Settala

Da EFL - Società Storica Lombarda.
Spreti App., II, p. 588

Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1935, Appendice, II, pp. 588-590:

SETTALA DE CAPITANI SETTALA

Antichissima famiglia milanese iscritta nella matricola di Ottone Visconti, che nella sua generica vanta S. SENATORE († 483), arcivescovo di Milano, legato pontificio al Concilio di Costantinopoli e Calcedonia, ENRICO e FRANCESCO, pure arcivescovi di Milano, creati rispettivamente nel 1211 e 1290 e PASSAGUADO console. Fino dal 1203 aveva giurisdizione con mero e misto imperio sulla terra di Settala, dove esisteva un forte castello, poi distrutto. Capostipite di essa è DALMAZIO, cancelliere ducale, vivente nel 1392, avo di ANTONIO, ambasciatore sforzesco nel 1453-57 a Venezia, ove condusse in moglie Maddalena Capello. Da questi discendono DIONIGI, canonico di S. M. della Scala, ANDREA, capitano ducale e FRANCESCO, che ebbe parecchi figli, tra i quali GALEAZZO, paggio di Lodovico Maria Sforza, da cui un ramo passato in Moravia, infeudato di Austerlitz ed estinto nel 1740 con Carolina, sposa al barone de Bolhi, BERNARDINO, giureconsulto, decurione e LODOVICO, pure giureconsulto e decurione, altro dei componenti della Cancelleria Ducale, lettore nel 1498 nell’Università di Pavia, impiegato in missioni diplomatiche di qualche momento, avo di GEROLAMO, canonico ordinario del Duomo, che ebbe un posto eminente fra gli ecclesiastici milanesi, penitenziere maggiore ed arciprete di Monza, senatore, morto in Spagna nel 1597, GALEAZZO, cavaliere di Malta, morto nelle guerre di Fiandra ed il celebre protofisico LODOVICO, professore nelle Scuole Canobbiane, il medico famoso della peste del 1630 descritta dal Manzoni, che rinnovellò la fama e la figura di questo scienziato coraggioso, capo d’una nuova scuola di medici. Morì, più che ottantenne, nel 1633. Da Lodovico e da Anna Arona nacquero ben diciotto figli: degni di nota sono ANTONIO, dei XII di Provvisione, MANFREDO (1600-1680), canonico di S. Nazzaro, noto pel Museo da lui raccolto, viaggiatore in Oriente e poliglotta, CARLO ANDREA († 1682), vescovo di Tortona, autore della «Nobilitas Septaliae gentis» e senatore, fisico collegiato, che da Isabella Calusca, rimaritata col conte Alessandro Panigarola, procreò LANFRANCO, giurisperito, LODOVICO, vescovo di Cremona, FRANCESCO, canonico di S. Nazzaro, CARLO ANTONIO, canonico ordinario del Duomo e PASSAGUADO, padre di Caterina, andata sposa al marchese Gerolamo Dal Pozzo indi ad Alessandro Lamborazo, colla quale si estinse questo ramo della casata.

Più sopra si è fatto cenno del Museo Settala, del quale conviene dire qualche parola. Esso nel seicento fu un centro assai importante per la diffusione della cultura scientifica. Aveva sede nella casa dei Settala nella contrada della Cavalchina e quindi nell’altra, pure della famiglia, in via Pantano. Era dotato d’una biblioteca singolare per la rarità dei manoscritti posseduti e per la copia dei libri e d’una buona quadreria, nella quale figurava il ritratto di Galeazzo Settala, paggio di Lodovico il Moro, ritenuta opera del Tiziano. Colla morte di Manfredo, avvenuta nel 1680, il Museo passò in proprietà di Carlo, vescovo di Tortona, indi di Francesco, di lui nipote, canonico di S. Nazzaro, che morendo nel 1716 ne istituì erede Carlo, appartenente ad altro ramo della casata, che però a norma del testamento del canonico Manfredo non poté entrare in possesso avendo quest’ultimo, in caso d’estinzione del suo ramo, chiamata la Biblioteca Ambrosiana a raccogliere il Museo Settala, che passò quindi all’Ambrosiana per sentenza 19 febbraio 1751 del Senato.

Da BERNARDINO, giureconsulto, più sopra nominato, discende per varie generazioni ANNIBALE ammesso al patriziato nel 1702, dei XII di Provvisione nel 1704, marito di Daria Somaglia e genitore di CARLO, pure dei XII di Provvisione, capitano della Milizia Urbana, da cui ANNIBALE ANTONIO, dei XII di Provvisione nel 1750. Questi prese in moglie Isabella Cagnola del marchese don Luigi, che lo rese padre di Teresa, sposa al marchese don Ercole d’Adda,;di Giuseppa, impalmata dal marchese don Angelo Meraviglia Mantegazza; di Luigia († 1852), moglie del conte don Gaspare Casati e di LUIGI († 1857), che fu gran maestro di cerimonie presso la Corte vicereale di Milano. Era egli I. R. ciambellano, consigliere intimo, cavaliere di II classe dell’Ordine della Corona Ferrea, gran croce dell’Ordine de’ SS. Maurizio e Lazzaro, cav. di Malta, altro dei LX decurioni. Nel 1798 fece trasportare dalla chiesa di S. Francesco Grande in Milano a quella prepositurale di Settala, dove la famiglia sua godeva giuspatronati, il corpo dell’arcivescovo Enrico. Fu inviato a Torino a prendere in consegna Maria Pia, sposa dell’imperatore Ferdinando I. Con decreto 20 maggio 1772 del Tribunale Araldico e 9 settembre 1791 del Magistrato Politico Camerale ottenne il riconoscimento dell’antica nobiltà e la registrazione dello stemma gentilizio nel Codice Araldico. Con S. R. 3 febbraio 1825 gli fu concesso il titolo di conte dell’Impero Austriaco per mf. Da Carlo Alberto, re di Sardegna, venne riconosciuto feudatario di Sardigliano nel Tortonese. Questo feudo era stato concesso nel 1662 dal vescovo di Tortona ai fratelli LODOVICO, FRANCESCO, SETTIMIO e LANFRANCO Settala. Ebbe in moglie una Besozzi Figliodoni, dama di palazzo, e, morta questa, si risposò con Carolina Anguissola Secco Comneno del conte don Antonio Carlo, pure dama di palazzo e della Croce Stellata, gran maggiordoma della Viceregina, dalla quale ultima ebbe Bianca, Isabella, Elisabetta. RANIERI e FRANCESCO (n. 1815), marito di Antonia De Domini Ublinska e padre di ENRICO (n. 1845), marito di Maria Crocciolani, da cui PIER ANTONIO (n. 1878).

La famiglia è iscritta genericamente nell’Elenco Uff. Nob. Ital. del 1922 coi titoli di Patrizio Milanese (m.), Conte (mf.), Trattamento di Don e Donna, in persona dei Discendenti dall’ultimo riconosciuto LUIGI (1825).

a. g. [Alessandro Giulini]


Genealogia

Genealogia Settala

Teatro genealogico delle famiglie nobili milanesi: manoscritti 11500 e 11501 della Biblioteca Nacional di Madrid, a cura di Cinzia CREMONINI, Mantova: Gianluigi Arcari, 2003

Stemmi

ARMA: Troncato: nel 1° d’oro all’aquila di nero, rostrata, membrata e coronata del campo; nel 2° di rosso a sette semivoli sinistri d’oro, ordinati 3, 3 e 1.

CIMIERO: Un’aquila di nero nascente, rostrata, membrata e coronata d’oro.

MOTTO: Treu und fromm.

Stemmi famiglia Settala

Storia

Personaggi

Dimore

Lodi

Sepolture

Iconografia

Dipinti e Ritratti

Archivio fotografico

Fonti

Bibliografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/ludovico-settala/

http://verbanensia.org/biografie.asp?action=O&tipo=2

Sitografia

Documenti

Collezioni

Note