Varese
Conti della Pieve di Rosate
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. VI, p. 814:
VARESE o VARESI DI ROSATE
Famiglia milanese, che ha memorie agli inizi del secolo XV con un GIOVANNI da Varese, decurione in Milano nel 1408. Fu questi padre di BARTOLOMEO, dottor fisico, che generò AMBROGIO († 1522), anche questi dottor fisico e che fu archiatra del duca Gian Galeazzo che lo investì del feudo della Pieve di Rosate con titolo comitale trasmissibile a tutti i maschi in infinito, titolo che nel 1515 fu confermato da Massimiliano Sforza. Da Ambrogio nacque MARCANTONIO († 1529), che fu decurione, questore del Magistrato Straordinario e nel 1519 eletto senatore. Questi generò PIETRO ANTONIO, membro del Tribunale di Provvisione e capitano negli eserciti di Carlo V; un suo fratello LODOVICO fu decurione in Milano ed il figlio NICCOLÒ morì di peste nel 1576. Da questo Niccolò nacque altro PIETRO ANTONIO, che fu uno dei XII di Provvisione nel 1603 e ottenne dal re di Spagna il privilegio del mercato settimanale pel borgo di Rosate. GALEAZZO MARIA nel 1711, e suo figlio ANTONIO nel 1733 furono ammessi nel Collegio dei Giureconsulti. GALEAZZO e GIAMBATTISTA, figli del predetto Antonio, furono ammessi alla Corte nel 1776.
A costoro e ai cugini LODOVICO e GIUSEPPE, il R. I. Tribunale Araldico della Lombardia Austriaca riconfermò il titolo di conte e l’avita nobiltà goduta dalla famiglia prima del 1796 e ordinò la delineazione dell’arma sopra descritta nel Codice Araldico dello Stato, nobiltà e titolo riconfermati con Sovrana Risoluzione del 1816 a favore di CESARE e suoi discendenti. La famiglia è iscritta genericamente nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1922 coi titoli di conte della Pieve di Rosate (m.), patrizio milanese (m.), trattamento di Don e Donna, in persona dei discendenti da Cesare (1816).
v. s. [Vittorio Spreti]
Indice
Genealogia
Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003
Stemmi
ARMA: D’azzurro al castello di due torri d’oro, aperto e finestrate del campo, ciascuna torre cimata da una colomba d’argento fra due merli alla ghibellina, le due colombe affrontate; il castello sostenente, fra le torri, un ramo di rosaio, fiorito di due pezzi d’argento e fogliato di verde. (Archivio Stato Milano - Codice Araldico, pag. 86).
Storia
Personaggi
Dimore
Zanica (Bergamo)
Sepolture
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1538.