Zanchi
L’antichissimo casato degli Zanchi è originario di Grumello de’ Zanchi, piccola terra compresa nel territorio tra Zogno e Poscante in Val Brembana, e nei paesi vicini, Stabello, Miragolo e Romacolo. Risulta che ivi nel 1249 alcuni suoi componenti lavoravano le terre del Vescovado.
Da Poscante e dal Grumello, seguendo il valico di Monte di Nese, un tempo ordinaria via di comunicazione della Val Brembana con Bergamo, la famiglia si diffuse, così che il suo nome appare lungo le tappe di questa migrazione, come, ad esempio, a Nese, Alzano, Ranica, quindi scese a Bergamo, dove si affermò tra le famiglie più influenti e stimate del tempo. Da un pubblico istrumento del 1313 si ha che alcuni Zanchi abitavano in Borgo S. Alessandro della Croce nel borgo di Pignolo. Benedetto fu Giovanni era giudice nel 1363. I loro nomi appaiono per un secolo nelle guerre di fazione. Col nome di battesimo di Belfante, venne chiamato il baluardo a Sud di porta Sant’Agostino, detto anche baluardo de’ Zanchi. Nel ‘400 gli Zanchi furono mercanti di panni in San Pancrazio; Tadiolo (1441), Paolo e Gerolamo (1495) giudici collegiati; Pezzolo vicario vescovile (1442); Pezzolo fu Martino socio del dazio del vino (1481 Nella sola Alzano gli Zanchi si moltiplicarono a segno che per distinguerli vi erano gli Zanchi Grana, gli Zanchi Patta, gli Zanchi Boiani, gli Zanchi de’ Gherardi, gli Zanchi Pezza, gli Zanchi Midanini, gli Zanchi Meloni, gli Zanchi Spiazzi e gli Zanchi Comini.
Gli Zanchi di Alzano si fecero ben presto ricchi col commercio e, mediante la costruzione di numerosi opifici per la lavorazione della seta e della lana, contribuirono in misura notevole al progresso industriale e commerciale del paese.
Altri, invece, felici d’ingegno si distinsero nelle Belle Arti, nelle Scienze e nelle Armi e molti emigrarono Antonio stampatore a Venezia. Un ramo fu a Verona ed entrò in Consiglio cittadino dal 1526. Nel ‘500 a Bergamo abbiamo Paolo giurista che promosse l’insegnamento (1508), e dopo Agnadello si prodigò per pacificare la Città: fu ambasciatore presso Luigi XII e ostaggio a Milano (1511). Nel 1517 Nicolò fu con Trussardo Calepio ambasciatore a Venezia contro l’apertura del Consiglio comunale. Dei suoi figli, Giovanni Grisostomo (al secolo Panfilo) e Basilio furono agostiniani dei Canonici regolari nel 1524. Altri ecclesiastici furono: Bernardino (1534), Gerardo (1535) e Marco Antonio (1587).
Chirurgo fu Nicolò (1540) e pittore G. Antonio (1586).
Pittore fu Filippo Zanchi (BB3) che lavorò con Gerolamo Colleoni per l’Ospedale Maggiore nella chiesa di S. Antonio. Fu tra i notevoli artisti del tempo, autore anche di un quadro della Vergine nella parrocchiale di Ghisalba e di affreschi in una cappella nella chiesa di S. Zenone di Osio Inferiore (1544), oltre che di disegni per il coro di S. Maria Maggiore, commessi poi in intarsio da Paolo di Pesaro (1547 e 1548). Così pure notevole fu suo figlio, Francesco Zanchi, che dipinse (1567) le ante dell’organo della chiesa di S. Spirito, lodate dal Tassi . Questi Zanchi si ritengono originali di Grumello de’ Zanchi, come quel Gio. Antonio Zanchi, del quale in quella terra si conserva sotto vetro un affresco.
Bernardino fu Filippo, civis Bergomi, ebbe il curioso incarico di Sindico Generale della comunità di Parentela de’ Zanchi (1552). Pietro Simone fu Gerolamo fu fatto cavaliere aurato.
Gli Zanchi furono in conflitto armato con gli Albani.
Il ramo che si definì Zanchi de Locatelli de’ Lanzi ebbe la contea feudale di Nimis nel 1736 nelle persone dei fratelli Pietro, Giuseppe e Giovanni Battista.
Alessandro, cavaliere gerosolimitano, partecipò agli assedi di Vercelli e de La Rochelle e morì governatore di Padova (1661); nel 1652 i fratelli Zanchi acquistarono dai Suardi il possesso di Comonte e nel 1679 Carlo fu Leonardo acquistò quello di Mapello dove sorse una sontuosa villa.
Altri Zanchi si trovano tra i Bastazi di Venezia (1690).
Nel 1747 Alberto e figli ebbero titolo comitale e feudo nel Veronese; nel 1780 il conte Pietro Giuseppe Zanchi de Locatelli entrò nel Consiglio di Bergamo.
Della linea di Pesaro si ricorda invece Giambattista, architetto militare, vissuto nel XVI secolo. L’Ottocento registra una famiglia di restauratori, Attilio e figli, allievi del conte Secco Suardo, e una di banchieri, la Cassa Lombarda dei fratelli Zanchi, che rilevarono il Banco Ceresa. All’inizio del ‘900 l’attuale via Partigiani era via privata Conte Zanchi, con un Giardino d’Estate che d’inverno era adibito a pattinaggio. Di una famiglia di negozianti alla Rocchetta era Gioachino, medaglia d’oro, morto nella campagna d’Africa (1940). L’ingegner Luigi (m. 1947), brillante matematico, ingegnere capo provinciale (1919-26) diresse la costruzione di strade e ponti e il rifacimento degli impianti del Gleno.
Ebbero numerose dimore in città (la via già Zanchi ora Partigiani) e ville, oltre a quella di Mapello. La prestigiosa villa a Stezzano già Caroli fu acquistata dagli Zanchi credo dal ramo Zanchi di Zan.
Anche se si dispone di alcune genealogie degli Zanchi non è facile orientarsi nel grande intreccio di tanti nomi. Per una di queste v’è un bel volume presso la Biblioteca A. Mai che riporta 11 generazioni. [GPA]
Indice
Genealogia
Stemmi
ARMA: D’azzurro alla torre di due palchi, merlata alla ghibellina, accostata da due mezzelune affrontate, il tutto d’argento, la torre fondata nella campagna di verde. (Arma riconosciuta con D. M. del 1907 ad Alessandro Zanchi, di Enrico, di Giovanni).
ARMA: D’azzurro alla torre di due palchi accostata da due C, il tutto d’argento; la torre aperta e finestrata di nero. (Arma riconosciuta a Domenico Zanchi de’ Locatelli con D. M. del 1900).
Alias: Inquartato: nel 1° d’oro all’aquila di nero, coronata del campo; nel 2° di azzurro alla civetta al naturale e ferma, con la testa di fronte; nel 3° d’azzurro alla torre di due palchi, merlata alla guelfa, aperta del campo, murata di nero, e accostata da due mezzelune, quella di destra rivoltata, il tutto d’argento; nel 4° di rosso a tre monti di verde, moventi dalla punta, con due artigli d’aquila, d’oro, nascenti dai lati dello scudo e del monte, quello di destra rivolto. (Stemma presentato per il riconoscimento della nobiltà da Pietro Giuseppe qm. Cristoforo Zanchi de’ Locatelli, conte di Nimis, il 14 maggio 1819).
Storia
Personaggi
Dimore
Bergamo
Iconografia
Dipinti e Ritratti
Archivio fotografico
Fonti
Giampiero Tiraboschi - ANAGRAFE DELLE PERSONE DELL’ALBINESE incontrate in documenti del XV – XVII secolo
Presso la Biblioteca Civica 'A. Maj' di Bergamo sono conservate le pergamene relative alle seguenti persone (per maggiori dettagli vai al sito):
Zanchi Almidano di Donato, notaio, 1502-3 perg 0142
Zanchi Almidano di Donato, di Grumello, notaio, 1504 perg 1122
Zanchi Aloisio di Giovanni, notaio, 1534 perg 1147
Zanchi Andrea fu Pietro, notaio, 1575 perg 1449
Zanchi Antonio fu Bonadeo, di Grumello, 1504 perg 1122
Zanchi Antonio fu Gisino, di Premolo, 1490 perg 0156
Zanchi Bartolomeo, notaio, XV(2) perg 1671
Zanchi Bartolomeo, di Bergamo, 1551 perg 1128
Zanchi Bartolomeo fu Marino, notaio, 1471 perg 1038
Zanchi Belfante di Costantino, notaio, 1491 perg 1867
Zanchi Belfante fu Costante, notaio, 1525 perg 1014
Zanchi Belsanto fu Girardo, 1444 perg 1447
Zanchi Beneguidina fu Giovanni Marchisio, 1510 perg 1108
Zanchi Beneguindina fu Giovanni, di Grumello, 1504 perg 1122
Zanchi Benvenuta fu Giovanni, 1502 perg 1139
Zanchi Bernardino fu Antonio, di Premolo, 1490 perg 0156
Zanchi Bertramo fu Bonadeo, 1510 perg 1108
Zanchi Bertramo fu Bonadeo, di Romacolo, 1510 perg 1776
Zanchi Bonachino fu Liolo Rusca, 1502-3 perg 0142
Zanchi Cristoforo fu Vincenzo, 1510 perg 1108
Zanchi Fadino fu Gisino, di Premolo, 1490 perg 0156
Zanchi Francesco, 1580 perg 0848 01
Zanchi Giacomo di magister Stefano, notaio, 1510 perg 1776
Zanchi Giacomo di magister Stefano notaio, 1510 perg 1108
Zanchi Giacomo di Stabello, notaio, 1508 perg 1144
Zanchi Giacomo di Stefano, notaio, 1508 perg 1777
Zanchi Giacomo di Stefano, notaio, 1509 perg 0800
Zanchi Giacomo di Stefano, notaio, 1509 perg 1864
Zanchi Giacomo di Stefano, di Bergamo, notaio, 1524 perg 0750
Zanchi Giovanni Antonio, notaio, 1505 perg 0959
Zanchi Giovanni Antonio, notaio, 1518 perg 1836
Zanchi Giovanni Francesco, 1578 perg 0848
Zanchi Giovanni fu Antonio, di Premolo, 1490 perg 0156
Zanchi Giovanni Gerolamo Costante di Belfante, notaio, 1527 perg 3329
Zanchi Giovanni Gerolamo Costante di Belfante, notaio, 1529 perg 0801
Zanchi Giovanni Paolo fu Marsilio, di Bergamo, notaio, 1532 perg 3306
Zanchi Girardo fu Tonolo, di Bergamo, 1471 perg 0105
Zanchi Gisino, di Premolo, 1490 (+) perg 0156
Zanchi Giulio, notaio, 1592 perg 1766
Zanchi Leonardo fu Marsilio, notaio del giudice del Comune, 1566 perg 0751 02
Zanchi Marchisino fu Bonadeo, 1503 perg 1886
Zanchi Marchisio di Bonadeo, 1508 perg 1144
Zanchi Marchisio fu Bonadeo, 1508 perg 1777
Zanchi Marchisio fu Bonadeo, 1510 perg 1108
Zanchi Marchisio fu Bonadeo, di Romacolo, prete, 1510 perg 1776
Zanchi Marsilio di Giovanni, notaio, 1532 perg 3350
Zanchi Nicola fu Tonolo, di Bergamo, 1471 perg 0105
Zanchi Paolo, 1501 perg 0826
Zanchi Paolo di Filippo, notaio, 1553 perg 0798
Zanchi Pietro di Filippo, del Grumello, 1502-3 perg 0142
Zanchi Pietro fu Gisino, di Premolo, 1490 perg 0156
Zanchi Vincenzo fu Bonadeo, di Grumello, 1504 perg 1122
Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, 2: Lombardia-Sicilia, a cura di Giovanni Pesiri, Micaela Procaccia, Irma Paola Tascini, Laura Vallone, Roma, Ministero BBAAC, 1998 (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Strumenti; 133), n° 1554.
Bibliografia
http://www.treccani.it/enciclopedia/girolamo-zanchi/
http://www.treccani.it/enciclopedia/basilio-zanchi/
Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. VI, pp. 994-996:
ZANCHI e ZANCHI DE’ LOCATELLI
La famiglia Zanchi è bergamasca antica. Il suo cognome si lega al nome di un paesello di Val Brembana tra Zogno e Poscanto detto Grumello de Zanchi.
Essa è molto diffusa in Bergamo e fuori. Gli Zanchi ottennero diplomi d’antica cittadinanza della città di Bergamo, di Cefalonia, 1672, Venezia, 1743 e 1775, Bergamo, 1777, Olera, 1779, Fara di Nese ed Alzano Maggiore, 1784, Seriate, Pescante, Ambivere, 1785. Però non è dato scoprire di tutti questi Zanchi uno stipite comune. Gli alberi delle cittadinanze ci conducono al sec. XIV a tre diversi stipiti: ZANNO, di Mariono, COSTANZO, di Belfante e GIOVANNI, di Pezzolo. Gli Zanchi de Locatelli ebbero palazzo in Bergamo in via Tassis ora Colleoni e grandiosa villa al Gromo presso Mapello, ora La Torre. Gli Zanchi de’ Mozzi avevano palazzo in Borgo Pignolo ora Maffeis ed altro che da ultimo fu del nobile Gaetano Pezzoli.
Nel 1500 il baluardo a mezzodì di Porta Sant’Agostino sorto sulle rovine del castello Rivola si denominava anche Baluardo de’ Zanchi o di Belfante.
Il Calvi nel «Campidoglio dei Guerrieri» ricorda PAOLO ed ALESSANDRO, cavaliere gerosolimitano che combattè all’assedio di Vercelli ed a quello della Rochelle in Francia e morì nel 1661 governatore di Padova; nella «Scena Letteraria» loda i due fratelli canonici lateranensi BASILIO, morto nel 1560, e GIOVAN CRISOSTOMO, morto nel 1566 a Bergamo. Ricorda pure DIONISIO e GIROLAMO. Di questi scrittori bergamaschi dà più ampie notizie il padre Barnaba Vaerini illustrandone anche la genealogia (Ms. nella Civica Biblioteca).
Nel Libro d’Oro di Venezia, n. 498, carta 496, leggesi che devoluta in pubblico la contea di Nimis per l’estinzione della linea del conte Giacomo Antonini di Udine primo investito il 12 febbraio 1647, restò questa conferita in feudo nobile retto e gentile e giurisdizionale con investitura 22 settembre 1736 nei fratelli PIETRO, GIUSEPPE e GIOVAN BATTISTA Zanchi q. Giovan Battista, antichi nobili cittadini originari della città di Bergamo con perpetua reciproca tra di loro e discendenti maschi con giurisdizione da esercitarsi nelle ville di Nimis, Borgogna, Prosenico, ecc. esistenti nel Friuli col titolo di conti di Nimis. Restarono così descritti il conte PIETRO ed il conte GIOVAN BATTISTA qm. Giovan Battista de’ Zanchi; giovAN PIETRO, GIOVAN BATTISTA e GIOVAN CRISTOFORO, figli di Pietro; GAETANO LODOVICO, figlio di Giovan Battista. Il conte PIETRO, figlio di Giovan Battista, aveva assunto il nome di Locatelli de’ Lanzi degli Zanchi.
Nel medesimo Libro d’Oro al numero 577, carta 578, in data 7 aprile 1747, si legge che in ordine all’investitura del magistrato esecutiva di decreto del Senato col quale riguardo all’offerta di beni nel veronese esibiti da ALBERTO e GIUSEPPE Zanchi, fratelli, ed all’antica loro cittadinanza di tre secoli, ed al titolo di conti accordato ad altri della stessa famiglia, ed alla patrizia parentela da essi contratta della quale fu approvato il contratto all’Ufficio dell’Avogaria, come anche alle considerevoli fortune di essi, furono investiti a ragion di feudo di detti beni col titolo di conte essi e i discendenti loro. Pertanto insieme coi detti due fratelli furono inscritti GIOVANNI, BERNARDO e CAMILLO, figli del suddetto conte Alberto. Gli Zanchi erano entrati nel Consiglio di Verona nell’anno 1526. Ottennero conferma del titolo il 1° marzo 1823. (Crollalanza, Dizionario).
Nel Consiglio di Bergamo entrarono MARCO, 1436; DETESALVO e GIOVANNI, 1475; MARSILIO, 1476; PEZZOLO, 1495; SIMONE, 1495; PAOLO, 1504; ed altri di seguito fino al 1780 quando vi appare nel Consiglio PIETRO GIUSEPPE Zanchi de Locatelli col titolo di conte. Nell’elenco del 1828 è iscritto PIETRO GIUSEPPE, in quello del 1840 PIETRO CRISTOFORO Zanchi de’ Locatelli col titolo di conte. Da Pietro Cristoforo, figlio di Pietro Giuseppe e dalla nob. donna Lucia Maffeis son nati LUIGI, GIUSEPPE e DOMENICO.
Con decreto 26 giugno 1900 Domenico ottenne il riconoscimento del titolo di conte.
La famiglia è iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana e nell’El. Uff. Nob. Ital. col titolo di nobile (mf.), (Ric. D. M. 4 giugno 1907), ed è rappresentata da ATTILIO (Zanchi), n. Abbadia sopra Adda 31 marzo 1882, di Alessandro (n. Bergamo 29 gennaio 1854), di Enrico (n. 18 dicembre 1819), di Giovanni Alberto; sp. con Bice Zucchetti.
Figli: LUIGI BELFANTO, n. Seveso 2 marzo 1910; Elisa, n. ivi 30 maggio 1913, Erminia, n. ivi 9 marzo 1915; ALESSANDRO, n. ivi 10 luglio 1918.
Zio: LUIGI, n. Bergamo 17 luglio 1858, sp. Piacenza 17 ottobre 1885 con la nobile Clementina Savini.
Altro ramo
Iscritto nel Libro d’Oro della Nobiltà Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. coi titoli di nobile (di Bergamo) (mf.), conte di Nimis (m.), (Rce. D. M. 1900), in persona di DOMENICO (Zanchi de’ Locatelli), di Pietro Cristoforo, di Pietro Giuseppe.
g. l. [Giuseppe Locatelli]
Ivi, Appendice, parte II, p. 679:
Un ramo di questa famiglia, ascritta al Nobile Consiglio di Bergamo, fu investito del Vicariato di Zan con titolo comitale e ascritto nell’Aureo Libro Titolati l’8 giugno 1787.
La famiglia è iscritta genericamente nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1922 coi titoli di Conte del Vicariato di Zan (m.), Nobile (mf.) in persona dell’ultimo riconosciuto FRANCESCO, di Lorenzo (1829).
b. c. [Baldassare Compostella]