Asperti

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti vol. I, p. 436

Famiglia di Gorlago dove nei sec XIV e XV avevano attività artigiane. A Bergamo in S. Alessandro della Croce acquistarono casa dai Noris. Nel 500 ereditarono dai Mozzi, acquistarono terreni a Mozzo, alla Martinella. Nicolà fu Canonico e Vicario Vescovile. Giorgio (ca. 1542+1613) Curato di Gorlago, fu ritratto da Giovann Battista Moroni. Il Vescovo Raimondo fu assai lodato dall’abate G. B. Angelini. Esercitarono il commercio di granaglie con filiale a Napoli. Giacomo (1679) e Girolamo (1661) con i Peliccioli costituirono una società per l’importazione della seta. Famiglia ascritta al maggior Consiglio di Bergamo. Ebbero titolo di conte con Ducale Veneta del 1702 per la coraggiosa difesa contro le milizie straniere del Borgo S. Antonio dalla Rocchetta. Ebbero dimora in Almenno. [GPA]


Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. I p. 436:

ASPERTI

Famiglia ascritta al Maggior Consiglio di Bergamo. Con ducale veneta del 1702 i fratelli GIO. ANDREA, GIOVANNI e GIROLAMO ebbero il titolo comitale, col quale i discendenti loro vennero ascritti al «Libro d’oro dei veri titolati» con decreto del Magistrato de’ Feudi, 16 dicembre 1793. Con sovr. risoluz. 13 maggio 1825 furono confermati nell’antica nobiltà. La casata ora è rappresentata unicamente da femmine ed è iscritta nell’Elenco Ufficiale col titolo personale di «nobile dei conti».

Cfr. A. S. V. Araldica.

a. g. [Alessandro Giulini]

Ivi, Appendice, Parte I, p. 241:

Sono iscritte nell'Elenco Uff. Nob. Ital. 1933 col titolo di Nobile dei Conti (mf):

Maria, di Giuseppe, di Andrea, in Rainoldi. Sorella: Giuseppina.

v.s. [Vittorio Spreti]


Genealogia

Genealogia Asperti

Stemmi

Stemmi famiglia Asperti

ARMA: D’azzurro, all’albero nodrito, nella pianura erbosa al naturale, fruttato di rosso, addestrato da un drago di rosso, accollato al tronco, colla coda fissante una colomba d’argento, volante in basso ed in sbarra e caricante la chioma dell’albero. CIMIERO: Il drago del campo nascente.

Titoli

Storia

Personaggi

Dimore

Milano e Soncino

Iconografia

Ritratti e dipinti

Archivio fotografico

Fonti

Presso la Biblioteca Civica 'A. Maj' di Bergamo sono conservate le pergamene relative alle seguenti persone (per maggiori dettagli vai al sito):

Asperti Stefano fu Bonetto, di Gorlago, 1436 perg 1780

Asperti Tonino fu Bonetto, di Gorlago, 1436 perg 1780

Bibliografia

Alberto Castoldi, Bergamo e il suo territorio. Dizionario Enciclopedico, Bergamo, Bolis Editore, 2004, p. 190:

Provenienti da Gorlago, ove nei secoli XIV-XV esercitarono i mestieri di pasticcieri e calzolai, si insediarono in Sant’Alessandro della Croce, acquistando casa dai Noris di Gandino. Nel primo ‘500 ereditarono dai Mozzi e un Nicolò fu canonico e vicario vescovile. Acquistarono terre a Mozzo e alla Martinella; esercitarono il commercio di granaglie e crearono una filiale a Napoli. Nel 1661 è registrata una società per l’importazione della seta, dei fratelli Giacomo e Girolamo Asperti con i Palliccioli, con sede alla Rocchetta; ebbero beni alla Cicola e a Boccaleone. Durante gli attraversamenti di truppe straniere nella guerra di successione spagnola (1701), i fratelli Giovan Andrea, Giovanni, Gerolamo e Giuseppe, abitanti alla Rocchetta, organizzarono difese, con guardie e rastelli, salvando così il Borgo Sant’Antonio dal saccheggio. In premio il Senato veneto li fece Conti nel 1702. I discendenti ebbero conferma della nobiltà nel 1793 e nel 1825.

AA.VV., Cognomi e Famiglie del Bergamasco. Dizionario illustrato. Supplemento a “L’Eco di Bergamo”, Bergamo, Ottobre-Novembre 2000, pp.19-20:

Nobile famiglia bergamasca che secondo lo storico Bortolo Belotti nel 1700 aveva la residenza in una casa in via Borgo Palazzo, a Bergamo. A un Nicolò di casa Asperti, canonico e vicario vescovile, si deve nel 1504 la posa della prima pietra (in una località cittadina detta allora S. Maffè, perché appartenuta ai canonici di San Matteo) del Lazzaretto di Bergamo, la cui costruzione venne decisa dalla città di Bergamo per essere utilizzato in caso di epidemie, come avvenne in occasione della peste del 1630. Alla fine del ‘600 vengono ricordati i fratelli mercanti Girolamo e Giacomo: insieme a Giovanni Paolo Pelliccioli fondarono una “compagnia delle sete”, che introduceva in Bergamo la stoffa per essere lavorata. Nella seconda metà del XVII secolo, infatti, a Bergamo iniziò ad espandersi l’attività di filatura grazie all’utilizzo di nuove macchine mosse da forza idraulica. Gli opifici si diffusero rapidamente, tanto da portare la produzione a 350 balle di seta all’anno. La seta lavorata veniva spedita prevalentemente in Francia e nelle Fiandre, dove era molto pregiata. Vittima di un episodio di cronaca nera nel 1641 fu il parroco di Carobbio, Felice Asperti, ucciso perché dal pulpito aveva osato attaccare alcuni malviventi della zona. Due infine furono gli Asperti che presero parte alla spedizione garibaldina dei Mille: Vito Luigi e Giovanni Battista.

Documenti

Collezioni