Signori (de)
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. VI, p. 320:
Vuole una tradizione, non sappiamo quanto fondata, che le famiglie Signori, Comenduni, e Signori da Comenduno abbiano avuto comune capostipite in un cavaliere del seguito di Federico II di Svevia, certo Weber o Wapper, investito del feudo di Comenduno, onde i discendenti furon detti Weber, Signori di Comenduno, Comenduni e semplicemente Signori. Ma molti alberi genealogici dell’Archivio vecchio municipale di Bergamo ed un diploma di nobiltà rilasciato il 12 maggio 1789 a don LUIGI, GIOVAN FRANCESCO e GIACOMO ANTONIO di Albino, figli di Marco qm. Giovan Giacomo, fanno capo a Giroldo, figlio di Gataldo de Signori di Comenduno, cittadino di Bergamo fino dal 1278.
Questa famiglia bergamasca diede uomini illustri nelle prelature e nelle armi. Il Calvi, nel Campidoglio, pag. 138, ricorda BARTOLOMEO de Signori, capitano imperiale, acclamato spesso dai suoi soldati col grido: «Viva Bartolomeo da Bergamo»: egli cadde combattendo contro gli svedesi presso Nardlinghen nel 1634. Nella Scena letteraria, pag. 239, loda il card. GIOVAN FRANCESCO Comenduno, n. a Venezia ma bergamasco d’origine, celebre per le molte legazioni in Inghilterra, in Polonia, alla Corte imperiale e nel Concilio di Trento. Apparteneva a questa famiglia mons. Giosuè Signori, vescovo di Fossano, poi di Alessandria e da ultimo di Genova, dove morì pochi anni or sono.
Col cognome Comenduno o Signori di Comenduno entrarono nel Consiglio di Bergamo: COMINO e ISNARDO nel 1433, CARLO nel 1476, PIETRO nel 1484, ANGELO nel 1489, LEONARDO nel 1496, SCIPIONE nel 1502, ALESSANDRO nel 1512, GIROLAMO nel 1520, MARC’ANTONIO nel 1526, GIOVAN FRANCESCO nel 1532, e così di seguito fino a GIUSEPPE nel 1763-1780 e PIETRO nel 1765-1787.
Nell’Elenco del 1828 ed in quello del 1840 è iscritto Comenduno MARCANTONIO quondam Carlo. Aveva ottenuto il riconoscimento della nobiltà il 19 nov. 1820.
Nell’Elenco del 1828 sono iscritti inoltre: Signori (De) LUIGI, GIACOMO ANTONIO, FRANCESCO e GIOVANNI quondam Marco, già riconosciuti nobili 8 ottobre 1818 Nell’Elenco del 1840 sono ancora iscritti: FRANCESCO e GIOVANNI.
La famiglia è iscritta nell’El. Uff. Nob. Ital. del 1922 col titolo di nobile (mf.), in persona degli ultimi riconosciuti ANTONIO, FRANCESCO, GIOVANNI, di Marco (1818).
g. l. [Giuseppe Locatelli]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: Di verde al palo partito di rosso e d’oro accostato d’ambo i lati da tre caprioli d’oro rovesciati. (Da un diploma di cittadinanza della città di Bergamo. Raccolta Camozzi, n. 3253).
Alias: D’azzurro al palo d’oro accostato d’ambe i lati da tre caprioli d’oro rovesciati. (Raccolta Camozzi, n. 3275; raccolta Muletti, n. 112).
Alias: Idem, idem, col cimiero: drago nascente di verde e nero tormentato al collo di una vera d’argento.
ORNAMENTI: Cappello da cardinale e mitra arcivescovile coi pastorali delle due dignità; diverse bandiere, tra cui una dell’Impero Romano colla sigla S.P.Q.R. (Stemma in pietra a Bagnatica e ad Alzano Maggiore; raccolta Camozzi, 3436).
Storia
Personaggi
Dimore
Sepolture
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Bibliografia
http://www.treccani.it/enciclopedia/beppe-signori/
http://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-signori_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/