Tasso

Da EFL - Società Storica Lombarda.
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Spreti, vol. VI, p. 551
Tassi di Celladina (Spreti, vol. VI, p. 551)
Spreti, vol. VI, p. 551
Spreti, vol. VI, p. 551
Spreti, vol. VI, p. 551

È, quello dei Tasso, un esempio di grande interesse per come una famiglia partendo via via da un paesino nascosto tra i monti abbia potuto, emergere rapidamente e affermarsi per secoli in varie attività in modo eccellente.

Furono straordinari imprenditori, veri creatori di una gestione altamente innovativa di un attività importantissima come la Posta, impresa che essi diffusero in tutto l’Impero, nello stato Pontificio, nella Serenissima, nel regno di Spagna, nei Paesi Bassi.

Non solo, ma dal ceppo dei Tasso fiorirono poeti dell’importanza di Torquato, di Bernardo, ma pur anche di Enea; filosofi come Ercole; storici dell’arte come Francesco Maria Tassi; eminenti Religiosi come il Canonico Gian Giacomo, co-fondatore della Confraternita dei bergamaschi a Roma e il Vescovo Luigi.

Furono anche committenti di importanti palazzi, ville, Conventi, Cappelle, monumenti che a Bergamo e altrove lasciarono un importante segno. Furono anche committenti e collezionisti di dipinti di eccellenti maestri soprattutto italiani e fiamminghi.

I vari rami ebbero dagli Imperatori e da vari Sovrani numerosissimi riconoscimenti nobiliari.

Altro aspetto singolare è che essi diramatisi in Italia e in Europa in ben 12 rami, mantennero il nome, seppur con piccole variazioni ed una fondamentale unitarietà e legame con le origini, malgrado l’importanza principesca - non certo solo formale - del ramo principale che divenne sì Torre e Tasso (Thurn und Taxis), ma pur sempre Tasso.

Circa le origini della famiglia, a parte quelle leggendarie da tempo confutate, taluni storici avevano detto essere Almenno e solo successivamente Cornello de Tassi.

Questa ipotesi è ora contestata da documenti e anche dalle argomentazioni enunciate nel suo accurato studio da Mangili (Padre Tosino) circa la illogicità di una risalita da un ambiente più ricco a quello alpestre ben più povero, ma sopratutto dalla famiglia Tasso - compresi gli stessi principi Thurn und Taxis - che si dichiarò sempre negli atti notarili antichi originaria di Cornello. e della piccola frazione Bretto.


Per avventurarci in questa famiglia dove spiccano personaggi di straordinaria importanza sia come imprenditori “internazionali” ante litteram per un sevizio essenziale, ma anche poeti famosi come Bernardo e Torquato, ecclesiastici e altri uomini di cultura, occorre analizzare le fonti e i vari rami che con i loro nomi spesso simili possono indurre confusione. Quanto ai nomi delle famiglie, seguendo l’ordine cronologico delle diramazioni, abbiamo partendo da Omodeo (in atti 1309) si stacca con suo pronipote Guarisco il primo ramo di Bergamo.

[GPA]


Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. VI, pp. 551-552:

TASSO, TASSI, TAXIS, ecc.

La famiglia Tasso, detta negli antichi documenti Tassi, Tassis, Tarsis o del Cornello, ebbe origine dalla contrada del Cornello in Val Brembana, ed esercitò in questa Valle l’ufficio di corriere; ma diramò ben presto in diversi villaggi, dando origine ai nomi di Tassi del Cornello, d’Almenno, della Piazza, di S. Pietro d’Orzio, di Camerata, del Biette, d’Arco ed a quelli di Bordogna de’ Tassi, De Leidi de’ Tassi del Cornello e dei Gazotti e Guarisco de’ Tassi.

Essi scesero a Bergamo nella prima metà del secolo XIV. Infatti sono indicati come cittadini un GIOVANNI di Passio de Marchi de Tassi del Cornello, abitante a S. Pancrazio, e nel 1350 un MARCHISIO, del fu Passio de Tassi del Cornello.

Ricca di censo, si estese ben presto fuori di Bergamo introducendo ovunque le poste e prestando ai privati ed ai principi servigi di corriere.

Anzitutto riorganizzarono il servizio delle poste per la Serenissima Repubblica di Venezia; poi, spintisi ovunque giungevano i nunzi ed i mercanti di Venezia, tesero sopra tutta l’Europa la rete delle loro poste e ottennero privilegi dal pontefice, dagli imperatori e dai re. Nel secolo XVI, i Tassi furono Gran Mastri delle poste, contemporaneamente a Venezia, a Genova, a Roma, nella Spagna, nelle Fiandre, in Germania e nell’Austria dove raggiunsero i più alti gradi della nobiltà.

In Germania furono ministri generali delle poste i Thurn e Taxis, principi di Ratisbona, fino alla fine del secolo passato.

Tutte le famiglie Tasso s’illustrarono nelle armi, nelle prelature e nelle lettere. Bastano i nomi di BERNARDO e di TORQUATO, che recavano nelle vene il sangue del Cornello.

I Tassi ebbero palazzi in Val Brembana, al Cornello, al Bietto, a Zogno ed a Bergamo in piazza Tassis nell’alta città, fabbricato da Gabriele, fratello di Agostino, mastro delle poste pontificie nel XVI Secolo, ora convento delle Suore Domenicane, ed in via Pignolo, poi Vimercati-Sozzi ed ora Baldini, su area comperata da Francesco Tassi e venduta dagli, eredi dei Gazotti de’ Tassi, costruito verso giardino, dal conte DOMENICO Tassi e verso la. contrada molto anteriormente dal conte Ercole nel XVI secolo. In questo palazzo Torquato fu ospitato dopo la prigionia di Ferrara.

Il conte DOMENICO edificò la villa di Zanica, dove pure dimorò per qualche tempo il poeta Torquato. Passata in eredità ai Rosate, ora è sede di una pia Istituzione. La villa di Celladina fu edificata dal conte GIOVAN GIACOMO, figlio di Gabriele, mastro delle poste pontificie; ereditata dai Baglioni fu poi proprietà Scotti-Savio. Il palazzo di Comonte fu edificato sopra un fondo comperato nel 1582 da RUGGIERO quondam Davide, cavaliere aurato. Dall’ultima erede di questo ramo, sposata prima ad un Roncalli, poi al maestro di musica Busecchi, passò alla seconda moglie di questi, donna Costanza Cerioli Bu’ secchi Tassi, che vi istituì il ricovero delle orfanelle e diede origine all’Istituto della Sacra Famiglia. Il conte GIAN GIACOMO, di Lucillo, comperò il castello di Brembate Sotto e lo restaurò nel 1624, quando la Repubblica Veneta lo nominò capitano generale affidandogli l’incarico di stare a guardia dell’Isola mentre passavano i tedeschi che andavano all’assedio di Mantova.

I Tassi avevano le loro tombe in diverse chiese della Valle Brembana, a Zanica ed in Bergamo a S. Spirito e a S. Francesco. A S. Spirito si vedono ancora alcuni monumenti funerari e tra essi quello del conte DOMENICO e della moglie e quello di LUIGI Tasso, vescovo di Parenzo nel 1499, e poi di Recanati e Macerata nel 1516, trucidato barbaramente a scopo di furto nella sua villa di Redona.

La famiglia Tasso vestì l’abito di Malta con POMPEO, n. a Roma il 4 marzo 1591.

Nel Consiglio di Bergamo entrarono: GIACOMO, 1504; DOMENICO, 1512; cav. ENEA, 1575; ERCOLE, filosofo, 1580; cav. GIAN GIACOMO, 1622; TORQUATO, 1631; cav. GEROLAMO, 1664; conte cav. FRANCESCO, 1679; conte GIACOMO, 1680; conte GEROLAMO, 1681; conte FLAMINIO, 1682; conte GIANDOMENICO, 1688; conte LUCILLO, 1710; conte FRANCESCO, 1736; conte ERNESTO, 1740; conte GEROLAMO, 1754; conte PIETRO PAOLO, 1756; conte AMODEO, 1761, conte ERCOLE, 1776; conte FRANCESCO ANTONIO, 1785; conte ANDREA, 1786.

Nell’Elenco del 1828 è iscritto ERCOLE.

g. l. [Giuseppe Locatelli]


Genealogia

Genealogia Tasso

Stemmi

ARMA: Troncato: nel 1° d’argento al corno sospeso a una catena, il tutto di nero; nel 2° di verde al tasso d’argento. (Arma tolta dalla pietra tombale di Pietro Tasso, 1528; dal palazzo Tassis in via Pignolo). Racc. Camozzi, n. 2128 e 3373.

Alias: Troncato: nel 1° d’argento alle due cornucopie intrecciate di rosso con la bocca rigurgitante di verde; nel 2° di verde al tasso passante di nero. Pagano, pag. 134. (Tassi di Celladina). - (Manganoni, pagina 58, ma col tasso passante di argento). Stemma presentato per il riconoscimento della nobiltà da Ercole, qm. Francesco, 22 sett. 1822, ma con due cornucopie di oro colla bocca rigurgitante di verde seminato di frutti rossi.

Alias: Troncato: nel 1° d’argento all’aquila bicipite di nero, linguata di rosso e coronata di oro; nel 2° di verde al tasso passante grigio-nero. (Raccolta Mozzi, pag. 108).

Alias: Inquartato: nel 1° e 4° d’oro all’aquila bicipite di nero, linguata di rosso e coronata del campo, con due corone reali; nel 2° e 3° di verde al tasso passante d’argento e al corno rivoltato di nero pendente, appeso alla sommità dello scudo e gravante la partizione, tra il primo ed il secondo punto. (Stemma tolto dai ritratti di Torquato e di Ercole Tasso, filosofo del secolo XVI, eseguiti nel secolo XVIII e donati dal conte Ercole Tassi all’Ateneo di Bergamo; e dal palazzo in via Tassis).

Alias: Troncato: nel 1° d’argento al cornetto pendente da una catena, il tutto d’oro; nel 2° d’azzurro al tasso d’argento passante sulla campagna erbosa di verde movente dalla punta. (Stemma del poeta Torquato Tasso, da un quadro nella Civica Biblioteca di Bergamo; dal Cornello, ma al capo d’oro carico di una aquila bicipite di nero linguata di rosso. Oppure al capo cucito d’argento gravato da un’aquila di nero linguata di rosso).

Stemmi famiglia Tasso

Storia

Personaggi

Dimore

Sepolture

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

Presso la Biblioteca Civica 'A. Maj' di Bergamo sono conservate le pergamene relative alle seguenti persone (per maggiori dettagli vai al sito):

Tassi Stefano di Clemente, di San Pellegrino, notaio, 1526 perg 3244

Tassi Stefano di Clemente, di San Pellegrino, notaio, 1531 perg 3256

Tassis Domenico, di Bergamo, cavaliere, 1521 perg 3337

Tassis Domenico fu Agostino, di Bergamo, cavaliete, 1523 perg 3262

Bibliografia

Sitografia

http://www.museodeitasso.com/museodeitasso/opencms/it/

Documenti

Collezioni

Note