Pecorara
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. V, p. 223:
La famiglia Pecorara di Pavia figura nell’elenco delle 168 famiglie alle quali fu affidato da Carlo V imperatore il governo di quella città nell’anno 1549. Ha per capostipite FRANCESCO, testante nel 1602 a rogito del notaio Fabio Crivelli di Pavia, a favore dei figli ANTONIO MARIA, BONIFACIO e CESARE. Da Cesare deriva una linea, oggi estinta, che nel 1778 era rappresentata da GIROLAMO, appartenente al Collegio dei nobili giurisperiti e al ceto decurionale di Pavia, e che con Sovrana Risoluzione 27 novembre 1816 ottenne la conferma della antica nobiltà in persona dei fratelli GIACOMO e ANTONIO, figli del predetto giureconsulto Girolamo. Da Bonifacio discende invece la linea tuttora fiorente, che ottenne il riconoscimento del titolo di patrizio di Pavia per maschi con decreto ministeriale 27 luglio 1916.
La famiglia è iscritta nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. col titolo di patrizio di Pavia (m.), ed è rappresentata da:
CESARE CAMILLO, n. Pavia, 30 gennaio 1901, figlio di Paolo (n. Pavia, 5 ottobre 1870, † Milano, 8 marzo 1910; sp. Milano, 18 novembre 1894: Adele Polli, di Giuseppe), di Cesare (n. Pavia, 3 luglio 1842, † 5 luglio 1921; sp. Ovada, 20 settembre 1865: Giacinta Giangrande, di Giacomo), di Paolo (n. Pavia, 4 marzo 1812, † ivi, 30 marzo 1876; sp. ivi, 8 maggio 1831: Maria Bassini, di Giacomo), di Camillo (n. Pavia, 14 settembre 1783, † ivi, 9 ottobre 1853; sp. Mirabello Pavese, 26 ottobre 1805: Cristina Sacchi, di Paolo), di Pier Giovanni (n. Travaco Siccomario, 30 gennaio 1752; sp. Pavia, 28 gennaio 1781: Maria Bragheta, di Gio. Battista), di Gaspare (n. Travaco Siccomario, 7 febbraio 1712; sp. ivi, 8 gennaio 1739: Giulia Besostra, di Giovanni), di Lelio Antonio, vivente nel 1678 (sp. con Angela Monica), di Bonifacio (marito di Anna Maria Crosio Moroni, di Lelio (marito di Giuliana Albergati), di Bonifacio, di Francesco.
Fratello: ALDO, n. Milano, 11 maggio 1904.
Prozia: Teresa, n. Pavia, 22 aprile 1845; sp. 26 maggio 1866 a Pompeo Giangrande di Ovada, di Paolo, di Camillo, di Pier Giovanni suddetti. Zio: GIACOMO, n. Pavia, 17 dicembre 1879, di Cesare, di Paolo, di Camillo.
Cugina: Cesarina, di Giacomo, di Cesare, di Paolo.
Altri congiunti: Paola Camilla, n. Soresina, 15 luglio 1869; sp. maggio 1893 a Giuseppe Lusignani di Parma, figlia di Camillo (n. Pavia, 30 gennaio 1832, † Parma, 7 febbraio 1913; sp. Cava Manara, 17 luglio 1867: Rachele Balzari, fu Gaetano), di Paolo, di Camillo, di Pier Giovanni suddetti,
c. m. [Cesare Manaresi]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: D’azzurro alla pecora d’argento passante sulla pianura erbosa, accostata a destra da un albero al naturale nodrito sulla stessa pianura, col capo d’oro all’aquila di nero coronata del campo, ad un filetto metà di rosso e metà scaccato d’argento e di rosso, di sei pezzi, sulla partizione. (Riconosc. 1916).
CIMIERO: Leone d’oro nascente, tenente con la branca sinistra una spada d’azzurro.
Storia
Personaggi
Dimore
Sepolture
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1451.