Taverna

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti, vol. VI, p. 557
Arma antica (Spreti, vol. VI, p. 557)

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. VI, pp. 557-560:

Illustre ed antica famiglia patrizia milanese della quale le prime memorie risalgono agli inizi del XII secolo con un ARDERICO della Taverna, che il 24 aprile 1104 dà una investitura al monastero di San Vito nel Lodigiano (Giulini: Tomo IV - Pergamene nell’Archivio Ambrosiano).

Un AMBROGIO viveva nel 1150 e risiedeva in Borgo Porta Vercellina, ove in seguito continuarono a risiedere i suoi discendenti: AMBROGIO, figlio del predetto, donava alcune terre alla Basilica di S. Ambrogio (Pergamene del 1176, Archivio Ambrosiano); un GASPARE è rammentato per essersi distinto nelle guerre contro Federico Barbarossa. BUONAMICO fu sepolto nella Basilica di Sant’Ambrogio ove ancora vedesi il ritratto in affresco.

La genealogia documentata risale ad un GIOVANNI, padre di RUGGERO, ma altre diramazioni esistettero e che non si possono strettamente attaccare a quella del ramo vivente. A queste diramazioni appartennero un ROLANDO, vescovo di Spoleto, cardinale e fondatore del monastero dei Certosini di Parma; ERMES, consigliere dell’imperatore Corrado; GUIDO, segretario di Lodovico il Bavaro; BERTRANDO, nel 1385 e 1388 del Consiglio Generale; PETRONIO, defunto nel 1331, creato principe di Meyla da Giovanna I regina di Napoli; STEFANO, di Marco, che lasciò le sue sostanze (testamento 20 maggio 1468 Rog. Not. Domenico Busnago), per erogarle in opere di carità delegando a ciò la moglie che fondò le scuole dette «Taverne» sul luogo ove oggi sorge la Biblioteca Ambrosiana e che furono poi traslocate a S. Maria Fulcorina, Giustina, sposa di Alessandro Parravicino e fondatrice di una «Opera Pia Taverna» (Testam. 28 agosto 1676); GIULIANO, capo della seconda squadra del Torneo di 120 cavalieri, dato in Bologna il 4 ottobre 1470 per ordine di Giovanni Bentivoglio.

La documentata genealogia risale, come detto, a GIOVANNI (n. 1228), Strenuus armorum Rector, che si trovò nel 1290 alla presa di Vercelli, che fu padre di RUGGERO, citato nel privilegio 3 luglio 1403 di Giovanni Galeazzo Visconti, conte di Virtù, generosus miles, e che, a sua volta, generò, tra gli altri figli, TESSIMOLO, consigliere ducale di Giovanni Galeazzo Visconti che accordavagli il citato privilegio, era dei 150 patrizi di Borgo Porta Vercellina, e nel 1391 fu dei 900 cittadini patrizi del Consiglio Generale, e GABRIELE, priore e capitano nel 1448, difensore della libertà di Milano nel 1449 durante la Repubblica Ambrosiana.

Da Tessimolo nacque GIOVANNI, familiare di Gio. Galeazzo Visconti, dottore collegiato, procuratore della Ducal Camera, uno dei XII di Provvisione; morì nel 1447. Giovanni procreò GIOVANNI BATTISTA che nel 1470 prestò giuramento di fedeltà a Galeazzo Maria Sforza e fu padre di altro GIOVANNI, giureconsulto collegiato nel 1489, questore del Magistrato Ordinario, oratore a Massimiliano imperatore nel 1511, protettore della Camera Ducale, morto nel 1523; aveva sposato Polissena de Soris (Sola) dalla quale nacquero LUIGI, conte Palatino, marito di Maddalena Pagnana; GIOVANNI BATTISTA, creato nobile torneario del S. R. I., familiare imperiale per sé e discendenti; conte Palatino, creato da Carlo V, il 31 ottobre 1531, dei LX decurioni nel 1552, dei XII di provvisione nel 1556, morto nel 1566; aveva sposato Anna Vistarini e diede origine ad una linea che si estinse con GAETANO (n. 1777, † 1846), marito di Caterina del conte Niccolò Visconti, ved. del marchese Castiglioni Stampa.

Altro figlio di Giovanni fu FRANCESCO (n. 1488, † 14 agosto 1560), giureconsulto collegiato nel 1514, inviato alla Corte di Francia nel 1516 e 1518, ambasciatore a Venezia di Francesco II Sforza, duca di Milano, per stipulare il trattato di pace fra quella Repubblica e Carlo V, nel 1526 ambasciatore a Roma per il trattato di alleanza fra il pontefice Clemente VII, il re di Francia e d’Inghilterra, i Veneziani e i Fiorentini, nel 1528 ambasciatore nuovamente presso il re di Francia, nel 1529 plenipotenziario del duca di Milano per la lega dei Confederati, nel 1533 gran cancelliere dello Stato di Milano e nello stesso anno inviato dallo Sforza a firmare il patto matrimoniale fra lo stesso e Cristierna, figlia di Cristiano il Crudele re di Danimarca, nel 1536 riconfermato gran cancelliere di Milano dall’imperatore Carlo V, fu consigliere imperiale, senatore, presidente del Magistrato Straordinario, creato nobile torneario del S. R. I. con i discendenti maschi; con diploma 31 ottobre 1531 creato conte Palatino, con altro 17 ottobre 1536 conte di Landriano, nella Pieve di S. Giuliano di cui era feudatario, con tutti i discendenti maschi; creato cavaliere aurato e ascritto alla cittadinanza di Pavia con tutta la discendenza; fu sepolto in Milano nella chiesa della Passione; furono suoi figli: LODOVICO, che fu vescovo di Lodi, nunzio apostolico e legato in Spagna e a Venezia, governatore di Roma, autore di opere latine citate dall’Argellati, istituì due canonicati in Lodi, morì nel 1617; CESARE, creato senatore nel 1533 da Carlo V, pretore di Pavia, ambasciatore dei milanesi a Filippo II, nel 1562 dei LX decurioni, nel 1565 inviato ad incontrare ai confini dello Stato l’arcivescovo Carlo Borromeo, nel 1568 ad incontrare il duca e la duchessa di Parma, creato conte Palatino, cavaliere aurato, familiare imperiale, feudatario e conte di Landriano; morì nel 1569; aveva sposato Antonia del marchese Beccaria.

Dal matrimonio del suddetto Cesare nacquero LODOVICO (n. 1566, † 1618), giureconsulto collegiato dei LX Decurioni nel 1597, vicario di provvisione nel 1605, senatore, provveditore generale dell’esercito di S. M. Cattolica, podestà di Como, Lodi e Pavia e che aveva sposato nel 1592 Dorotea Filiodone dando origine ad una linea che si estinse nel 1716 con un GIUSEPPE, marito di Isabella Arrigoni, e col di lui fratello FRANCESCO MATTEO, marito di Maria Migliavacca, entrambi morti senza prole; FERDINANDO (n. 1563, † 1619), governatore di Roma, vescovo di Novara, cardinale di S. Chiesa creato da papa Clemente VIII; sotto il suo governatorato ebbe luogo il processo contro Beatrice Cenci; Margherita; sposata a Ermes Visconti; ANNIBALE, morto improle, e MATTEO, continuatore della linea.

MATTEO, di Cesare (n. 1562, † 1598) fu tra gli otto governatori del Banco di S. Ambrogio alla sua fondazione il 14 settembre 1593, dei conservatori del patrimonio nel 1594, marito di Aurelia di Alberto Litta che gli generò tre femmine: Chiara, Giulia e Barbara tutte monache in S. Erasmo; ANTONIO, cavaliere di Malta, morto improle nel 1642; COSTANZO, dei LX Decurioni nel 1615, uno dei cavalieri del Tribunale di Provvisione e Sopraintendi alla leva della Milizia del ducato nel 1635, priore del Monte di Pietà nel 1614, morto nel 1647 e marito di donna Anna Moroni dalla quale non ebbe discendenza maschile; CESARE (n. 1588, † 1639), giureconsulto collegiato che acquistò il feudo di Cilavegna il 30 ottobre 1636, marito di Barbara Atellana (o della Tela) che fra gli altri figli gli generò LODOVICO (n. 1613, † 1649), dei LX Decurioni nel 1637, mastro di Campo della Milizia Forense all’assedio di Tortona, marito di Isabella Rossi di S. Secondo dalla quale ebbe due figli: Claudia e CESARE (n. 1650, † 1687), console del S. Uffizio, marito di Paola del marchese Sfondrati e morto senza discendenza; GIOVANNI, capitano di Infanteria Lombarda nel 1637, assassinato nel 1659; e LORENZO (n. 1638, † 1719), giureconsulto collegiato, consultore del S. Uffizio, luogotenente e poi vicario di Provvisione nel 1674, 1693, 1703, istitutore di alcune cappellanie in S. Maria alla Porta e che ebbe i feudi di Zibido e Vairano sul Lambro dai Landriani; aveva sposato Claudia di Lodovico Taverna, sua nipote, che fra gli altri figli gli generò COSTANZO.

COSTANZO (n. 1678, † 1733), dei XII di Provvisione nel 1718, capitano e poi mastro di Campo, deputato al Collegio della Guastalla, priore del Monte di Pietà nel 1710, marito in detto anno di Teresa del marchese Carlo Visconti che gli generò LORENZO (n. 1719, † 18 agosto 1794) dei LX Decurioni nel 1753, dei XII di Provvisione nel 1757 e 1759, presidente della Tesoreria e Ragioneria e delle Vettovaglie, marito nel 1747 di Anna del marchese Carlo Lonati Visconti.

Dal matrimonio del predetto Lorenzo nacquero tredici figli fra i quali COSTANZO (n. 1748, † in Padova 4 gennaio 1819), ciambellano imperiale nel 1772, dei LX Decurioni nel 1777, dei XII di Provvisione nel 1775-79-82, presidente agli archivi, fabbriche ecc., conservatore degli Ordini nel 1784, delegato alla direzione delle acque della città, marito di Paola dei marchesi Trotti, dama della Crociera, morì improle legando il suo pingue patrimonio ai fratelli; GIUSEPPE (n. 1754, † 6 settembre 1833), dei XII di provvisione nel 1780 e 1784, membro e presidente del Corpo Legislativo del Regno d’Italia, cavaliere della Corona Ferrea, direttore della stamperia reale, marito di Antonia di Tommaso Righetti che gli generò tre figli fra cui LORENZO (n. 1799 † 6 maggio 1869), marito di Emilia del conte Francesco Martini, consigliere comunale, conservatore del Museo Civico nel 1847, membro dell’Istituto Lombardo Scienze e Lettere, commendatore dei SS. Maurizio e Lazzaro; e FILIPPO (n. 1803, † 2 febbraio 1864), assessore municipale nel 1848, direttore dei Luoghi Pii della Cassa di Risparmio, marito di Giulia di Pietro Venini. Questo ramo è estinto.

Altri figli di Lorenzo furono: CARLO MARIA (n. 1749, † 1805), preposto di S. Nazzaro; STANISLAO (n. 1763, † 1836), ordinario della Metropolitana alla quale donò il pallio d’argento; GIACOMO (n. 1771, † 1840), marito della nobile Anna Vitali dalla quale nacquero quattro figli fra i quali due maschi, ANTONIO e CARLO (senatore dal 1860, morto nel 1871), morti senza discendenza; FRANCESCO, continuatore della famiglia.

FRANCESCO, di Lorenzo (n. 1758, † 1827), dei nobili giureconsulti, consigliere di Stato, primo presidente della Corte d’Appello di Olona, barone del Regno d’Italia il 28 marzo 1812, consigliere intimo di S. M. Imperiale Apostolica; sposò in prime nozze Maria dei conti Besozzi ed in seconde Carolina dei marchesi Torelli, dama della Crociera. Furono suoi figli: PAOLO, fondatore del Pio Istituto Sordomuti Poveri di Campagna, assessore comunale, direttore del Monte di Pietà, 1831, e di altri Istituti filantropici, marito di Francesca del conte Giuseppe Taverna e morto senza discendenza; Elena sposata al nobile avv. Giovanni Borgazzi nel 1817; LODOVICO, investito di due Commende del S. M. O. di Malta, morto nel 1889, sposato nel 1835 a Costanza del conte Antonio Greppi dei conti di Bussero e Corneliano dalla quale nacquero: FRANCESCO, Paola, CAMILLO, Laura, COSTANZO, tutti morti infanti; Carolina, sposata al marchese Luigi Isimbardi, patrizio milanese e di Pavia; RINALDO (n. a Milano 6 maggio 1839, † a Roma il 6 maggio 1913), cavaliere d’on. e dev. del S. M. O. di Malta, gr. cordone dell’Ordine Mauriziano e della Corona d’Italia, decorato di due medaglie d’argento e una di bronzo al valor militare, reduce delle guerre dell’Indipendenza, insignito di molte decorazioni straniere, senatore del Regno, maggior generale nella Riserva, Aiutante di Campo Onorario di S. M. il Re, presidente della Croce Rossa Italiana, membro della Soc. Storica Lombarda, spos. il 6 maggio 1878 con Lavinia del fu Antonio Boncompagni Ludovisi, principe di Piombino, dama d’on. e dev. del S. M. O. di Malta e dama di Palazzo e poi dama di Corte di S. M. la Regina Margherita e dalla quale nacquero gli attuali rappresentanti della famiglia.

La famiglia, oltre la contea di Landriano, possedette i feudi di Cavagnera, Cilavegna, Olevano, Cervesina, S. Gaudenzio, Zibido e Vairano sul Lambro; ebbe il titolo di conte Palatino, dì conte di Landriano il 17 ottobre 1536, la signoria di Olevano, la signoria di Cilavegna il 2 ottobre 1636, la signoria di Cervesina e di S. Gaudenzio il 17 ottobre 1536, la consignoria di Zibido al Lambro, la nobiltà del S. R. I., il patriziato milanese ed il patriziato di Pavia.

La famiglia è iscritta nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. coi titoli di conte di Landriano (m.), consignore di Zibido al Lambro (m.), signore di Olevano (mpr.), signore di Cilavegna (mpr.), signore di Cervesina (mpr.), signore di S. Gaudenzio (mpr.), patrizio milanese (m.), trattamento di don e donna, in persona di LODOVICO, di Rinaldo, di Lodovico, n. a Roma 16 febbraio 1879, † a Roma 17 aprile 1926, deputato al Parlamento, spos. in Carate Brianza 23 ottobre 1902 con la nobile Maria dei marchesi Stanga Trecco, † 24 giugno 1925, dama di Palazzo di S. M. la Regina.

Figlia: Ida, n. a Torno (Como) 15 luglio 1903, spos. 12 giugno 1929 al conte Vitaliano Borromeo Arese, dei principi di Angera, dama di Palazzo di S. M. la Regina.

Fratelli; PAOLO, n. a Roma 3 gennaio 1881, spos. il 5 aprile 1923 con Stefanina Moncada dei principi Paternò, nata Palermo 24 giugno 1891; Costanza, n. a Roma 24 febbraio 1884, spos. a Canonica Lambro col nobile Pier Luigi dei baroni Casana.

Figlia di Paolo: Lavinia, n. a Roma il 24 aprile 1924.

v. s. [Vittorio Spreti]


Genealogia

Genealogia Taverna

Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003

Stemmi

ARMA: Inquartato: nel 1° bandato di nero e d’argento; nel 2° e 3° d’azzurro a un cane d’argento collarinato d’oro, seduto sopra un cuscino d’argento, sostenuto da uno zoccolo dello stesso e movente dalla punta dello scudo verso sinistra; il cane fissante una stella d’oro di 8 raggi posta nel canton destro del capo; nel 4° bandato di argento e di nero. (Arch. Stato Milano, Cod. Araldico, pag. 96).

Alias (arma antica): Di argento a tre bande di nero.

CIMIERO: Un’aquila di nero tenente nel rostro una stella d’oro.

Stemmi famiglia Taverna

Storia

Personaggi

Dimore

Milano e Roma

Sepolture

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=28165&RicPag=39&RicSez=prodfamiglie&RicVM=indice&RicTipoScheda=pf

Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1527.

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/taverna_res-ea98bd7a-477f-11dd-a3be-0016357f4ed7/

http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-taverna/

http://www.treccani.it/enciclopedia/giuliano-taverna/

http://www.verbanensia.org/biografie_details.asp?bID=30673&action=T&tipo=2

Sitografia

Documenti

Collezioni

Note