Roncalli
Questa grande casata ha regalato non solo a Bergamo, ma al mondo intero, un personaggio straordinario che con il suo vivo amore universale ha gettato nuova luce sul messaggio di Cristo ed ha saputo sintetizzare in modo mirabile il rispetto per la tradizione e lo slancio per l’innovazione: Angelo Roncalli, Papa Giovanni XXIII.
La sua famiglia come tutte quelle Roncalli hanno origine, secondo l’abate G.B. Angelini dalla contrada di Roncallia, vicino a Cepino in Valle Imagna, "d’onde il ceppo de Roncalli quivi e pel mondo ha dilatato i rami".
Un ramo risedette nell’Isola dove la famiglia dei conti Roncalli di Montorio ebbe sino a pochi anni or sono vaste proprietà ed una villa. La famiglia di Papa Giovanni XXIII coltivava terreni a sotto il Monte e quando egli era Nunzio e Cardinale passava ivi a Ca Maitino le sue vacanze.
Furono mercanti in Bergamo, in Sant’Andrea (1353) e in San Lorenzo (1472); Lanfranco Frosio de Roncala’ fu fatto cittadino nel 1476; Antonio trafficava in fiorini con i Cassotti de Mazzoleni (1471); Abbiamo i Roncalli del Negro 1501 con casa in via Pignolo 74 che con la n. 76 alla fine del ‘400 apparteneva a Marco di Guglielmo Roncalli, del ramo dei Bramini. Quali rapporti con i del Negro Gandinesi? Marco e Nicolò furono tra i deputati di Vicinia nel Consiglio comunale del 1516.
Guglielmo fu tra gli ambasciatori a Venezia contro gli effetti della costruzione delle Mura.
Abbiamo poi tra le principali famiglie patrizie di Bergamo quella dei Roncalli conti di Montorio con capostipite Gian Martino di Marco (nella cui casa in S. Eufemia Giuseppe del Negro Roncalli stipulò un atto nel 1576). A questa famiglia appartenne il conte Ludovico, che compose opere "per chitarra spagnola" (1692) Pietro (1604) fu cavaliere gerosolimitano e Gerolamo (1619) cavaliere di San Marco; a fine secolo si distinguono i medici Francesco e Costantino. Antonio, municipalista repubblicano e prefetto del Dipartimento del Lario, il fratello Ferdinando, ufficiale della Guardia nazionale, e il figlio Francesco, patriota esule a Lugano e Torino, poi senatore e primo presidente del Consiglio provinciale (1867-70). Da metà ‘700 ebbero il palazzo in Salvecchio ora sede universitaria, che, al tempo di Antonio, fu affrescato da Comerio e Bonomini. A fine ‘800 il conte Antonio, studioso di scienze e deputato, investì nell’adozione della locomotiva Thompson per la risalita del viale delle Mura e patrocinò la scuola all’aperto del professor Fratus; il dottor Francesco, otorino, fu patrono della Poliambulanza istituita nell’attuale piazza della Repubblica. Il conte Guido Ambasciatore e il Co Prof. Francesco docente d’Archeologia il palazzo Roncalli in via Salvecchio era della famiglia Fino sino al 1671 quando fu acquistato dai Colleoni e nel 1754 passò ai Roncalli e ceduto nel 1962 al Comune di Bergamo che lo destinò all’Università! (Castoldi, p. 400). [GPA]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: Troncato: nel 1° di rosso al castello col mastio sorgente al centro, merlato alla ghibellina, il tutto d’argento; nel 2° fasciato d’argento (alias: d’azzurro) e di rosso di sei pezzi, al palo d’azzurro movente dalla porta del castello alla punta, sopra il tutto del secondo (Conti di Montorio; Stemma presentato per il riconoscimento della nobiltà nel 1819 - Camozzi 1671).
Alias: Troncato: nel 1° d’azzurro (alias: di rosso) al castello merlato d’argento; nel 2° fasciato d’argento e di rosso di sei pezzi al palo d’azzurro (alias: di verde) movente dalla porta del castello alla punta (Roncalli del Negro; Muletti n. 268).
Alias: Al secondo palato di sette pezzi al centro d’azzurro, ai lati d’argento e di rosso (Camozzi, n. 1692, Manganoni 65).
Alias: Troncato: di rosso e d’argento al monte di tre cime di verde movente dalla punta sostenente sulla vetta mediana una torre d’argento, l’uno e l’altra sopra il tutto (Roncalli dell’Isola; Muletti n. 341, Camozzi 2211).
Alias: Troncato: nel 1° d’azzurro al castello torricellato e col mastio al centro, il tutto merlato, d’argento, alla porta di nero, carica di un guerriero d’argento; nel 2° d’argento al palo diminuito di nero ed alla fascia di rosso sul tutto (Roncalli Frosio; Pagano 125).
CIMIERO (dei conti di Montorio): Aquila nera col volo spiegato, coronata.
ORNAMENTI: Lo scudo sormontato da corona comitale, sormontata da elmetto affacciato d’argento chiuso grigliato di nobile, orlato e colla visiera d’oro, sormontato da corona di nobile a tre fiori, il centrale affacciato, i laterali di profilo, e due perle fra i fiori; cuscinetto sotto la corona.
Storia
Personaggi
Dimore
Bergamo
Sepolture
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Presso la Biblioteca Civica 'A. Maj' di Bergamo sono conservate le pergamene relative alle seguenti persone (per maggiori dettagli vai al sito):
Roncalli Lorenzo di Antonio Nigro, di Bergamo, 1478 perg 0111
Roncalli Stefano fu Giacomo, ab. Grezalfono (Pontida), 1478 perg 0111
Bibliografia
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. V, pp. 785-787:
La famiglia Roncalli ebbe origine e cognome dalla Roncaglia di Cepino in Valle Imagna 1335; (Mozzi c. 181); come i Piazzalunga della Roncaglia (1359).
BERTRAMO, detto Zucco (1358), ANDREA, detto Rossino (1360), BONETTO, detto Quadro (1406), MARTINO, detto Maytino (1418), GIACOMO, detto Bragino (1459), LANFRANCO, detto Frosio (1460), ANTONIO, detto Negro (1462), ed altri detti Gobbi, Reta, Petafini o Bellanni tutti dei Roncalli di Valle Imagna dettero origine a varie diramazioni ed a nuovi cognomi nella città, nella provincia di Bergamo ed anche fuori, a Rovigo (Gobbi), a Venezia ed a Ravenna (Reta), a Napoli ed in Calabria (Quadri: Vedi Albero della famiglia Roncalli con li soprannomi nella Biblioteca Civica di Bergamo).
Si trovano a Bergamo in S. Andrea (1353), a Pontida (1409), a Villa d’Adda e Carvico (1431), a Camaitini di Sottoilmonte (1499), a Mapello (1540), a Chignolo (1554), a Bonate (1556), a Madone (1605), a Roma (1611), a Udine e Rovigo (1628), a Foligno (1633). Si imparentarono coi Bonghi (1551), coi Carrara (1585), cogli Agosti e coi Garzoni di Venezia (1604), coi Brembati (1631), coi Moroni, Terzi, Medolago, Alessandri, Passi e Tassi, per le nozze di sei figlie di MARIO Roncalli delle quali si ha notizia in un documento del 1654.
A Bergamo un Roncalli fu presidente del consorzio di Pignolo nel 1493, alcuni del ramo di Negro e di Martino, come nobili (1511), entrarono nel consiglio cittadino (1532), GIROLAMO fu cavaliere aurato di S. Marco (1619); PIETRO, cavaliere gerosolimitano (1604); RODOLFO, arcidiacono (1656); ebbero titolo di conte per l’acquisto del feudo di Montorio, ducale (1687; Mozzi c. 165).
Nel consiglio di Bergamo entrarono GIROLAMO (1531), NEGRO (1532), GIAN GIACOMO (1545), GUGLIELMO (1552), GIUSEPPE (1566), NICOLA (1576), GIROLAMO (1584), ANTONIO (1604), MARCO (1623), ERCOLE (1649), MARTINO (1653), ANTONIO MARIA (1672), e poi i conti MARTINO (1689), ANTONIO MARIA (1690), FRANCESCO (1691), FERDINANDO (1701), ANTONIO MARIA (1722), FRANCESCO MARIA (1749), LODOVICO (1768), ANTONIO MARIA (1787), GIUSEPPE MARIA (1788), e FERDINANDO MARIA (1796).
Da Francesco, figlio di Giovan Martino e dalla contessa Antonia Vimercati Sanseverino (1660), figlia di Giov. Battista e della contessa Maria Secco Suardi, son nati Elena sposata prima ad Andrea Mozzi e poi ad Ottaviano Vimercati (1725), Barbara sposata al conte Domenico Angelini ed il conte ANTONIO.
Da Antonio e dalla contessa Maria Secco Suardo (1700) è nato FRANCESCO.
Da Francesco e dalla contessa Giulia Albani (1759) son nati GIUSEPPE, FERDINANDO, Caterina in conte Gentile Benaglio e ANTONIO, che fu prefetto del dipartimento del Lario.
Da Antonio e dalla contessa Teresa Bellati (1794) son nati Caterina (1798) in conte Orazio Colleoni Porto di Vicenza, Giulia (1804) in Gianforte Suardi e FRANCESCO (1795). Fu questi tra gli emigrati a Lugano ed a Torino dove presentò a re Carlo Alberto i compagni d’esilio; fu senatore del Regno dal 1860, venne eletto presidente del Consiglio Provinciale di Bergamo e venne rieletto per dodici volte di seguito.
Da Francesco e dalla nob. Lucia Sonzogno (1832), è nato ANTONIO (1833); cultore delle scienze fisiche e matematiche diede alle stampe saggi dei suoi studi; fu eletto deputato al Parlamento per molte legislature.
Da Antonio e dalla contessa Laura Moroni (1858), sono nati FRANCESCO (1859), ALESSANDRO (1860) e GIULIO (1865, † 1914).
Da Francesco e dalla nob. Elisa Finardi (1859) sono nati: Laura in Calvi (1888), GUIDO (1890), sposato con la contessa Antonietta Conestabile della Staffa (1930), e Maria (1896) in Guido Guffanti (1931).
Nell’elenco 1815-1828 sono iscritti ANTONIO e FERDINANDO; in quello del 1840 FRANCESCO e ANTONIO MARIA col titolo di conte che compete a tutti i maschi della famiglia.
La famiglia è iscritta nell’Elenco Nobiliare Ufficiale Italiano coi titoli di nobile (mf.), conte di Montorio (m.), in persona di:
FRANCESCO, di Antonio Maria, di Francesco.
Figli: Laura in Calvi; GUIDO, Anna Maria in Guffanti.
Fratelli: ALESSANDRO, GIULIO († 1914).
g. l. [Giuseppe Locatelli]
RONCALLI BENEDETTI
ARMA: Partito: nel 1° troncato: a) d’azzurro al castello d’argento, aperto e finestrato di nero, fondato sulla troncatura; b) di argento a tre pali, quello di mezzo d’azzurro e i due laterali di rosso (Roncalli); nel 2° d’azzurro braccio destro di carnagione benedicente, posto in palo, e sormontato da tre gigli d’oro male ordinati (Benedetti).
DIMORA: Bergamo e Foligno. Ramo dell’omonima famiglia bergamasca, che venne ascritta al Patriziato di Foligno con GIACOMO FRANCESCO e GIOVANNI BATTISTA nel 1807.
La famiglia è iscritta nell’El. Uff. Nob. Ital. col titolo di patrizio di Foligno (mf.), in persona dei discendenti dai predetti.
v. s. [Vittorio Spreti]
ALBERTO CASTOLDI, Bergamo e il suo territorio, Dizionario Enciclopedico, Bergamo, Bolis Editore, 2004, p. 668-670:
Famiglia originaria di Cepino in Valle Imagna, dove una contrada porta il nome di Roncaja. Un ramo si sviluppò nell’Isola ed è registrato nel 1497 a Camaitino di Sotto il Monte, luogo di origine di papa Roncalli, Giovanni XXIII. Altri Roncalli furono mercanti in Bergamo, in Sant’Andrea (1353) e San Lorenzo (1472); Antonio trafficava in fiorini con i Cassotti de Mazzoleni (1471); un Lanfranco Frosio de Roncalli fu fatto cittadino nel 1476. Marco e Nicolò furono tra i deputati di Vicinia nel Consiglio comunale del 1516 e Guglielmo fu tra gli ambasciatori a Venezia contro gli effetti della costruzione delle Mura. Tra ‘500 e ‘600 li troviamo attivi a Udine, Rovigo e Roma. Si imparentarono con i Tasso, corrieri postali (1480), e i Bonghi (1593), e nel ‘600 con le principali famiglie patrizie di Bergamo; Pietro (1604) fu cavaliere gerosolimitano e Gerolamo (1619) cavaliere di San Marco; a fine secolo si distinguono i medici Francesco e Costantino e il conte Ludovico, che compose opere “per chitarra spagnola” (1692). Nel 1687 un ramo ottenne la contea di Montorio; ne discesero Antonio, municipalista repubblicano e prefetto del Dipartimento del Lario, il fratello Ferdinando, ufficiale della Guardia nazionale, e il figlio Francesco, patriota esule a Lugano e Torino, poi senatore e primo presidente del Consiglio provinciale (1867-70). Da metà ‘700 ebbero il palazzo in Salvecchio ora sede universitaria, che, al tempo di Antonio, fu affrescato da Comerio e Bonomini. A fine ‘800 il conte Antonio, studioso di scienze e deputato, investì nell’adozione della locomotiva Thompson per la risalita del viale delle Mura e patrocinò la scuola all’aperto del professor Fratus; il dottor Francesco, otorino, fu patrono della Poliambulanza istituita nell’attuale piazza della Repubblica.
Sitografia
http://www.treccani.it/enciclopedia/angelo-giuseppe-roncalli/