nobile famiglia bresciana. In una iscrizione lapidaria del 1223 è menzionato un VITTORIO a ricordo di un suo atto di pietà. È famiglia di parte ghibellina; un SAMUELE fu cacciato dai Guelfi nel 1267 e OTTONE nel 1319 fu ucciso durante la presa del Castello di Ghedi. LANFRANCO. uomo saggio nel governo della città, venne prescelto con altri nobili, a trattare nel 1330 la dedizione a Re Giovanni di Boemia ed infine MAFFEO fu dall’Imperatore Sigismondo chiamato fra i conti dell’Impero concedendogli, con Diploma datato da Cremona 14 gennaio 1414, in feudo nobile il Castello di Farfengo e la villa di Rudiano sulla riva sinistra dell’Oglio, con amplissimi privilegi; con diploma dato in Costanza il 12 gennaio 1415, assegnò anche lo stemma che i Moro avrebbero dovuto innalzare e che era di rosso a un leone (altri dice un grifone), nero, rampante, tenente una spada d’oro elevata sopra il capo.
Questo ramo potente della famiglia dovette estinguersi presto perché l’altro ramo, che giunse fino al principio del secolo XX, innalzò lo stemma, dell’albero di gelso, fruttato di rosso, e non rivendicò mai il titolo feudale di Conte di Farfengo. Il suo capostipìte fu GIACOMO che era Vicario in Montichiari nel 1437 e fu padre di GIO. PIETRO (viv. 1469), e avo di PIETRO, il quale al 25 novembre 1484 ospitò in una casa di sua proprietà, detta «le Chiaviche» in territorio di Poncarale, gli Ambasciatori che firmarono la pace tra Venezia e Lodovico il Moro ed ebbe, per l’ospitalità, dal Doge Giovanni Mocenigo privilegi ed esenzioni di dazi.
LODOVICO († 1547), figlio di Pietro, fu Dottore in Legge e coprì vare cariche pubbliche e il di lui figlio GEROLAMO (viv. nel 1588), fu pure laureato in legge; questi generò LODOVICO (viv. 1634), che fu padre di GEROLAMO (n. 1627). Questi dalla moglie nob. Cecilia Cazzago ebbe LODOVICO (n. 1680) che sposò la nob. Elena Bonati della quale nacque ANTONIO (n. 1725) che fu padre di CAMILLO LODOVICO che dalla moglie Giulia Zanetti ebbe parecchi figli; di questi soltanto LUIGI ebbe dalla moglie nob. Ippolita dei conti Cigola un’unica femmina, Giulietta (1848-1901) che andò sposa al conte Luigi Martinengo dalle Palle, e con lei si estinse la famiglia.
La famiglia è iscritta genericamente nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1922 col titolo di Nobile (mf).
f. l. [Fausto Lechi]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: D’oro all’albero di gelso al naturale sradicato, fruttato di rosso.
Alias (Arma antica): Di rosso al leone di nero, (talvolta un grifone), tenente nella branca destra una spada d’oro elevata in sbarra.
Storia
Personaggi
Dimore
Brescia
Sepolture
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Bibliografia
http://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-moro_(Dizionario-Biografico)/ http://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-antonio-moro_(Dizionario-Biografico)/