Molossi: differenze tra le versioni

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Famiglia appartenente al corpo decurionale di Casalmaggiore, ove era nota sin dal 1427, con TOMMASINO, altro dei compilatori della costituzione di Casalmaggiore.
 
Famiglia appartenente al corpo decurionale di Casalmaggiore, ove era nota sin dal 1427, con TOMMASINO, altro dei compilatori della costituzione di Casalmaggiore.
  
Capostipite dei Molossi, tuttora viventi. è FRANCESCO, il cui sepolcro gentilizio coll’arma della famiglia sta nella chiesa collegiata di S. Stefano in Casalmaggiore. Suo figlio AGOSTINO, decurione nel 1591, fu padre di GIOVANNI MARIA ed avo di BATTISTA dal quale nacquero MARCANTONIO, decurione ed angelo, pure decurione nel 1650.
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Capostipite dei Molossi, tuttora viventi. è FRANCESCO, il cui sepolcro gentilizio coll’arma della famiglia sta nella chiesa collegiata di S. Stefano in Casalmaggiore. Suo figlio AGOSTINO, decurione nel 1591, fu padre di GIOVANNI MARIA ed avo di BATTISTA dal quale nacquero MARCANTONIO, decurione ed ANGELO, pure decurione nel 1650.
  
 
Dal primo discende la linea primogenita con CARLO BATTISTA, avvocato fiscale di Casalmaggiore nel 1667 padre di ANTONIO, decurione nel 1719, feudatario di Baranzate, in pieve di Bollate, per investitura 16 dicembre 1715, a rogito del notaio camerale Carlo Pia, per refuta del marchese Francesco, abate Giovanni e Diego fratelli Menriquez, con trasmissione primogeniale maschile e per una femmina una volta tanto. Il figlio di lui, GIULIO, decurione, per decreto 21 marzo 1773 dell’I. R. Tribunale Araldico fu iscritto nell’elenco dei feudatari e la casata sua nel catalogo delle famiglie nobili ottenendo anche la delineazione dello stemma nel Codice Araldico al foglio 103.
 
Dal primo discende la linea primogenita con CARLO BATTISTA, avvocato fiscale di Casalmaggiore nel 1667 padre di ANTONIO, decurione nel 1719, feudatario di Baranzate, in pieve di Bollate, per investitura 16 dicembre 1715, a rogito del notaio camerale Carlo Pia, per refuta del marchese Francesco, abate Giovanni e Diego fratelli Menriquez, con trasmissione primogeniale maschile e per una femmina una volta tanto. Il figlio di lui, GIULIO, decurione, per decreto 21 marzo 1773 dell’I. R. Tribunale Araldico fu iscritto nell’elenco dei feudatari e la casata sua nel catalogo delle famiglie nobili ottenendo anche la delineazione dello stemma nel Codice Araldico al foglio 103.
  
Fu padre di VINCENZO, confermato nell’antica nobiltà con Sovr, Risol. 28 genn. 1817.
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Fu padre di VINCENZO, confermato nell’antica nobiltà con Sovr. Risol. 28 genn. 1817.
  
 
Questo ramo della famiglia è estinto.
 
Questo ramo della famiglia è estinto.

Versione attuale delle 04:03, 8 nov 2019

Ramo di Pontremoli (Spreti, vol. IV, p. 627)
Ramo di Casalmaggiore (Spreti, App. Parte II, p. 342)
Ramo di Casalmaggiore (Spreti, App. Parte II, p. 342)

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, p. 627:

Famiglia Pontremolese. È tradizione che derivi dal ceppo dei Molossi di Casalmaggiore, a cui appartenne il noto umanista BALDASSARE Molossi, detto il Tranquillo, buon poeta latino, il quale fu precettore ed aio di Pier Luigi Farnese; di lui scrisse la vita il P. Ireneo Affò, edita in Parma dal Carmignani nel 1779. Morì il 30 aprile 1528 a Casalmaggiore. Un suo fratello ANDREA, si era stabilito a Vico Belignano in Lombardia già in quell’epoca. Un ramo della famiglia lombarda passò a Pontremoli, da dove alcuni membri passarono a stabilirsi a Parma all’inizio del secolo scorso, dando luogo alla linea tuttora dimorante in quella città. Nel R. Archivio della Deputazione Toscana sopra la nobiltà e cittadinanza nel registro dei nobili della città di Pontremoli al n. 62 è descritta la famiglia Molossi, ed in essa: LORENZO di Pellegrino, di Lorenzo, di Pellegrino, di Lorenzo (1821). Si distinse fra gli altri della fam. LORENZO, che compose «Il vocabolario topografico dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla» ed. Parma, Tipogr. Ducale, 1832-34 e «La Lunigiana Parmense - Notizie storiche, statistiche» composta nel 1852, conservato manoscr. nella biblioteca del R. Archivio di Stato in Parma. Il di lui figlio PELLEGRINO, n. a Parma il 28 ottobre 1844, fu giornalista assai reputato e diresse la Gazzetta di Parma per molti anni. Divenuto proprietà della famiglia il giornale passò al figlio GONTRANO, morto, che lo diresse fino al 1927.

La famiglia è iscritta nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’El. Uff. Nob. Ital. col titolo di Nobile (mf.) pel ramo di Pontremoli e nell’El. Uff. Ital. con lo stesso titolo pel ramo di Parma con Decr. di S. E. il Capo del Governo del 20 ottobre- 1927; ed è rappresentata da: UMBERTO, di Lionello, di Lorenzo. Figli: LEONELLO, Gladys.

† GONTRANO, di Pellegrino, di Lorenzo, di Pellegrino.

PIETRO, Elisa, UMBERTO, Maria, Teresa, di Lionello, di Pellegrino.

g. d. [Giovanni Drei]


Ivi, Appendice, Parte II, pp. 342-343:

Famiglia appartenente al corpo decurionale di Casalmaggiore, ove era nota sin dal 1427, con TOMMASINO, altro dei compilatori della costituzione di Casalmaggiore.

Capostipite dei Molossi, tuttora viventi. è FRANCESCO, il cui sepolcro gentilizio coll’arma della famiglia sta nella chiesa collegiata di S. Stefano in Casalmaggiore. Suo figlio AGOSTINO, decurione nel 1591, fu padre di GIOVANNI MARIA ed avo di BATTISTA dal quale nacquero MARCANTONIO, decurione ed ANGELO, pure decurione nel 1650.

Dal primo discende la linea primogenita con CARLO BATTISTA, avvocato fiscale di Casalmaggiore nel 1667 padre di ANTONIO, decurione nel 1719, feudatario di Baranzate, in pieve di Bollate, per investitura 16 dicembre 1715, a rogito del notaio camerale Carlo Pia, per refuta del marchese Francesco, abate Giovanni e Diego fratelli Menriquez, con trasmissione primogeniale maschile e per una femmina una volta tanto. Il figlio di lui, GIULIO, decurione, per decreto 21 marzo 1773 dell’I. R. Tribunale Araldico fu iscritto nell’elenco dei feudatari e la casata sua nel catalogo delle famiglie nobili ottenendo anche la delineazione dello stemma nel Codice Araldico al foglio 103.

Fu padre di VINCENZO, confermato nell’antica nobiltà con Sovr. Risol. 28 genn. 1817.

Questo ramo della famiglia è estinto.

Da Angelo suddetto, fratello di Marcantonio, proviene il ramo secondogenito tuttora fiorente. Coperse egli la carica di decurione dal 1650 al 1693 e quella di oratore della sua città natale presso il governo di Milano e da Clara Vaini ebbe GIULIO TOMMASO, pure decurione ed oratore di Casalmaggiore a Milano. Prese questi in moglie Ottavia Ugolani, la quale con istrumento 12 dicembre 1715 del notaio camerale Carlo Pia, dietro refuta del marchese Menriquez e fratelli, fu investita del feudo di Pinzano in pieve di Bollate, con trasmissione primogeniale maschile e per una femmina una volta tanto. Il figlio loro, ANGELO, da Felicita Fortunata Busi del conte Giuseppe Maria ebbe CARLO, decurione dal 1771 al 1785, che nel 1779 refutò il feudo di Pinzano in favore del fratello LEOPOLDO, da cui LUIGI, confermato nell’antica nobiltà con Sovrana Risoluzione 17 settembre 1826: l’arma sua venne delineata nel Codice Araldico per decreto 28 luglio 1827.

La famiglia è iscritta genericamente nell’El. Uff. Nob. Ital. del 1922 coi titoli di Nobile (mf.), Signore di Pinzano (mpr.), Trattamento di Don e Donna in persona dell’ultimo riconosciuto LUIGI (1826).

a. g. [Alessandro Giulini]


Genealogia

Genealogia Molossi

Stemmi

Ramo di Pontremoli

ARMA: Troncato: nel 1° d’azzurro a un cane molosso seduto, d’argento, e rivoltato; nel 2° di rosso a due ossa al naturale in croce di S. Andrea.


Ramo di Casalmaggiore

ARMA: Troncato: nel 1° d’azzurro a tre bande d’argento; nel 2° di rosso a due cani molossi d’argento, seduti sopra un ristretto di terreno di verde, affrontati, tenenti ciascuno fra i denti un osso, d’oro, i due ossi decussati. (Archivio Stato Milano, Cod. Araldico, pagg. 103 e 230).

Alias: Troncato da un filetto di rosso: nel 1° di azzurro all’uomo selvatico, nascente, posto in maestà, tenente con la mano destra un osso al naturale, la sinistra posta sul fianco, posto in sbarra e accompagnato agli angoli del capo da due stelle di sei raggi d’argento; nel 2° d’oro a due cani molossi al naturale, moventi dalla campagna di verde, affrontati e tenenti ciascuno rispettivamente con la branca destra e sinistra due ossi al naturale e decussati. (Arch. Stato, Milano, Cod. Arald., pag. 225).

Stemmi famiglia Molossi

Storia

Personaggi

Dimore

Casalmaggiore (Cremona) e Milano

Parma, Pontremoli

Sepolture

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/baldassarre-molossi_(Dizionario-Biografico)/

Sitografia

Documenti

Collezioni

Note