Savalli
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1935, Appendice, II, p. 572:
SAVALLI o SAVALLO
In Valle Sabbia, sopra Brescia, vi è il paese di Savallo dal quale ebbe origine questa nobile famiglia che fu inscritta al Consiglio Generale della Città di Brescia nel 1571. I primi che compaiono sono nell’estimo visconteo del 1388, e si chiamavano precisamente taluni Astolfini altri Pilotti de Savallo. Il ramo che giunge fino a noi discende da DONATO, vivente sul finire del sec. XV, padre di GIACOMO FRANCESCO e avo di CIPRIANO, notaro e cancelliere della Curia Vescovile. Questi fu padre di un altro GIACOMO FRANCESCO (n. 1528) che generò TIBURZIO (n. 1561) e venne ammesso nel Consiglio Generale della Nobiltà bresciana. Tiburzio ebbe un figlio di nome CIPRIANO e da esso elenchiamo la discendenza da padre in figlio, seguendo il filo genealogico: GIOVANNI PAOLO (n. 1657); GIUSEPPE GAETANO (n. 1697); ORAZIO (n. 1741) sp. Lucia Balzarini; PIETRO BENEDETTO che sposò la nob. Catterina Borgondio dalla quale ebbe: ORAZIO (n. 1815) morto celibe; GAETANO, n. a Verolanuova il 4 gennaio 1827, e PAOLO (n. 15 dicembre 1829, morto nel 1872), che dalla moglie Luisa Franceschini ebbe LUIGI, n. a Gargnano 30 genn. 1862, morto a Milano il 28 luglio 1933. Questi passò da Roma, ove abitava nel 1866, a Milano, dove fondò e diresse la nota Guida Savallo, tipica fra le guide cittadine. Con lui s’estinse la famiglia. È questa iscritta genericamente nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1922 col titolo di Nobile (mf.) in persona dell’ultimo riconosciuto ORAZIO q.- Gaetano (1818).
f. l. [Fausto Lechi]
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ARMA: Di verde al cane levriere rampante d’argento, collarinato di rosso.
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Brescia