La famiglia Lupi - Nobiltà

Da EFL - Società Storica Lombarda.

Torna a Lupi

'Gabriele Medolago, Il Castello di Cenate Sotto e la Famiglia Lupi, Amministrazione Comunale di Cenate Sotto, 2003, pp. 166-167:


I componenti della famiglia si trovano indicati con l’appellativo di Cittadini di Bergamo sin dal cavalier Detesalvo. Questo titolo era pressoché equivalente a quello di nobile. Il Consiglio generale di Balia di Orvieto il 5 maggio 1645 per i meriti di monsignor Giovanni Antonio Lupi, governatore di quella città, lo creò nobile e Cittadino per sé, suo fratello Ottavio e per gli altri fratelli, con i rispettivi discendenti. Nel 1599 Cesare fu vestito cavaliere di Malta, come pure nel 1964 Lupo Lupi, Ordine al quale vengono aggregati nobili da almeno due secoli. Nel 1675 Giulio di Vittorio fu Corrado Lupi venne vestito cavaliere milite dell’Ordine di Santo Stefano. Nel 1815 i fratelli Lupi fu Paolo chiesero la conferma del titolo. Il 12 dicembre il Governo prescrisse di produrre entro un mese i documenti attestanti il matrimonio dei genitori ed i loro battesimi e l’iscrizione nel libro dei titolati fatta dalla Repubblica di Venezia. Sino al 1818 la conferma della nobiltà e del titolo di conte rimase sospesa in attesa di sovrane determinazioni sul fatto che l’aggregazione ai Consigli nobili delle città di terraferma comportasse o meno nobiltà ereditaria. Il 12 ottobre da Aquisgrana l’Imperatore con Sovrana determinazione confermò la nobiltà dei fratelli Giulio, Antonio, Detesalvo e Luigi fu Paolo. Giovanni fu Gaetano ottenne il riconoscimento della nobiltà il 9 dicembre 1819. I Lupi trovano iscritti come nobili lombardi negli elenchi del 1815-1828, 1840, 1895.

IL TITOLO DI CONTE

Leopoldo d’Asburgo-Austria, imperatore del Sacro Romano Impero (1658-1705), con diploma dato da Vienna il 19 gennaio 1683 concesse il titolo di conte palatino e cavalier aurato ad Orazio (1644-1729), al figlio Giulio (1673-1740) ed ai discendenti maschi legittimi, confermando lo stemma da noi descritto nel tipo VIII, cioè inquartato con nel 1° e nel 4° le fasce e nel 2° e 3° i fiori. Il 20 dicembre 1686, in esecuzione del diploma, il magistrato dei feudi ordinò di iscriverli con questi titoli nel libro d’oro dei titolati della Serenissima. Nel 1772, a seguito dei due suddetti decreti, vennero registrati nel libro d’oro con gli stessi titoli anche Carlo Giuseppe (1682-1778) con i figli Vittorio (1706-1798) e Paolo (1715-1805), supponendosi fra loro ed i beneficiari del diploma del 1683 un’antica comune ascendenza. che in effetti vi era (la parentela era anzi tripla), ma anteriore alla concessione del titolo di conte. Paolo viene già citato come conte e Cavaliere il 26 agosto di quell’anno. Nel 1815 il conte Giovanni fu Gaetano Lupi (discendente di Orazio) con petizione 1077 presentò il diploma del 1683 di concessione del titolo e di conferma dello stemma gentilizio e documenti comprovanti la sua ascendenza, chiedendone la conferma. Il Governo l’8 novembre 1815 diede 30 giorni per presentare l’approvazione dei provveditori veneti, concessa a suo tempo, e fedi di battesimo regolari ed il 9 dicembre 1819 ebbe la conferma. Con lui nel 1852 si estinse questo ramo. Anche Luigi Lupi e fratelli (discendenti di Carlo Giuseppe) chiesero conferma del titolo, ma dato che i documenti per il riconoscimento del titolo di conte palatino non vennero riconosciuti sufficienti, avendo Luigi numerose benemerenze, gli si consigliò di chiedere il conferimento ex novo del titolo di conte dell’Impero d’Austria, cosa che fece con supplica all’Imperatore il 12 agosto 1820. La sua richiesta non fu però accolta con Dispaccio Aulico del 19 dicembre 1822. Il 9 agosto 1826 però con Sovrana Risoluzione l’Imperatore ordinò di non ostacolare l’uso del titolo di conti palatini a Paolo Premoli di Crema, Girolamo di Fermo Grumelli Pedrocca, Antonio, Detesalvo e Luigi fratelli Lupi, Giovanni Estore di Bonifacio Albani di Bergamo, Leonardo di Venceslao Martinengo di Brescia. Il riconoscimento giunse a cognizione del Governo lombardo-veneto poco prima del 10 maggio 1827. Il 15 gennaio 1828 i fratelli Antonio, Detesalvo, Luigi presentarono le prove di nobiltà della famiglia Lupi e di quella della loro madre Laura Morandi per venir iscritti nell’elenco dei nobili con gli onori di conte. A seguito di rapporto della Commissione araldica del 18 dicembre 1827 il 15 gennaio 1828 venne comunicato che si era ordinato di farli iscrivere nei registri araldici. I Lupi furono quindi iscritti con i titoli di nobile per maschi e femmine, conte e conte palatino per i maschi.

L’ALBERO GENEALOGICO

L’albero genealogico della famiglia Lupi che qui si pubblica è il frutto di ricerche condotte direttamente sui documenti, in primo luogo anagrafici, poi notarili o di altro genere. Non si sono presi in un primo momento in considerazione le precedenti ricostruzioni genealogiche per evitare di venir trascinati in eventuali errori altrui. Una volta ricostruito l’albero sulla base dei documenti, si è passati ad un confronto con le precedenti versioni. Sono emerse numerose divergenze con alcune ricostruzioni spesso erronee, soprattutto quelle più recenti, ma l’utilizzo dei documenti ha permesso di ricostruire l’esatta discendenza. Non dubitiamo d’altronde che anche a noi siano sfuggite molte cose e che anche in questa nostra ricostruzione si possano trovare degli errori. Una genealogia attendibile compare negli atti della causa fidecommissaria del dottor Salvo. Un albero si trova nella seconda edizione del 1959 della “Storia di Bergamo e dei Bergamaschi” del dottor Bortolo Belotti (1877-1944) con l’erronea discendenza da Lupo de’ Lupi già dichiarata falsa dal Belotti stesso. Un’altra genealogia ricostruita pochi anni fa contiene purtroppo molti errori ed imprecisioni. Il programma informatico utilizzato per la realizzazione dell’albero genealogico ordina i figli per data di nascita, oppure, in mancanza, in ordine alfabetico, facendoli precedere a quelli di cui si conosce la data di nascita. Il programma in questione utilizza la lingua inglese, che compare quindi nelle date e nelle indicazioni di nascite, matrimoni e morte..