Cavalcabò

Spreti, vol. II, p. 394

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. II, pp. 394-395:

Antichissima famiglia, che trae la sua origine dagli Obertenghi e precisamente da Oberto, conte di Luni, che avendo concorso ad innalzare al regno di Italia Berengario II fu investito d’una nuova marca diventando così il capostipite di altra delle progenie marchionali. Il Litta ricorda come primo dei Cavalcabò un CORRADO, vivente nel 1126, il cui figlio SOPRAMONTE militò sotto le bandiere di Federico Barbarossa prendendo parte all’assedio di Milano: fu investito il 31 luglio 1158 della signoria di Viadana, nella quale fu confermato nel 1196 dall’imperatore Enrico VI.

Da Angelina Stanga ebbe GUIDO, padre di CAVALCABÒ, al quale nel 1226 l’imperatore Federico II confermò il possesso di Viadana; fu podestà di Arezzo e di Modena. Il figlio di lui, CORRADO (già † 1251) procreò GUGLIELMO, capo di parte guelfa, podestà e capitano del popolo, signore di Cremona, che cadde ucciso sotto Soncino nel 1312. Da una sorella di Ponzino Ponzani ebbe, tra gli altri, GIBERTO, padre di ANDREASIO. Questi fu podestà di Firenze nel 1376 ed impiegato in missioni diplomatiche da Gian Galeazzo Visconti e da papa Urbano IV, senatore e capitano generale della Repubblica di Siena. In seguito alla strage di Maccastorna perdette il dominio di Viadana nel 1415 occupata dal duca di Mantova. Nel 1477 il figlio di lui, AGOSTINO, dietro corresponsione d’un compenso pecuniario, rinunciava a favore dei Gonzaga ad ogni diritto sul predetto feudo. Un altro AGOSTINO nel 1777 chiedeva la conferma del titolo di marchese di Viadana con esonero delle tasse inerenti a causa del residuo prezzo della cessione rimasto insoluto: l’istanza non ebbe esito favorevole. Da Teopista dei conti Annoni, milanese, ebbe GIOVANNI (1768-1843), che con sovr. risol. del 1816 ottenne la conferma dell’antica nobiltà. Nella recente grande guerra ALESSANDRO lasciò la vita nel 1917, insignito di medaglia d’argento al valor militare ed AGOSTINO, fratello suo, fu pure decorato di due medaglie di bronzo. Il Cavalcabò con D. M. 16 ott. 1891 ottennero il riconoscimento del titolo di nobile, col quale sono iscritti nell’Elenco ufficiale in persona di:

GIOVANNI, di Agostino, di Giovanni, e le sorelle: Clara in Cornaggia Medici, Carolina in Turina, Teresa e Guglielma.

Cfr. ASM., Arald.; LITTA, Fam. cel. ital.; GABOTTO F., I marchesi Obertenghi fino alla pace di Luni, Giorn. Storico della Lunigiana, v. IX, f. I, 1918.

a. g. [Alessandro Giulini]

Ivi, Appendice, Parte I, p. 565:

Sono iscritti nel Libro d’Oro della Nob. Ital. e nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1933 col titolo di Nobile (mf.) in virtù del D. M. di Ricon. del 16 ottobre 1891:

GIOVANNI, di Agostino, di Giovanni, n. a Cremona 8 febbraio 1861, spos. a Ferrara 8 luglio 1890, con Fanny Maria dei Marchesi Revedin.

Figlio: AGOSTINO, n. a Cremona 16 agosto 1893, decorato di due Medaglie di Bronzo al Valor Militare e della Medaglia Commem. Guerra 1915-18, spos. a Viareggio 15 aprile 1928 con la Nobile Anna de Vera d’Aragona.

Figlio di Agostino (non iscritto nell’Elenco Uff. Nob. Ital. 1933): GIOVANNI, n. a Cremona 9 gennaio 1929.

Sorelle di Giovanni, di Agostino, di Giovanni: Clara, n. 2 febbraio 1844, spos. 22 settembre 1862 con Carlo Cornaggia Medici, Marchese della Castellanza; Carolina, n. 5 agosto 1859, spos. 6 giugno 1877 con Fortunato Turina; Teresa n. 22 marzo 1867; Guglielma, n. 30 aprile 1873.

v. s. [Vittorio Spreti]