Poggio (del)
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. V, pp. 423-424:
Una tradizione vuol far derivare questa famiglia pavese dalla casata dei Poggi o Del Poggio, originaria di Lucca e diramatasi in Bologna, forse perché l’arma di questa è uguale a quella dei Del Poggio di Pavia. Comunque le prime certe notizie di questa casata risalgono al 1° maggio 1244 in Pavia e in un atto di liberazione e rinunzia fra Morello e Gilio de’ Giorgi, ove sono menzionati ALBERTO e LAFRANCO de Podio di Mornico, i quali figurano anche in altro atto di divisione fra i Giorgi, atto rogato da Lafranco de Torricella l’11 gennaio 1256. In altro istrumento 23 maggio 1358 i fratelli ALBRICO (detto Pellato), LAFRANCO e GIACOMO, del qm. Goffredo, abitanti in Pinerolo Oltre Po Pavese, confessano verso Guglielmo de’ Mezzabarbi, istrumento rogato dal notaro Tomeino de Magnano. Con rogiti del notaro Giovanni de Oleari, 5 febbraio 1388, ALBERICO, del qm. Uberto (probabilmente altro figlio del su nominato Goffredo), vende per 60 fiorini d’oro, a Giorgio Ranghi dei beni siti in Redavalle Oltre Po. Con altri rogiti di detto notaro, del 6 febbraio successivo, detto Alberico e PERINO, suo figlio, confessano verso Giorgio de Rossi.
Da costoro ha principio l’albero genealogico documentato e ininterrotto sino agli attuali viventi. I Del Poggio nel 1406 abitavano in Pavia, come risulta da istrumento di vendita, del 29 dicembre di detto anno, fatta in Pavia dai fratelli GIACOMO e ZANINO, del qm. GIACOMO, di una casa nella Parrocchia di S. Savino nel borgo dì S. Giustina, e a favore di Zanino de Oldradi, rogato da Anserino di Torredano.
GUNIFORTO, figlio di CONTARDO, del su nominato Pierino, figura nel 1450 fra i lettori dello Studio pavese. Furono notai: LORENZO nel 1454, BERNARDO nel 1494, BERNARDINO, di Guniforto, nel 1511, e BENEDETTO, di Bernardo, nel 1523.
GIOVANNI AMBROGIO fondò doti e fece dipingere da Agostino da Pavia una cappella nella chiesa di S. Primo, dedicata il 4 aprile 1498 al Beato Giacomo Filippo da Faenza per una guarigione ottenuta. I Del Poggio nel 1549 furono ammessi fra le famiglie nobili e patrizie decurionali di Pavia con tutte le prerogative e diritti spettanti a quel ceto. Nel 1593 GIOVANNI istituì un legato perpetuo di 500 ducati napoletani a favore di GIOVANNI ANGELO, suo fratello, e dei discendenti maschi all’infinito; GIULIO CESARE Del Poggio, Alfieri, nel 1624 fu luogotenente delle strade in Pavia e CLAUDIO nel 1781 fu ammesso nel Collegio dei Nobili Fisici della città. Altro CLAUDIO nel 1782 fu arcidiacono della Chiesa pavese; FRANCESCO, figlio dell’avvocato CARLO MAURILIO, passato ai servizio del re di Napoli, fu capitano della 6a Compagnia Artiglieri a piedi in Otranto, indi addetto al presidio di detta piazza come risulta da sua procura 5 maggio 1812 a suo fratello PIETRO TOMMASO, alfiere, che nel 1816 si stabilì in Milano ove aveva sposato Cecilia Sempreri, mentre il fratello Francesco si stabilì in Napoli coi figli, uno dei quali, ELISEO, stabilitosi poi in Aversa, godè del legato dei 500 ducati, passato, dopo la sua morte, a CARLO, suo nipote, figlio di GIOVACCHINO. Con D. M. del 1887 a questa famiglia fu riconosciuta l’avita nobiltà e con D. M. del 1895 il tit. di nobile patrizio di Pavia.
La famiglia è iscritta nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. coi titoli di nobile (mf.) e patrizio di Pavia (m.), in persona di CLEMENTE, di Luigi Carlo, di Siro.
Fratelli: ANTONIO, PAOLO e CESARE.
Figli di Antonio: LUIGI, CLEMENTE FRANCESCO e CARLO.
Figli di Paolo: Camilla, LUIGI, GIUSEPPE e Carla.
v. s. [Vittorio Spreti]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: Troncato: nel 1° d’oro all’aquila di nero; nel 2° d’azzurro al monte di sei cime d’argento movente dalla punta.
Alias: D’azzurro a un monte di sei cime d’argento, movente dalla punta, col capo d’oro carico di un’aquila di nero.
Storia
Personaggi
Dimore
Pavia e Barbianello