Aliprandi

Da EFL - Società Storica Lombarda.
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Cav. Rag. Carlo Aliprandi (Affori 1° ottobre 1881 - Busto Arsizio 26 giugno 1943)

Storico casato di origine longobarda (vedi anche le diramazioni Cartolari e Fanzago) ammesso più volte negli Ordini di Malta, di Santiago e di S. Stefano. Diede alla Chiesa la Beata Caterina Aliprandi. Illustre famiglia in Milano, venne compresa nella matricola dei nobili milanesi del 1277. Ricchi di feudi in varie zone della Lombardia, gli Aliprandi ebbero il predominio sulla città di Monza in epoca comunale.

Il ramo sotto rappresentato discende da Giulio Cesare di Gaspare ammesso nel 1584, con prove di nobiltà, nel Collegio dei Nobili Giureconsulti di Milano, fratello di Luigi ricevuto nel 1587, con prove di nobiltà, nell’Ordine di Santo Stefano. Il predetto Giulio Cesare Aliprandi si trasferì a Corbetta dove nacque nel 1592 il proprio figlio Ambrogio. Nel XVII secolo la famiglia possedeva una villa e proprietà terriere in Santo Stefano di Corbetta, in comproprietà con i rami cugini Aliprandi Visconti e Aliprandi Carena Conti di Merone dal 1728, estinti nei maschi nel 1780. A Corbetta gli Aliprandi ebbero un certo peso nella gestione amministrativa del santuario. Dopo un breve periodo, prima a Milano e poi in Cassina Amata, nella seconda metà del 1700 la famiglia si trasferì in Cusano, dove aveva possessi terrieri e una villa. A Cusano era proprietaria della “Bernasciora de chì”, cascina unica, poi divisa, risalente al 1700. Il nome deriva dalla deformazione dialettale di Guarnazzola (la via laterale).

Il Cav. Rag. Giosuè Aliprandi (Cusano sul Seveso circa 1845 - Milano 10 agosto 1930) fu Sindaco Facente Funzioni di Cusano sul Seveso dal 1886 al 1887. Il medesimo in seguito divenne un membro del governo della Camera di Commercio di Milano dal 1889 al 1900 e ne rivestì la carica di vicepresidente dal 1889 al 1890 e dal 1899 al 1900. Un figlio di questi, Achille Aliprandi (Milano 10 gennaio 1878 - Milano 10 gennaio 1955), fu medico primario presso l'Ospedale Maggiore di Milano dal 1921 al 1955 e sposò a Milano il 6 novembre 1933 Maddalena Pirelli (Milano 12 marzo 1891 - 19 luglio 1967), figlia del senatore Giovanni Battista.

Dal cav. Vincenzo Aliprandi (Cusano 1850-1930), fratello del predetto Giosuè e Sindaco di Cusano sul Seveso dal 1887 al 1905, derivò la linea estinta nei maschi nel 1959.

Giovanni Aliprandi (Cusano 20 aprile 1856 – Affori ed Uniti 3 marzo 1909), fratello dei predetti Giosuè e Vincenzo, diede origine ad un’altra linea, tuttora fiorente, che rimase in Cusano fino al 1880 e, l’anno successivo, si portò ad abitare in Affori, dove vi risiedette ininterrottamente fino al 1926. La stessa nella prima metà del 1900 era proprietaria delle Cascine Guascona e Guasconcina nel territorio di Muggiano (quartiere di Milano), di un vasto possedimento terriero sito in Robecchetto con Induno e Turbigo denominato “Isolone” che comprendeva la Cascina Regina (Regina Residence), del Podere Spagnola nei comuni di Motta Visconti, Casorate Primo e Trovo e della Cascina Palazzo in Motta Visconti. Fu benefattrice della parrocchia di S. Marcellina in Muggiano (quartiere di Milano) e nel 1954 donò alla medesima una campana in bronzo, dedicata a San Carlo Borromeo, che riporta lo stemma gentilizio degli Aliprandi accompagnato alla dedica “Carolus et Regina Aliprandi”.

Giuseppe Costantino Bonaventura Aliprandi (nato il 14 luglio 1808 a Cusano), figlio di Antonio Giosuè Aliprandi (Cusano 27 febbraio 1769 - Cusano 15 novembre 1836) e di Angiola Mauri e sposato con Angelica Cristina Manzoni (nata nel 1812 a Calvairate), diede origine ad un'altra diramazione della precedente famiglia, ancora oggi fiorente. I suddetti coniugi Giuseppe Aliprandi e Angelica Manzoni erano possidenti e domiciliati a Cusano nella "Villa Angelina". A riguardo è necessario specificare che la "Curt di Rubin", di proprietà degli Aliprandi, era indicata nelle mappe catastali come "Villa Angelina" in quanto la corte era all'interno della villa padronale. Pietro Aliprandi, figlio dei predetti coniugi Giuseppe Aliprandi e Angelica Manzoni, anch'egli possidente, era domiciliato a Cusano nella casa posta nella "Cascina Rubinie" al numero 3. La famiglia rimase a Cusano fino agli anni '20 del 1900 quando i figli del predetto Pietro Aliprandi e della moglie Angela Besana si trasferirono in altre città. Alcuni di essi, Gaetano, Tranquillo, Innocente e Adelaide Aliprandi a Milano e Virgilio Aliprandi a Roma. Nonostante ciò la famiglia continuò a essere proprietaria di terreni a Cusano Milanino fino allo scorcio del XX secolo.

[Daniele Aliprandi]


Aliprandi Martinengo

La famiglia discendeva da Giovannolo Aliprandi di Salvarino, al quale erano state concesse, insieme ai fratelli e al nipote, le dignità e i titoli ereditari di nobile, conte palatino e vassallo immediato (con il rango della nobiltà eminente) del Sacro Romano Impero con diploma dell’Imperatore Carlo IV di Boemia del 15 maggio 1355. Era proprietaria dell’omonima cascina e di molti altri beni nel territorio e borgo di Lissone, dove aveva una casa da nobile (oggi demolita) ad angolo tra via Assunta e via Verri. Nel 1467 Giorgio Aliprandi ristrutturò e riorganizzò le tre cascine che oggi sono denominate Aliprandi, Bini e Santa Margherita, dove gli Aliprandi avevano la villa di campagna (via Aspromonte), oggi completamente trasformata. Erasmo Aliprandi († nel 1756) divenne erede di suo zio Carlantonio Martinengo († nel 1714), che gli lasciò i suoi possessi terrieri in Lirone con vincolo di primogenitura e con l’obbligo di assumere per sé e per i suoi successori il cognome Martinengo aggiungendolo a quello originario. Era “compossessore” dell’antica chiesa parrocchiale di S. Stefano a Cesano Maderno assieme al conte Giovanni Benedetto Borromeo e al conte Marco Arese di Barlassina e fu benefattore del Santuario di Santa Maria della Frasca di Binzago. In quest’ultima località possedeva terreni e una casa di propria abitazione. Il 19 agosto 1724 ottenne dall’Imperatore Carlo VI un diploma con il quale gli veniva concesso il titolo di marchese da appoggiarsi al feudo di Binzago. L’ultimo rappresentante di questa famiglia fu don Federico marchese Aliprandi, fratello del predetto Erasmo, i beni del quale (cognome compreso) passarono per matrimonio della sorella alla famiglia Airoldi verso la fine del XVIII secolo.

[Daniele Aliprandi]


Genealogia

Genealogia Aliprandi

Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003

Stemmi

ARMA: grembiato di rosso e d’argento di otto pezzi, al bisante d’oro, posto in cuore, carico di un’aquila di nero, coronata del campo e linguata di rosso.

Stemmi famiglia Aliprandi


Aliprandi Martinengo:

ARMA: inquartato: nel primo e nel quarto grembiato di otto pezzi di rosso e d’argento, al bisante d’oro, posto in cuore, carico di un’aquila di nero, coronata del campo e linguata di rosso; nel secondo e terzo d’oro all’aquila di rosso sormontata da una corona d’oro all’antica del campo

Storia

Personaggi

Pinalla Aliprandi († 1341) (Dizionario Biografico Treccani)

Bonamente Aliprandi (1350 ca - 1417) (Dizionario Biografico Treccani)

Giulio Cesare Aliprandi, Giureconsulto Collegiato 1584

Luigi Aliprandi, Cavaliere dell'Ordine di Santo Stefano 1587

Cav. Rag. Giosuè Aliprandi (Cusano sul Seveso circa 1845 - Milano 10 agosto 1930), Sindaco Facente Funzioni di Cusano sul Seveso dal 1886 al 1887 e membro del governo della Camera di Commercio di Milano dal 1889 al 1900 (vicepresidente dal 1889 al 1890 e dal 1899 al 1900)

Vincenzo Aliprandi (Cusano 1850 - 1930), Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia e Sindaco di Cusano sul Seveso dal 1887 al 1905

Achille Aliprandi (Milano 10 gennaio 1878 - Milano 10 gennaio 1955) medico primario presso l'Ospedale Maggiore di Milano dal 1921 al 1955

Carlo Aliprandi (Affori ed Uniti, 1° ottobre 1881 - Busto Arsizio, 26 giugno 1943), Sindaco di Affori dal 1910 al 1913, Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, Procuratore Generale del Cotonificio “Vittorio Olcese” e membro del Comitato d'Appello presso la Camera Arbitrale Cotoni Sodi


Di altro ceppo familiare:

Luigi Aliprandi Attore teatrale (1817-1901) (Dizionario Biografico Treccani)

Dimore

I possedimenti degli Aliprandi a Cusano Sul Seveso, Cascina Aliprandi e Rubine, da una mappa del 1878 conservata nell'Archivio storico Cusano Milanino
La facciata della Cascina Guascona a Milano (Quartiere Muggiano)

Cascina “Bernasciora de chì” a Cusano Milanino (Milano). Il nome deriva dalla deformazione dialettale di Guarnazzola (la via laterale). In una mappa del 1878 il complesso veniva denominato "Cascina Aliprandi." La parte della Cascina Guarnazzola, situata in via XXIV Maggio n. 5, è stata prima espropriata e poi completamente demolita. Era costituita da fabbricati originariamente destinati ad insediamenti abitativi di tipo rurale, di vecchissima costruzione, con cortile annesso, di pertinenza. Tra i comproprietari dei suddetti fabbricati, fino alla vendita degli stessi al Comune di Cusano Milanino nel 1984, figurano membri della famiglia Aliprandi: negli anni sessanta Giulia Aliprandi (Milano 1° dicembre 1880 – Milano 23 novembre 1976), figlia del Cav. Rag. Giosuè Aliprandi e la nipote Maria Aliprandi vedova Benevento (Milano 27 gennaio 1906 – Milano 27 ottobre 1999); in seguito le sorelle Maria Aliprandi vedova Benevento (Milano 27 gennaio 1906 – Milano 27 ottobre 1999) e Giulia Aliprandi (Buenos Aires 14 gennaio 1916 – Milano 21 settembre 2004)

Cascina Guascona a Milano (Quartiere Muggiano)

Cascina Guasconcina a Milano (Quartiere Muggiano)

Località "Isolone" in Robecchetto con Induno (Milano) e Turbigo (Milano). Nel 1924 veniva disposta una riserva di caccia da parte del Ministero dell'Economia Nazionale, al nome del sig. Aliprandi Rag. Carlo, su fondi denominati variamente, siti nei comuni di Turbigo (Milano), Castano Primo (Milano) e Robecchetto con Induno (Milano), della estensione di ha. 440. Nel Bollettino Ufficiale del Ministero dell'agricoltura e delle foreste, 1° gennaio 1935, n. 1, a pag. 891 si legge: "Decreto Ministeriale 13 agosto 1934 - Anno XII. La riserva di caccia disposta con i decreti Ministeriali 1° agosto 1924 e 7 settembre 1928, al nome dei signori Aliprandi rag. Carlo e Borghi Pietro, in rappresentanza del sopra ricordato Consorzio, sui fondi denominati variamente, siti nei comuni di Turbigo e Robecchetto con Induno, della estensione di ha. 440, viene prorogata, alle condizioni stabilite nei citati decreti, fino al 31 dicembre 1945 e la superficie di essa viene portata, previa rettifica, ad ha. 470 di cui al suddetto atto di rinnovazione di Consorzio di caccia."

Podere Spagnola nei comuni di Motta Visconti (Milano), Casorate Primo (Pavia) e Trovo (Pavia)

Cascina Palazzo a Motta Visconti (Milano).

Curt di Rubin, detta anche "Villa Angelina", a Cusano Milanino (Milano). Il 28 aprile 1898 Pietro Aliprandi ottenne dal Sindaco di Cusano sul Seveso la dichiarazione di abitabilità della porzione di fabbricato che aveva costruito alla Cascina detta "Rubinie" o "Rubine", in via Vallassina, sia per uso civile che per uso colonico. La Cascina Rubine è stata demolita e si trovava nell'area che corrisponde alla via Sormani (ex via Valassina) n. 65-67.

Sepolture

La tomba dei coniugi Dott. Achille Aliprandi e Maddalena Pirelli nel Cimitero Monumentale di Milano con il Crocifisso di Francesco Messina (architetto Piero Rusconi)

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

Bibliografia

Andrea Borella, Annuario della Nobiltà Italiana, Edizione XXXI, Teglio (SO), 2010, S.A.G.I. Casa Editrice, vol. 3 pag. 268 (Ramo di Giulio Cesare).

AA.VV., Libro d'oro della nobiltà italiana, Roma, Collegio Araldico, 2010-2014, Edizione XXIV, vol. XXIX, pag. 41-42 (Ramo di Giulio Cesare)

Andrea Borella, Annuario della Nobiltà Italiana, Edizione XXXII, Teglio (SO), 2014, S.A.G.I. Casa Editrice, pag. 2284–2286 (Ramo di Giulio Cesare e Aliprandi Martinengo).

Ezio Cuppone, Le corti di Cusano Milanino, 1995.

Sitografia

http://verbanensia.org/biografie_details.asp?bID=29592&action=A&tipo=2


Documenti

Copia dell'atto di morte di Gaetano Aliprandi (17 dicembre 1932)

Documenti Aliprandi

Collezioni

Note

Un antico ramo della famiglia si trasferì nel '500 a Penne (Pe), ed è quello descritto in

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. I p. 358:

ALIPRANDI

Antica famiglia originaria di Milano, chiara nelle armi e nella toga, ebbe il titolo di conte palatino. Si trasferì in Penne e fu aggregata a quella nobiltà nel secolo XVI. Possedette il feudo di Nocciano e fu ricevuta per giustizia nell’ordine di Malta nel 1794. Sono iscritti nell’Elenco ufficiale col titolo di nobile di Penne (m.) e col predic. di Nocciano (mf.) i discendenti di Domenico, di Diego ascr. al detto ordine gerosolimitano.

o. p. [Onofrio Pasanisi]