Oleari
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 890-891:
OLEARI o OLEARIO DI BELLAGENTE
Famiglia di origine pavese, che forse trae nome da «aulearius», cioè addetto all’aula o alla corte dell’imperatore. Fra i più antichi membri di essa si ricordano DANESIO, vissuto tra la fine del secolo XIII e il principio del seguente, e BASTIANO (1334) il quale, facendo parte del Consiglio di Credenza della città di Pavia al tempo di Roberto Spinola, Vicario Imperiale, sostenne doversi concedere a quei di Mortara la costruzione di un vallo a difesa della loro città minacciata dai Milanesi, un RUGGERO, che nel 1316 era dei consiglieri della sua città, ed un ENRICO, figlio di Uberto, che si trasferì a Voghera dove ebbe cariche pubbliche importanti come ambasciatore al Duca di Milano Galeazzo II e fu qualificato: «benemeritus patriae».
La genealogia sicura della famiglia comincia con AGOSTINO, figlio di Giovanni, eletto nel 1393 a rivedere gli Statuti cittadini e nel 1395 nominato console di giustizia Egli è forse una stessa persona con quell’Agostino, pubblico notaio di Pavia, che nel 1366 rogava un atto di donazione di Galeazzo II Visconti alle monache di S. Cristoforo di Pavia. Da Agostino nacquero ANTONIO e GIOVANNI ambedue notai. Quest’ultimo fu occupato nella cancelleria dei Visconti, dove assolse molti incarichi di fiducia e rogò il codicillo testamentario del duca Gian Galeazzo (1400); rogò tuttavia anche nell’interesse di privati, come attestano le sue imbreviature che nell’Archivio Notarile di Pavia vanno dal 1385 al 1424. AGOSTINO PAOLO, figlio del detto Giovanni, fu membro del Consiglio di Provvisione, lettore di diritto all’Università di Pavia, e GIO. DOMENICO, figlio di Agostino Paolo, il figlio di lui GIO. BATTISTA, e il figlio di quest’ultimo, FRANCESCO, furono dei decurioni della città di Pavia fino al 1549. Dopo la famiglia, che intanto assunse la denominazione di Bellagente da un GIOVANNI (1512-1587), del detto Francesco, che era così soprannominato, non figura più tra quelle decurionali, perché la stessa trasferì il suo domicilio prima nel luogo di Corteolona e indi in Campo Rinaldo. Un PIETRO ANTONIO (n. 10 dicembre 1652, † 1727) fu ascritto al Collegio dei Notai di Pavia; GIOVANNI ANDREA (n. 1680, † 1750) fu giureconsulto e autore di opere giuridiche. Nei tempi più recenti GIUSEPPE Oleario di Bellagente, fu capitano della Guardia Urbana, nominato nell’anno 1800 dal Commissario Imperiale Cocastelli o poi capitano della Guardia nobile del Regno Lombardo Veneto per brevetto 3 novembre 1815 del conte Alfonso Litta. Questi fece donazione dei suoi gioielli a beneficio della chiesa di S. Maria Beltrade in Milano. OTTAVIO (n. 21 ottobre 1783, † 31 marzo 1865) del predetto Giuseppe, spos. alla nobile Giuseppina Gallerani (1809) fu tenente di cavalleria e fece le campagne d’Italia e di Spagna (1809-1810). GIUSEPPE, figlio del predetto Ottavio (n. a Pavia 1° luglio 1810, † a Campo Rinaldo il 17 novembre 1882), spos. alla nobile Luigia Molossi dei Signori di Casalmaggiore, fu tenente nella Milizia Urbana di Pavia, indi nella Guardia Nobile Lombarda, dalla quale passò poi col grado di capitano nel Reggimento di Cavalleria Ungherese Conte Nostitz e nel 1859 nella Cavalleria Italiana col grado di maggiore. Con D. M. 15 maggio 1896 venne riconosciuto il titolo di nobile patrizio di Pavia trasmissibile ai discendenti maschi legittimi a favore di Carlo Fortunato Francesco Maria Oleari di Bellagente, nato a Milano il 26 ottobre 1848, spos. nel febbraio 1877 a Fanny Cornetti, ingegnere, autore di opere tecniche, morto a Campo Rinaldo il 12 settembre 1926. Con Decreto Presidenziale 14 dicembre 1926 lo stesso titolo venne riconosciuto anche ad Ercole Oleari di Bellagente, di Ottavio Carlo, nato a Campo Rinaldo di Miradolo il 26 novembre 1864.
I membri attualmente viventi sono:
OTTAVIO, di Carlo, di Giuseppe, n. Milano il 19 luglio 1886, spos. a Milano il 30 agosto 1913 ad Ada Sonino (n. a Genova il 25 gennaio 1893), avvocato, cav. della Corona d’Italia, Vice Pretore onorario a Milano.
Figli: Diana, n. Milano il 27 agosto 1914; Carla, n. ivi l’11 agosto 1916; EDOARDO, n. Milano, il 1° luglio 1918.
Ercole, di Carlo, di Ottavio nato a Campo Rinaldo di Miradolo il 26 novembre 1864, sp. 24 ottobre 1885 con Marcellina Volpi di Ambrogio, n. Milano, il 29 gennaio 1868.
Figli: Anna, n. Milano l’8 gennaio 1888, spos. Milano 17 gennaio 1918 col Cav. Eugenio Norsa; Andreina, n. ivi il 8 gennaio 1889, sp. 6 dicembre 1930 col Cav. Rag. Aldo Raimondi; Laura, n. ivi il 13 maggio 1894, sp. il 31 marzo 1924 coll’arch. nobile Augusto Alpago; ETTORE, n. ivi l’11 aprile 1897, volontario di guerra, ex tenente degli alpini, mutilato, decorato con 2 medaglie al valore, sp. Milano il 16 maggio 1925 con Carla Fumagalli n. l’8 giugno 1903.
Figli di Ettore: ERCOLE, n. Milano il 14 marzo 1926; ERMINIO, n. ivi il 7 aprile 1927; Marcella, n. ivi il 7 novembre 1929.
c. m. [Cesare Manaresi]
Ivi, Appendice, Parte II, p. 408:
Nel 1549 allorché per ordine dell’Imperatore Carlo V fu dato nuovo ordinamento al regime, della città di Pavia, la famiglia Oleario venne ricompresa fra quelle Nobili e Patrizie che seder dovevano nei Consigli Generali e dal maggio di detto anno venne inscritta tra le famiglie decurionali negli «Ordincs pro regimine celeberrimae ticinensis reipublicae».
Quanto al secondo cognome di «Bellagente», venne usato per la prima volta in pubblici documenti dal Nobile GIOVANNI nel 1564. Secondo una tradizione detto predicato avrebbe avuto origine al tempo della dominazione spagnola in Lombardia. All’arrivo di una Regina in Pavia, le avrebbero fatto omaggio tra le Guardie Nobili della città due gentiluomini della famiglia Oleario di bello e prestante aspetto, sì che essa avrebbe esclamato: «che bella gente!».
Tale scena sarebbe stata riprodotta in un quadro dell’epoca che per certa testimonianza fu conservato fino al 1840 nel palazzo comunale della città.
v. s. [Vittorio Spreti]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: Troncato semipartito, al 1° di oro all’aquila bicipite di nero linguata di rosso coronata del campo sulle due teste, tenente con l’artiglio destro un ramo di quercia, col sinistro una ghirlanda di alloro a corona, il tutto di verde; al 2° d’oro a tre olle, ansate, di creta, al naturale; al 3° d’azzurro a tre bande d’argento.
Storia
Personaggi
Dimore
Milano, Campo Rinaldo (Pavia)